BARI - "La Regione ha fatto i primi encomiabili interventi ed il governo, sulla scorta della valutazione che le strutture di Protezione civile effettueranno, allestirà , con la dichiarazione dello stato di emergenza, i necessari strumenti anche di tipo finanziario". Lo ha detto il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, durante l'incontro sul bacino idrografico del Bradano con il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
"Vanno ricostruiti - ha aggiunto Bubbico - gli equilibri delle reti di scolo dei bacini idrografici esattamente nella logica che nell'incontro di questa sera sta emergendo con grande forza. Quindi occorre combinare emergenza ma anche ordinarieta' che sappia compiere il salto di qualita' in direzione di un uso sostenibile e compatibile del territorio per evitare nuove tragedie e per garantire la migliore fruibiliita' dello stesso".
VENDOLA, NON INTERVENTI PALLIATIVI - "Non interventi palliativi ma strutturali di ripristino, di riqualificazione e di garanzia che una pioggia possa spingere solo ad aprire l'ombrello e non a predisporsi a vivere gigantesche tragedie". Questo l'obiettivo illustrato dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a proposito della riunione conclusasi poco fa a Bari, alla presenza del viceministro all'Interno Filippo Bubbico, per fare il punto sui provvedimenti da assumere nella zona del bacino idrografico del Bradano devastato da una alluvione nei giorni scorsi. Il maltempo ha colpito, come si era verificato due anni fa, Puglia e Basilicata, in particolare la cittadina di Ginosa, in provincia di Taranto.
"Noi stiamo cercando non soltanto di capire come si puo' fronteggiare l'emergenza e ripristinare il territorio dal punto di vista di cio' che consente la pienezza della vita civile e di intervenire sui punti di frattura e per il ristoro economico di chi ha subito danni - ha spiegato Vendola - ma stiamo soprattutto ragionando su quali debbano essere gli interventi integrati in entrambe le regioni per usare l'occasione dellamtragedia per ripensare in profondita' gli interventi strategici di messa in sicurezza.
Questa riunione - ha sottolineato Vendols - e' un modello operativo abbastanza innovativo perche' abbiamo messo insieme non soltanto due regioni, la Puglia e la Basilicata, due prefetture, quella di Taranto e quella di Matera, due autorita' di bacino, quella pugliese e quella lucana perche' stiamo ragionando di un unico bacino idrografico che dal punto di vista delle criticita' e delle problematiche non conosce confini amministrativi".
"Vanno ricostruiti - ha aggiunto Bubbico - gli equilibri delle reti di scolo dei bacini idrografici esattamente nella logica che nell'incontro di questa sera sta emergendo con grande forza. Quindi occorre combinare emergenza ma anche ordinarieta' che sappia compiere il salto di qualita' in direzione di un uso sostenibile e compatibile del territorio per evitare nuove tragedie e per garantire la migliore fruibiliita' dello stesso".
VENDOLA, NON INTERVENTI PALLIATIVI - "Non interventi palliativi ma strutturali di ripristino, di riqualificazione e di garanzia che una pioggia possa spingere solo ad aprire l'ombrello e non a predisporsi a vivere gigantesche tragedie". Questo l'obiettivo illustrato dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a proposito della riunione conclusasi poco fa a Bari, alla presenza del viceministro all'Interno Filippo Bubbico, per fare il punto sui provvedimenti da assumere nella zona del bacino idrografico del Bradano devastato da una alluvione nei giorni scorsi. Il maltempo ha colpito, come si era verificato due anni fa, Puglia e Basilicata, in particolare la cittadina di Ginosa, in provincia di Taranto.
"Noi stiamo cercando non soltanto di capire come si puo' fronteggiare l'emergenza e ripristinare il territorio dal punto di vista di cio' che consente la pienezza della vita civile e di intervenire sui punti di frattura e per il ristoro economico di chi ha subito danni - ha spiegato Vendola - ma stiamo soprattutto ragionando su quali debbano essere gli interventi integrati in entrambe le regioni per usare l'occasione dellamtragedia per ripensare in profondita' gli interventi strategici di messa in sicurezza.
Questa riunione - ha sottolineato Vendols - e' un modello operativo abbastanza innovativo perche' abbiamo messo insieme non soltanto due regioni, la Puglia e la Basilicata, due prefetture, quella di Taranto e quella di Matera, due autorita' di bacino, quella pugliese e quella lucana perche' stiamo ragionando di un unico bacino idrografico che dal punto di vista delle criticita' e delle problematiche non conosce confini amministrativi".
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