Intervista al cantante Deni Beat: “Feci il provino allo Zecchino D’Oro e mi venne la febbre. Da lì la mia passione per la musica”



A cura di Daniele Martini

D. Com'è nata la tua passione per la musica?

R. La mia passione è nata quel giorno in cui ho fatto il provino dello Zecchino D'Oro, avevo 6 anni. Avevo iniziato a cantare al provino e poi mi era venuta la febbre. E da lì ho capito che sarebbe stata la mia "maledizione” e che era forte la passione per la musica. Ho iniziato, quindi, a fare lezioni di canto, concorsi, spettacoli, e ho scoperto piano piano che questo è quello che voglio fare nella vita.

D. Come potresti definire la tua esperienza allo Zecchino d'Oro?

R. E' stata la mia prima esperienza in campo artistico e musicale, ero piccolissimo, però me lo ricordo come se fosse ieri. E' stata un'emozione grandissima: c'era ancora Mariele Ventre, poi Cino Tortorella ed i maestri della trasmissione. E' stata un'esperienza positiva e che ancora non avevo fatto. Mi ha aperto la strada verso il mondo della musica.

D. Nel 2009 hai partecipato alla nona edizione di "Amici". Cosa ne pensi di questa trasmissione?

R. "Amici" è un programma televisivo che ti mette a dura prova. Bisogna avere un bel fegato perché comunque, all'interno del programma, ci sono determinati passaggi che bisogna affrontare, come ad esempio gli esami che bisogna fare con i professori, il fatto di essere anche capace di accettare determinate cose, perché, in un contesto televisivo, bisogna adattarsi perché la trasmissione è stata fatta da altri e bisogna gestirsi all'interno del programma e nessuno dice quello che si deve fare. E' stata un'esperienza sicuramente formativa, che ha potenziato in me la voglia di continuare e di fare: lo rifarei mille altre volte, però, è stato un periodo anche un po’ "negativo" perché ti mettono di fronte la realtà e bisogna combattere e cercare di oltrepassare quei muri per poi arrivare dove si vuole. E' un programma complicato, soprattutto se si è giovani, da affrontare. 

D. Cosa ne pensi, invece, dei talent show come X Factor? 

R. Sono tutti talent show anche i reality perché, purtroppo, tante volte, i talent show sfociano nei reality. Molte volte viene presa più in considerazione l'attitudine a parlare, ad essere un personaggio anziché essere un vero artista. Quindi, avere un determinato talento e farlo conoscere alla gente. Da un lato sono d'accordo perché ho anch'io partecipato ad un reality, però bisogna dire anche che, ormai, ci sono troppi reality, che sfornano talenti giorno per giorno, e diventa difficile per le persone che ci credono veramente in quello che fanno.

D. Tra i brani che tu hai composto, o cantato, qual è quello che più senti nel cuore?

R. Sicuramente "Forest rain" che è il primo singolo che è uscito, e che poi ha dato il via al progetto Deni Beat, ed è quello che mi rimane più nel cuore perché parla proprio della rinascita, dal passaggio da Denis Mascia che, ragazzino, ha partecipato ad Amici, fino al progetto Deni Beat. Ti da celebrità per 5 o 6 mesi e poi bisogna ricominciare daccapo, ed è ancora più dura perché magari le persone ti riconoscono, dicono "quello ha fatto Amici", e però bisogna farcela con le proprie forze, perché nessuno poi ti aiuta più. Quindi, la cosa che ha dato il via a questo progetto è stato il mio spirito di riconquista di queste mie capacità, del territorio artistico, tramite il progetto Deni Beat e "Forest rain". 
Per quanto riguarda questo brano, parla delle difficoltà che si pongono nella vita di tutti i giorni, uno magari commette degli errori, ma da questi sbagli ci si mette di nuovo in gioco. Questo è stato il pezzo che ha fatto esprimere di più il mio pensiero.

D. Di recente ti sei affacciato al mondo della musica pop-dance internazionale. E' previsto il tuo album per la fine di quest'anno. Quali novità ci saranno nelle varie tracce? E' uscito qualche singolo in quest'ultimo periodo?

