di Roberta Calò - "Non sarà sepolto qui".
Queste le parole del ministro degli esteri argentino il quale ha con parole inequivocabili "ha dato ordine di respingere ogni procedura che possa permettere l’ingresso nel paese del corpo del criminale Erich Priebke", "gli argentini non accettano questo tipo di offese alla dignità dell’uomo".
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Erich Priebke, infatti, condannato all'egastolo in quanto riconosciuto come boia della strage delle Fosse Ardeatine, aveva fatto sapere tramite il suo avvocato che suo desiderio sarebbe stato quello di essere seppellito accanto alla moglie nella città dove tempo addietro si era rifugiato, Bariloche.
L'eredità di uno degli uomini che ha segnato profondamente e tragicamente la storia italiana è stata un testamento in cui lo stesso ha dichiarato: "Responsabili di tutti quei morti sono stati i comunisti con l'attentato di via Rasella.Io ero solo un ufficiale di collegamento con la polizia. Il 24 marzo Kappler ci comunicò che dovevamo fare l'esecuzione.
Tutti abbiamo protestato, ma Kappler ci disse che l'ordine veniva direttamente da Hitler". Senza mostrare alcun segno di pentimento, l'uomo aveva già più volte dichiarato: "la fedeltà al proprio passato è qualcosa che ha a che fare con le nostre convinzioni". Lo stesso ha sempre negato l'esistenza sia dei lager che di camere a gas definendoli "Una falsificazione vergognosa".
Intanto il legale di Priebke, Paolo Giachini, ha spiegato in una nota che "non esiste un no del governo argentino all'ingresso della salma nel Paese perché non è stata fatta ancora alcuna richiesta".