Cisl, "allarme a Bari per attuazione piani sociali di zona"

BARI - Grande preoccupazione da parte delle OO.SS CISL, CGIL, UIL di Bari, al termine dell’incontro con  l'assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio durante il quale sono state illustrate le linee guida della nuova programmazione sociale 2013/2015 e le nuove misure relative agli interventi previsti nell'ambito dei Piani di azione e coesione (PAC).

I timori riguardano, la tenuta occupazionale nel settore socio assistenziale , che potrebbe venir meno  da una paventata riduzione dei servizi resi ai cittadini baresi. Dalla segreteria della Cisl barese, Rosiane Riche, spiega, che le organizzazioni sindacali hanno firmato un documento, al quale hanno aderito anche Confcooperative e Legacoop, con cui si chiede un impegno concreto alla regione puglia e in particolare all’assessorato al welfare, alla ASL e all’ANCI per conoscere nel dettaglio gli impegni economici in vista degli accordi di programma e del PAC (Piano di Azione e Coesione)  a sostegno di minori e anziani non autosufficienti, la cui scadenza è imminente.

Il nuovo Piano sociale di Zona rappresenta infatti il principale strumento di pianificazione e programmazione delle politiche sociali cittadine e di costruzione del sistema integrato di interventi e sevizi sociali, assumendo una finalità strategica nella rimozione delle cause che determinano situazioni di povertà e rischio di esclusione e marginalità per le persone più fragili.

Tale programmazione sarà efficace nella misura in cui riuscirà a favorire la partecipazione di tutti gli attori istituzionali e sociali alla definizione delle scelte di intervento e alla definizione delle azioni previste nell'ambito del Fondo Sviluppo e Coesione per gli obiettivi di Servizio e per l'attuazione del Piano di Intervento per gli anziani e per la prima infanzia.

Secondo quanto esternato dallo stesso assessore Abbaticchio nel corso della riunione,  le risorse  per gli interventi di carattere sociale, risultano essere decrementate  rispetto al triennio precedente, periodo durante il quale le necessità del territorio sono aumentate. E’ in aumento la povertà e soprattutto quella che riguarda le classi medie, la disoccupazione si allarga a macchia d’olio ed ha raggiunti livelli spaventosi.

Dunque oggi è necessario un impegno reale e concreto della ASL , su risorse da destinare  ai servizi socio sanitari  di primo e secondo livello. E a tal proposito la Cisl barese, d’accordo con le altre organizzazioni sindacali ha lanciato un grido d’allarme per tutta la situazione, in particolare alle enormi difficoltà che stanno incontrando gli Ambiti territoriali sociali per l’integrazione socio sanitaria.

“ Il PAC – dice Riche – è nato come strumento, per realizzare  interventi nell’ambito delle attività socio sanitarie, e servizi per l’infanzia e anziani non autosufficienti, non possiamo quindi rischiare che venga meno, solo perché i vertici della ASL non hanno adempiuto a quanto erano stati demandati in termini di risorse da impegnare“.


Serve con urgenza un impegno da parte di tutti per realizzare servizi sia per l’infanzia che per gli anziani non autosufficienti. Ci auguriamo che nei prossimi giorni   si riesca ad incontrare  i vertici della ASL per capire come si possano cogliere le opportunità che  derivano dalla nuova programmazione del piano sociale di zona insieme. Con  CGIL e UIL  valuteremo le eventuali azioni da mettere a sostegno”.

E proprio in tutto ciò, si spiega il documento, firmato da CISL, CGIL , UIL, CONFCOOPERATIVE e LEGACOOP al termine della riunione. Lo rende noto in un comunicato Cisl Bari.

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