Come direttore generale di Fonsai, Pier Giorgio Peluso, figlio del ministro Annamaria Cancellieri, "è stato promotore di una 'pulizia di bilancio'", ma i pm di Torino hanno cercato di capire se abbia avuto "l'intento di escludere l'azionista di riferimento (i Ligresti) o abbia fatto emergere lacune (e quindi falsità) relative ai bilanci degli anni precedenti". Le parole sono del pm Marco Gianoglio e sono contenute nella richiesta (avanzata lo scorso 29 agosto e accolta dal gip) di intercettare il telefono di Peluso. Il magistrato aveva fatto proprie alcune considerazioni della guardia di finanza, che da mesi stava approfondendo le accuse contro il figlio del Guardasigilli lanciate da Giulia Maria Ligresti. Peluso, comunque, nel procedimento Fonsai resta uno dei testimoni della pubblica accusa, mentre Giulia Maria ha patteggiato due anni e otto mesi di reclusione.
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"Il ministro riferisca in aula e poi, a seguito di quanto dirà, ciascun" partito "farà le sue valutazioni, il Pd farà le sue". Così Danilo Leva, responsabile Giustizia Pd a Sky Tg24. Leva dice "no a strumentalizzazioni" ma chiede "chiarezza in tempi rapidi" per "fugare ogni dubbio che in Italia vi siano detenuti di seria A e di serie B". Sulla vicenda della scarcerazione di Giulia Ligresti, il ministro Annamaria Cancellieri "riferisca in Aula e poi, a seguito di quanto dirà, ciascuna forza politica farà le sue valutazioni, il Pd farà le sue. Quindi no a strumentalizzazioni del caso Cancellieri, in primo luogo con la richiesta ora di dimissioni", dice Danilo Leva, a SkyTg24. "Serve chiarezza in tempi rapidi - aggiunge il responsabile Giustizia del Pd - sia perché ci sono intercettazioni e va ben chiarito il senso di quelle parole, sia perché bisogna fugare ogni dubbio che in Italia vi siano detenuti di seria A e di serie B".
IL FATTO - Compare il nome di Anna Maria Cancellieri nell'inchiesta di Torino sul caso Fonsai. Il ministro della Giustizia, ascoltata lo scorso agosto a Roma dai magistrati subalpini, si interessò - su sollecitazione della famiglia Ligresti - alle condizioni di salute di Giulia, dopo alcuni giorni messa ai domiciliari, l'unica ad aver patteggiato fino ad ora.
"In cella non mangiava più, l'ho fatto per ragioni umanitarie", ha spiegato al pm Vittorio Nessi la Cancellieri, che non è indagata. A riferire la vicenda è La Repubblica in edicola oggi.
La Cancellieri fa la sua comparsa nell'inchiesta quando i magistrati, esaminando i tabulati telefonici degli indagati, si accorgono di alcuni contatti con il ministro della Giustizia. "Ho ricevuto una telefonata da Antonino Ligresti (fratello di Salvatore), preoccupato per la salute della nipote Giulia", che aveva sofferto di anoressia e che in cella rifiutava il cibo. La Cancellieri non nega - sempre secondo quanto riporta La Repubblica - l'interessamento.
"Ho sensibilizzato il Dap perché venisse fatto quanto di loro competenza per la tutela della salute dei carcerati", spiega ai magistrati il ministro, la cui amicizia con la famiglia Ligresti è nota, così come il fatto che il figlio, Piergiorgio Peluso, sia stato dirigente della Fondiaria Sai. Peluso, interrogato nei mesi scorsi dai magistrati torinesi, non è indagato.
"Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda son veramente dispiaciuta" dice in una telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza di Torino, il ministro Cancellieri alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, il 17 luglio scorso a poche ore dal provvedimento che, nell'ambito dell'inchiesta Fonsai, dispose gli arresti domiciliari per l'ingegnere.
Caselli: nessuna influenza esterna - I domiciliari a Giulia Ligresti sono stati concessi per una serie di "circostanze obiettive" e "sarebbe arbitraria e del tutto destituita di fondamento ogni illazione che ricolleghi la concessione degli arresti domiciliari a circostanze esterne di qualunque natura". Lo afferma in una nota il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, in merito al caso Fonsai.
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"Il ministro riferisca in aula e poi, a seguito di quanto dirà, ciascun" partito "farà le sue valutazioni, il Pd farà le sue". Così Danilo Leva, responsabile Giustizia Pd a Sky Tg24. Leva dice "no a strumentalizzazioni" ma chiede "chiarezza in tempi rapidi" per "fugare ogni dubbio che in Italia vi siano detenuti di seria A e di serie B". Sulla vicenda della scarcerazione di Giulia Ligresti, il ministro Annamaria Cancellieri "riferisca in Aula e poi, a seguito di quanto dirà, ciascuna forza politica farà le sue valutazioni, il Pd farà le sue. Quindi no a strumentalizzazioni del caso Cancellieri, in primo luogo con la richiesta ora di dimissioni", dice Danilo Leva, a SkyTg24. "Serve chiarezza in tempi rapidi - aggiunge il responsabile Giustizia del Pd - sia perché ci sono intercettazioni e va ben chiarito il senso di quelle parole, sia perché bisogna fugare ogni dubbio che in Italia vi siano detenuti di seria A e di serie B".
IL FATTO - Compare il nome di Anna Maria Cancellieri nell'inchiesta di Torino sul caso Fonsai. Il ministro della Giustizia, ascoltata lo scorso agosto a Roma dai magistrati subalpini, si interessò - su sollecitazione della famiglia Ligresti - alle condizioni di salute di Giulia, dopo alcuni giorni messa ai domiciliari, l'unica ad aver patteggiato fino ad ora.
"In cella non mangiava più, l'ho fatto per ragioni umanitarie", ha spiegato al pm Vittorio Nessi la Cancellieri, che non è indagata. A riferire la vicenda è La Repubblica in edicola oggi.
Il ministro Cancellieri |
"Ho sensibilizzato il Dap perché venisse fatto quanto di loro competenza per la tutela della salute dei carcerati", spiega ai magistrati il ministro, la cui amicizia con la famiglia Ligresti è nota, così come il fatto che il figlio, Piergiorgio Peluso, sia stato dirigente della Fondiaria Sai. Peluso, interrogato nei mesi scorsi dai magistrati torinesi, non è indagato.
"Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda son veramente dispiaciuta" dice in una telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza di Torino, il ministro Cancellieri alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, il 17 luglio scorso a poche ore dal provvedimento che, nell'ambito dell'inchiesta Fonsai, dispose gli arresti domiciliari per l'ingegnere.
Caselli: nessuna influenza esterna - I domiciliari a Giulia Ligresti sono stati concessi per una serie di "circostanze obiettive" e "sarebbe arbitraria e del tutto destituita di fondamento ogni illazione che ricolleghi la concessione degli arresti domiciliari a circostanze esterne di qualunque natura". Lo afferma in una nota il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, in merito al caso Fonsai.