LECCE - Sulle polemiche legate agli sconti per la Tares arriva una precisazione dell’assessore alle Politiche Ambientali, Andrea Guido
“Premialità, sconti ed esenzioni sulla Tares sembrano essere il denominatore comune di parecchi provvedimenti comunali adottati nelle ultime settimane in tutto il Paese. Lo sgravio viene riconosciuto per diversi motivi e investe diversi campi di competenza delle amministrazioni. Viene concesso, per esempio, a quanti raggiungono determinati risultati di conferimento differenziato dei rifiuti, a chi conferisce nelle isole ecologiche cittadine, alle famiglie con un reddito non superiore alla pensione minima Inps o, ancora, ed è stata la mia proposta, a coloro che decidono di adottare i cani dei rifugi comunali. Per quanto mi compete, per la mia città, avendo la delega al Randagismo, ho pensato a questa iniziativa per tre motivi: perché rispetto gli animali, per aiutare le famiglie e per fare risparmiare l’ente.
Noi spendiamo circa 1.000 euro all’anno per ogni animale ospitato nei rifugi convenzionati e questo finché l’animale rimane in vita, fino alla fine dei suoi giorni. Sono al momento 485 i randagi presenti nelle strutture convenzionate Aura, Lovely e Amico Mio e nel Canile Sanitario e tutti necessiterebbero di una casa e di una famiglia. Provvedere al loro sostentamento richiede ingenti forze e grandi fondi pubblici, mentre una famiglia potrebbe davvero guadagnarci sia in termini economici che emotivi, regalando un posto sicuro a un cagnolino che, con tutta probabilità, potrà scrollarsi dalle spalle il fardello di un trascorso non semplicissimo. Mi sembra ovvio, quindi, che solo le famiglie che non hanno grossi problemi economici possono avvalersi dello sgravio. Su questo non c’è dubbio. Ma è strumentale, utilitaristico e demagogico rilevare che in questo modo si provvede ad aiutare solo chi di aiuto non avrebbe bisogno. Non è così: 485 cani randagi accolti nei nostri rifugi equivalgono a circa 485.000 € annui da versare fino alla fine della vita di ogni animale, senza considerare che il numero può essere soggetto a forti oscillazioni per motivi e cause imprevedibili. Uno sconto di 300 € l’anno per soli 2 anni per ogni cane dato in adozione determinerebbe un risparmio enorme per le casse comunali. Genererebbe delle economie importanti che potrebbero poi essere riutilizzate per far fronte ad altre problematiche dell’amministrazione comunale e, perché no?, anche a quelle sociali. A questo punto appare ovvio e scontato che ogni famiglia che potrebbe permettersi l’adozione di un cane, senza dubbio ne trarrebbe immediato vantaggio con lo sconto sulla Tares, ma a lungo termine, considerando che la vita media di un cane non è certo di 2 anni, garantirebbe l’accumularsi di economie ingenti tali da poter essere riutilizzate, per esempio, per il miglioramento della qualità della vita di altre famiglie meno abbienti. E in questo senso posso già garantire la volontà dell’Amministrazione di perseguire l’obiettivo.
E’ certamente condivisibile l’attenzione del consigliere Ripa e, in particolare, del consigliere Mariano, nei confronti di quelle famiglie che non riescono a garantire il piatto in tavola, specie quelle più numerose; ma attribuire lo sgravio a chi si può permettere di mantenere un cane non vuol dire trascurare o ignorare coloro che non ne hanno la possibilità. Questo perché le economie di bilancio che verrebbero generate - grazie a coloro a cui non mancano determinate possibilità economiche - potrebbero essere utilizzate proprio per far fronte alle esigenze di quanti non riescono ad arrivare a fine mese.
Vorrei , invece, concludere rilevando che la città di Lecce, a differenza di tanti altri comuni sparsi in tutta Italia, al di là delle vicissitudini urbanistiche e d’igiene causate dal sovraffollamento verificatosi in alcuni periodi dell’anno, specie in passato, è dotata di un canile sanitario efficiente e conforme a ogni normativa nazionale. E’ stato un immenso piacere, infatti, per me, apprendere con una telefonata arrivata ieri mattina, da un ufficio dirigenziale dell’Asl Lecce, che il nostro comune è considerato tra quelli più virtuosi nella gestione del randagismo da circa 2 anni a questa parte. E che è stato tra i pochi a non avvalersi neanche degli aiuti regionali messi a diposizione per la risoluzione delle emergenze legate al problema del randagismo”.
