In scena al Teatro Italia di Carovigno il musical "Chiara e Francesco, l’Amore quello Vero"

CAROVIGNO (BR). Continuano gli eventi culturali nella città di Carovigno: in occasione della festa di Ognissanti, venerdì 1 novembre, nell’arco delle attività di Bollenti Spiriti, il laboratorio urbano "Teatro Italia Officina del Sapere" propone uno spettacolo che rilancia i valori della solidarietà, della fratellanza e dell’amore universale.

La compagnia Teatrale “Lo Specchio di Francesco”, oratorio Don Tonino Bello, della parrocchia San Francesco di Triggiano (BA), presenta infatti il Musical “Chiara e Francesco, l’Amore quello Vero”. Alle ore 20:30 i quasi 30 personaggi si alterneranno sul palco per andare indietro negli anni sino al 1200.

A descrivere lo spettacolo sono gli stessi ragazzi della Compagnia Teatrale: “A trent’anni dal mitico “Forza venite gente”, tre dei suoi autori storici, Pietro Castellacci, Giampaolo Belardinelli e Achille Oliva, ritornano sul tema francescano con un omaggio a quella che papa Wojtyla definì la “leggenda divina di Chiara e Francesco”, con nuovi episodi e nuovi contenuti, in un emozionante e trascinante musical. Venti brani di grande impatto musicale ed emotivo sono la colonna portante di “L’Amore quello vero”, in cui la storia di Chiara e Francesco presenta aspetti di grande attualità.

L’amore per i malati, il rispetto per i più poveri, la solitudine, il sacrificio più estremo per il prossimo, l’appello accorato a curarsi della natura, conflitti tra cristiani e musulmani sono alcuni dei temi forti di questo spettacolo, che si trasformano in un importante messaggio di salvaguardia del mondo dall’egoismo e dal materialismo che lo tormentano. Il musical prende le mosse dalla battaglia nella quale Assisi viene riconquistata dai nobili della città. Francesco, figlio di un mercante della parte avversa, viene fatto prigioniero e nel carcere di Perugia scopre, anzi meglio “riscopre”, il Vangelo.

Proprio lui che voleva diventare un cavaliere, trova in quelle pagine la risposta al suo bisogno di fare qualcosa di speciale per il mondo. Tornato ad Assisi, incontra Chiara e il loro “sposalizio” dei valori avviene immediatamente: povertà, rinuncia al vivere facile e agiato per qualcosa di più “sofferto”; donarsi a chi ha bisogno, rivolgersi a chi soccombe in solitudine.

La fuga di Chiara da casa, la scoperta dell’essenza del convento, il senso della preghiera, un’intensa immersione nel Vangelo, ovvero nelle parole di chi ha inventato l’amore. Poi si passa alla creazione degli Ordini e all’incontro con Papa Innocenzo III. Francesco rimarrà fedele alla sua Chiesa senza problemi di ventilate eresie. È il trionfo del sacrificio in favore di malati e poveri. Il tutto nella constatazione della fragilità del mondo degli uomini che hanno bisogno di certezze ormai irraggiungibili se non sostenute da una fede che ripone nella spiritualità più pura la sua forza migliore. Convento, preghiere, incontri con lebbrosi e moribondi, tentazioni improvvise ma subito vinte, fortificano le due anime più genuine del mondo fino all’estremo tentativo di avvicinare l’Islam per far finire la guerra fra Crociati e Mori. Per Chiara e Francesco la vita va vissuta per costruire un mondo diverso; è questo “l’amore quello vero” che Chiara e Francesco ci consegnano. Chiara e Francesco sono due giovani del 1200, ma potrebbero anche appartenere alla nostra epoca. La loro ricerca, il loro modo di affrontarla, sono incredibilmente attuali.

Non è un caso che la parola “libertà” ricorra in molti dei brani musicali…libertà che fa rima con “povertà”. “Libera, libera…”. A rendere così Santa Chiara è la “povertà” scelta da lei, “pianticella di Francesco e poverella di Dio”. San Francesco rincara la dose: chiamato da due goliardici saltimbanchi “il più matto d’Assisi”, è senza mutande, restituendo i vestiti al padre, o regalandoli ai più poveri, spogliandosi di tutto in nome di un amore più grande, quello che Gesù ha per i suoi amici. Chiara e Francesco, due cuori di oggi, capaci di leggere e vivere la realtà del loro tempo con il cuore rivolto solo all’unico ed eterno Amore.

Daniele Martini

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