di Francesco Brescia – Non si arresta lo scetticismo di quanti hanno notato l’inserimento di altre 81 persone tra guide turistiche e accompagnatori turistici nell’albo provinciale.
Lo scorso mese di marzo già 125 ragazze e ragazzi sono stati accreditati quali guide e accompagnatori. Ora, in seguito alla riapertura dei termini di candidatura (per colpa di un’inaccortezza burocratica della Provincia di Brindisi), hanno avuto accesso altri 81 candidati portando la quota di iscritti all’albo a 206.
Non tutte le ‘prime’ guide hanno accolto di buon occhio tali inserimenti in quanto fiutano aria di irregolarità e di attestazioni non proprio veritiere.
‹‹C’è chi non ha mai svolto una sola visita guidata in vita sua e ora si ritrova iscritto nell’albo come chi, al contrario, ha ben operato in tal senso›› affermano alcuni.
E ancora: ‹‹Il problema non è tanto chi ha presentato attestazioni dai contenuti discutibili, quanto chi le ha firmate››.
Insomma si prepara un’aspra e lunga battaglia non solo verbale tra colleghi o presunti tali.
Vero è che le norme dettate dalla Regione Puglia non hanno stabilito criteri di acclarato e inconfutabile merito o, comunque, hanno creato questo caos in cui chiunque, con una semplice attestazione (veritiera o opinabile), ha potuto essere riconosciuto quale guida e/o accompagnatore andando ad accrescere quantitativamente quella schiera di ‘abusivi’ della professione che purtroppo, molto spesso, si incontrano in quasi tutte le attività .
Quando gli enti istituzionali parlano di qualità dei servizi offerti dovrebbero prestare maggiore attenzione a ciò che deliberano per evitare queste confusioni che tutto garantiscono al di fuori della qualità dei servizi.
Ce ne sono anche tanti che, in occasione della pubblicazione del ‘primo’ albo, si sono lamentati con i ‘rientranti’ per aver percorso strade sinistre salvo poi, pur di rientrare anch’essi, percorrere le medesime strade.
Lo scorso mese di marzo già 125 ragazze e ragazzi sono stati accreditati quali guide e accompagnatori. Ora, in seguito alla riapertura dei termini di candidatura (per colpa di un’inaccortezza burocratica della Provincia di Brindisi), hanno avuto accesso altri 81 candidati portando la quota di iscritti all’albo a 206.
Non tutte le ‘prime’ guide hanno accolto di buon occhio tali inserimenti in quanto fiutano aria di irregolarità e di attestazioni non proprio veritiere.
‹‹C’è chi non ha mai svolto una sola visita guidata in vita sua e ora si ritrova iscritto nell’albo come chi, al contrario, ha ben operato in tal senso›› affermano alcuni.
E ancora: ‹‹Il problema non è tanto chi ha presentato attestazioni dai contenuti discutibili, quanto chi le ha firmate››.
Insomma si prepara un’aspra e lunga battaglia non solo verbale tra colleghi o presunti tali.
Vero è che le norme dettate dalla Regione Puglia non hanno stabilito criteri di acclarato e inconfutabile merito o, comunque, hanno creato questo caos in cui chiunque, con una semplice attestazione (veritiera o opinabile), ha potuto essere riconosciuto quale guida e/o accompagnatore andando ad accrescere quantitativamente quella schiera di ‘abusivi’ della professione che purtroppo, molto spesso, si incontrano in quasi tutte le attività .
Quando gli enti istituzionali parlano di qualità dei servizi offerti dovrebbero prestare maggiore attenzione a ciò che deliberano per evitare queste confusioni che tutto garantiscono al di fuori della qualità dei servizi.
Ce ne sono anche tanti che, in occasione della pubblicazione del ‘primo’ albo, si sono lamentati con i ‘rientranti’ per aver percorso strade sinistre salvo poi, pur di rientrare anch’essi, percorrere le medesime strade.
Siamo alle solite!!!
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