“Premialità, sconti ed esenzioni sulla Tares sembrano essere il denominatore comune di parecchi provvedimenti comunali adottati nelle ultime settimane in tutto il Paese. Lo sgravio viene riconosciuto per diversi motivi e investe diversi campi di competenza delle amministrazioni. Viene concesso, per esempio, a quanti raggiungono determinati risultati di conferimento differenziato dei rifiuti, a chi conferisce nelle isole ecologiche cittadine, alle famiglie con un reddito non superiore alla pensione minima Inps o, ancora, ed è stata la mia proposta, a coloro che decidono di adottare i cani dei rifugi comunali. Per quanto mi compete, per la mia città, avendo la delega al Randagismo, ho pensato a questa iniziativa per tre motivi: perché rispetto gli animali, per aiutare le famiglie e per fare risparmiare l’ente.
Noi spendiamo circa 1.000 euro all’anno per ogni animale ospitato nei rifugi convenzionati e questo finché l’animale rimane in vita, fino alla fine dei suoi giorni. Sono al momento 485 i randagi presenti nelle strutture convenzionate Aura, Lovely e Amico Mio e nel Canile Sanitario e tutti necessiterebbero di una casa e di una famiglia. Provvedere al loro sostentamento richiede ingenti forze e grandi fondi pubblici, mentre una famiglia potrebbe davvero guadagnarci sia in termini economici che emotivi, regalando un posto sicuro a un cagnolino che, con tutta probabilità, potrà scrollarsi dalle spalle il fardello di un trascorso non semplicissimo. Mi sembra ovvio, quindi, che solo le famiglie che non hanno grossi problemi economici possono avvalersi dello sgravio. Su questo non c’è dubbio. Ma è strumentale, utilitaristico e demagogico rilevare che in questo modo si provvede ad aiutare solo chi di aiuto non avrebbe bisogno. Non è così: 485 cani randagi accolti nei nostri rifugi equivalgono a circa 485.000 € annui da versare fino alla fine della vita di ogni animale, senza considerare che il numero può essere soggetto a forti oscillazioni per motivi e cause imprevedibili. Uno sconto di 300 € l’anno per soli 2 anni per ogni cane dato in adozione determinerebbe un risparmio enorme per le casse comunali. Genererebbe delle economie importanti che potrebbero poi essere riutilizzate per far fronte ad altre problematiche dell’amministrazione comunale e, perché no?, anche a quelle sociali. A questo punto appare ovvio e scontato che ogni famiglia che potrebbe permettersi l’adozione di un cane, senza dubbio ne trarrebbe immediato vantaggio con lo sconto sulla Tares, ma a lungo termine, considerando che la vita media di un cane non è certo di 2 anni, garantirebbe l’accumularsi di economie ingenti tali da poter essere riutilizzate, per esempio, per il miglioramento della qualità della vita di altre famiglie meno abbienti. E in questo senso posso già garantire la volontà dell’Amministrazione di perseguire l’obiettivo.
E’ certamente condivisibile l’attenzione del consigliere Ripa e, in particolare, del consigliere Mariano, nei confronti di quelle famiglie che non riescono a garantire il piatto in tavola, specie quelle più numerose; ma attribuire lo sgravio a chi si può permettere di mantenere un cane non vuol dire trascurare o ignorare coloro che non ne hanno la possibilità. Questo perché le economie di bilancio che verrebbero generate - grazie a coloro a cui non mancano determinate possibilità economiche - potrebbero essere utilizzate proprio per far fronte alle esigenze di quanti non riescono ad arrivare a fine mese.
Vorrei , invece, concludere rilevando che la città di Lecce, a differenza di tanti altri comuni sparsi in tutta Italia, al di là delle vicissitudini urbanistiche e d’igiene causate dal sovraffollamento verificatosi in alcuni periodi dell’anno, specie in passato, è dotata di un canile sanitario efficiente e conforme a ogni normativa nazionale. E’ stato un immenso piacere, infatti, per me, apprendere con una telefonata arrivata ieri mattina, da un ufficio dirigenziale dell’Asl Lecce, che il nostro comune è considerato tra quelli più virtuosi nella gestione del randagismo da circa 2 anni a questa parte. E che è stato tra i pochi a non avvalersi neanche degli aiuti regionali messi a diposizione per la risoluzione delle emergenze legate al problema del randagismo”.
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