R. Il singolo è uscito a giugno, in estate, ed era più che altro un regalino per i fans italiani che mi seguono e che erano anche un po’ stufi di sentirmi cantare in inglese. Quindi dovevano sentirmi cantare anche in italiano. Io proprio come persona ho l'esigenza di uscire fuori, di oltrepassare i confini e di scrivere pezzi in inglese di stampo internazionale. Poi saranno i potenti a giudicare questa mia vena, se è corretto quello che sto facendo oppure se mi sto sbagliando. Io lo sento e voglio continuare a fare così.
L'album non si sa ancora se uscirà a fine anno, perché comunque voglio metterci tutto il tempo possibile: non voglio avere fretta perché, poi, un prodotto fatto male è come non averlo fatto. Quindi preferisco metterci più tempo, leggere libri, vedere situazioni, conoscere gente, viaggiare anche, e poi tutte le sensazioni positive o negative, tutto quello che passo, andare a scriverlo e a riportarlo nelle canzoni, che poi è quello che faccio sempre. E' un 'album che sarà sicuramente sofferto perché ci vorrà tanto tempo. Di solito un album ben fatto ha tanto da raccontare, ed io ho tanto da raccontare e ci vuole un po’ di tempo però, spero, di riuscire a farlo uscire il prima possibile. Ci sono già dei pezzi pronti, ci stiamo lavorando, sto lavorando anche su me stesso. Bisogna anche continuare a studiare perché non si è mai arrivati, quindi, comunque, bisogna studiare canto, bisogna studiare la musica perché, se si vuole fare una cosa, bisogna farla bene fino in fondo. L'album sarà composto da canzoni in inglese, in spagnolo o in qualche altra lingua, perché voglio un po' contaminare.

D. Per quel che riguarda il tuo nuovo singolo "Quando Valentina mi diceva", com'è nata l'idea di questo brano?

R. "Quando Valentina mi diceva" è un pezzo che avevo nel cassetto ed avevo l'intenzione di tirarlo fuori. E' un pezzo in italiano, diverso da quelli che avevo fatto uscire prima, rimanendo nel mio stile. E' un pezzo che ha tanto dentro. Non mi va neanche di raccontare di che cosa parla perché è un brano che va gestito da persona a persona. Vuol dire tante cose, come niente. Quindi, tante persone pensano che Valentina magari sia una persona, e tante volte, invece, ci sono persone che mi hanno scritto che sia la musica. Questo va un po’ nell'immaginario delle persone che ascoltano la mia canzone.

D.  Che consiglio dai a un giovane che vuole intraprendere la carriera nel mondo della musica?

R. Innanzitutto bisogna essere positivi nell'affrontare questo percorso. Bisogna crederci fino in fondo, non mollare mai (lo diceva anche Gigi D'Alessio). Però, la cosa fondamentale, è crederci e, nonostante quello che dicono gli altri, continuare sempre sulla stessa strada. Non farsi mai mettere i piedi in testa da nessuno. Tante volte rischiare, o sbagliare soprattutto, perché sbagliando si riesce ad imparare cose nuove e a combattere contro la vita, perché la vita ci mette sempre alla prova. Quindi può essere la musica, come la vita, come tante altre cose. Bisogna sempre avere l'obiettivo fisso in fondo, avere sempre in testa la strada per raggiungere questo obiettivo e mai fermarsi e guardare indietro, perché quello che si è fatto nel passato ormai è passato. Bisogna vivere il presente e pensare al futuro.

D. Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

R. Appena uscirà il nuovo disco, sicuramente ci sarà il tour, si inizierà a viaggiare. Questo è in realtà il progetto, come tutti i cantanti, sperano di fare della musica il proprio lavoro. Quindi io spero proprio questo: spero che parta un tour che mi faccia viaggiare e di far conoscere alle persone che mi vogliono bene, ma anche a quelli che non mi conoscono, la mia musica.

D.  Fai un saluto ai lettori ed ascoltatori del Giornale di Puglia

R. Un saluto a tutti. Sono stato onorato di essere protagonista di questa intervista. Mi raccomando, continuate a seguire il Giornale di Puglia perché è fantastico. Se volete contattarmi ho la mia pagina Facebook, mi mandate un messaggio privato all'indirizzo www.facebook.com/denibeatworld

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