Città rurale, "La sfida l'abbiamo già vinta"
LECCE - “Alcuni giorni fa il Professor Ricci ha ribadito dei concetti che da tempo stiamo illustrando ma che molti o per superficialità o per scarsa volontà non hanno del tutto compreso. Il Pug che vareremo ha come tema conduttore il risparmio del suolo tanto che abbiamo parlato di ‘regime dei sensi al posto del regime del suolo’, proprio per esplicitare questa immagine di consumo del suolo vicino allo zero con lo scopo di puntare soprattutto alla qualità della vita dei cittadini e non alla mera espansione urbanistica.
E' evidente che in questa ottica un ruolo centrale lo abbia il processo di rigenerazione urbana; ne siamo così tanto fermamente convinti che questa amministrazione ha avviato già da tempo questo progetto basandosi sui principi dell'urbanistica partecipata e del riuso dei volumi; il primo stralcio della rigenerazione del quartiere Leuca è già realizzato ed il secondo è già avviato.
Quindi programmazione e sviluppo del territorio alla luce della sostenibilità massima e del massimo rispetto dell'ambiente naturale.
Questa visione l’abbiamo illustrata ed evidenziata nel percorso dei cinque workshop che abbiamo organizzato nell'ottica della partecipazione e del confronto con cittadini, ordini professionali, associazioni ; condivisione e partecipazione ricercata ancor più' evidentemente con l'iniziativa del "Sine putimu”.
E' nostra convinzione profonda che il paesaggio sia una delle nostre più' importanti ricchezze e non solo per la valenza naturalistica ma anche perché parla della nostra cultura, della nostra storia e della nostra identità, di turismo e rappresenta, soprattutto oggi, un potenziale volano di sviluppo; è quindi bene da tutelare con grande attenzione.
Detto ciò è evidente come noi si condivida il senso del nuovo Piano Paesaggistico inteso come tutela dell'ambiente, ma lo si contesti per le modalità di attuazione. Vorrei ricordare a chi lo ha definito contraddittorio, come il nostro Documento di programmazione Preliminare contenesse ovviamente il PPTR e di conseguenza tutte le sue incongruenze. Ma non era certo quello il momento e il luogo di contestazione di un piano non ancora adottato ma che eravamo costretti, per normativa, a riportare.
Così come vorrei ricordare al presidente degli agronomi che la sfida di cui parla, l'Amministrazione Comunale l'ha già vinta; sarebbe stato sufficiente partecipare, da parte sua, magari con qualche contributo progettuale, al workshop sulla "città rurale" per rendersene conto. Vorrei ricordargli come tante aree a pascolo, così rigidamente vincolate, da non poterle neanche utilizzare a coltura, non so proprio quanto possano favorire nuove imprenditorie e attività agricole.
In questi giorni, con i vari settori, stiamo procedendo ad una ricognizione per organizzare le osservazioni specifiche al PPTR nei riguardi di progettazioni già in essere e già approvate e che verrebbero paralizzate dalla mannaia delle norme di salvaguardia e, con dei manifesti, stiamo illustrando ai cittadini le modalità di ricorso alle osservazione da parte dei privati.
Nessuno più di noi vuole tutelare il paesaggio ma bisogna tener presente che è un’entità non immutabile che deve essere difesa non in maniera museale ma dinamica perché deve rispecchiare la cultura, gli stili di vita, la crescita delle genti che lo vivono”.
E' evidente che in questa ottica un ruolo centrale lo abbia il processo di rigenerazione urbana; ne siamo così tanto fermamente convinti che questa amministrazione ha avviato già da tempo questo progetto basandosi sui principi dell'urbanistica partecipata e del riuso dei volumi; il primo stralcio della rigenerazione del quartiere Leuca è già realizzato ed il secondo è già avviato.
Quindi programmazione e sviluppo del territorio alla luce della sostenibilità massima e del massimo rispetto dell'ambiente naturale.
Questa visione l’abbiamo illustrata ed evidenziata nel percorso dei cinque workshop che abbiamo organizzato nell'ottica della partecipazione e del confronto con cittadini, ordini professionali, associazioni ; condivisione e partecipazione ricercata ancor più' evidentemente con l'iniziativa del "Sine putimu”.
E' nostra convinzione profonda che il paesaggio sia una delle nostre più' importanti ricchezze e non solo per la valenza naturalistica ma anche perché parla della nostra cultura, della nostra storia e della nostra identità, di turismo e rappresenta, soprattutto oggi, un potenziale volano di sviluppo; è quindi bene da tutelare con grande attenzione.
Detto ciò è evidente come noi si condivida il senso del nuovo Piano Paesaggistico inteso come tutela dell'ambiente, ma lo si contesti per le modalità di attuazione. Vorrei ricordare a chi lo ha definito contraddittorio, come il nostro Documento di programmazione Preliminare contenesse ovviamente il PPTR e di conseguenza tutte le sue incongruenze. Ma non era certo quello il momento e il luogo di contestazione di un piano non ancora adottato ma che eravamo costretti, per normativa, a riportare.
Così come vorrei ricordare al presidente degli agronomi che la sfida di cui parla, l'Amministrazione Comunale l'ha già vinta; sarebbe stato sufficiente partecipare, da parte sua, magari con qualche contributo progettuale, al workshop sulla "città rurale" per rendersene conto. Vorrei ricordargli come tante aree a pascolo, così rigidamente vincolate, da non poterle neanche utilizzare a coltura, non so proprio quanto possano favorire nuove imprenditorie e attività agricole.
In questi giorni, con i vari settori, stiamo procedendo ad una ricognizione per organizzare le osservazioni specifiche al PPTR nei riguardi di progettazioni già in essere e già approvate e che verrebbero paralizzate dalla mannaia delle norme di salvaguardia e, con dei manifesti, stiamo illustrando ai cittadini le modalità di ricorso alle osservazione da parte dei privati.
Nessuno più di noi vuole tutelare il paesaggio ma bisogna tener presente che è un’entità non immutabile che deve essere difesa non in maniera museale ma dinamica perché deve rispecchiare la cultura, gli stili di vita, la crescita delle genti che lo vivono”.
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