BARI - "Corre voce di un ostinato ricorso per Cassazione dell’ASL di Taranto volto ad ottenere l’annullamento o la riforma di sentenze della Corte d’Appello - adita da alcuni operatori sanitari stabilizzati in applicazione di idee, principi e leggi vendoliane tutte incentrate sulla stabilità del lavoro e successivamente destabilizzati, in spregio al valore della stabilità del lavoro tanto predicato da Vendola, in modo arbitrario ed unilaterale in errarto recepimento della decisione della Corte Costituzionale n° 42/2011 - che affermano il principio che la decisione della Corte Costituzionale non possa essere applicata retroattivamente al rapporto di lavoro di natura privatistica consolidatosi in epoca antecedente ed in pendenza di consolidamento definitivo del rapporto contrattualizzato tra le parti.
E, mentre l’ASL BAT molto egregiamente e antesignanamente rtrovava una via virtuosa di conciliazione e di ripristino della stabilità del lavoro dei propri operatori destabilizzati senza oneri per il SSR e quindi per la collettività, l’ASL BARI si inventava una procedura francamente innovativa di stabilità condizionata tutttora in essere, l’ASL Taranto intende ancora proseguire nel contenzioso nonostante sia giunta oggi alla soccombenza ritrovandosi non solo a stabilizzare come per l’ASL BAT ma anche a dover risarcire il danno che, sentenza dopo sentenza, si incrementa e rischia di esporre l’ASL ad un esborso di oltre 1 milione di euro.
Paga pegno la cocciutaggine? No, paga pegno la collettività, paga pegno il buon senso, paga pegno il buon andamento dell’azione amministrativa, paga pegno la coerenza di Vendola tra quello che predica in termini di stabilità di lavoro, e quello che produce con i fatti ovvero la precarietà del lavoro per tenere tutti con il fiato sospeso appesi sempre a promesse elettorali.
Penso che, di fronte a tante evidenze, la Puglia non possa più pagare pegno e che sia giunta l’ora di legittimare la stabilità del lavoro per tutti gli operatori sanitari a suo tempo stabilizzati e poi destabilizzati.
Alla luce di tutto ciò, chiederò al Presidente della Commissione Sanità l’audizione dell’assessore Gentile nella speranza che gli operatori destabilizzati dell’ASL Taranto siano trattati come quelli dell’ASL BAT, ai quali deve uniformarsi anche la condizione di quelli dell’ASL Bari, poiché pensiamo che quando Vendola predicava e legiferava per la stabilizzazione non lo faceva in qualità di Presidente della Provincia BAT, ma come Presidente della Regione Puglia".
A riferirlo in una nota il presidente del gruppo consiliare PdL, Ignazio Zullo.
E, mentre l’ASL BAT molto egregiamente e antesignanamente rtrovava una via virtuosa di conciliazione e di ripristino della stabilità del lavoro dei propri operatori destabilizzati senza oneri per il SSR e quindi per la collettività, l’ASL BARI si inventava una procedura francamente innovativa di stabilità condizionata tutttora in essere, l’ASL Taranto intende ancora proseguire nel contenzioso nonostante sia giunta oggi alla soccombenza ritrovandosi non solo a stabilizzare come per l’ASL BAT ma anche a dover risarcire il danno che, sentenza dopo sentenza, si incrementa e rischia di esporre l’ASL ad un esborso di oltre 1 milione di euro.
Paga pegno la cocciutaggine? No, paga pegno la collettività, paga pegno il buon senso, paga pegno il buon andamento dell’azione amministrativa, paga pegno la coerenza di Vendola tra quello che predica in termini di stabilità di lavoro, e quello che produce con i fatti ovvero la precarietà del lavoro per tenere tutti con il fiato sospeso appesi sempre a promesse elettorali.
Penso che, di fronte a tante evidenze, la Puglia non possa più pagare pegno e che sia giunta l’ora di legittimare la stabilità del lavoro per tutti gli operatori sanitari a suo tempo stabilizzati e poi destabilizzati.
Alla luce di tutto ciò, chiederò al Presidente della Commissione Sanità l’audizione dell’assessore Gentile nella speranza che gli operatori destabilizzati dell’ASL Taranto siano trattati come quelli dell’ASL BAT, ai quali deve uniformarsi anche la condizione di quelli dell’ASL Bari, poiché pensiamo che quando Vendola predicava e legiferava per la stabilizzazione non lo faceva in qualità di Presidente della Provincia BAT, ma come Presidente della Regione Puglia".
A riferirlo in una nota il presidente del gruppo consiliare PdL, Ignazio Zullo.
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