di Alessandro Nardelli - La cantante ticinese Ramona, intervistata dal Giornale di Puglia, parla di sè, della sua passione per la musica, di come si è avvicinata ad essa e soprattutto di come non se ne è allontanata mai, anche in momenti poco felici che l’hanno costretta spesso ad interrompere il suo percorso artistico.
La musica per lei quella parte della vita a cui non rinuncerebbe mai, e che l’ha portata ad un ennesimo addio, di cui scrive nel brano “Le parole più semplici”. Ramona racconta inoltre del suo progetto “Il Villaggio della Musica”, un luogo in cui i nuovi emergenti possono trovare un supporto formativo professionale e completo, per diventare dei cantanti con basi solide, e del Festival "Una voce per il Ticino", che lei porta avanti in parallelo, e che arrivato alla sua terza edizione ha aperto i casting a livello internazionale.
Ramona come ti sei avvicinata alla musica?
Credo sia la musica che è nata in me fin dal primo giorno in cui i miei occhi hanno visto la luce del sole. Ho passato tutta la mia infanzia ascoltando musica e cantando con i miei genitori.
Vengo da una famiglia di musicisti, mio nonno paterno suonava la batteria ed ha girato in tutta la Svizzera con la sua Band, componeva brani e aveva vinto il Festival della canzone popolare Svizzera, con il brano "Ascona sei bella".
Mio padre a sua volta, già da piccolo, si esibiva cantando nelle piazze e poi crescendo ha iniziato a suonare la fisarmonica ed il piano. Mia madre faceva parte del coro "Voci bianche" e anche lei, da giovane, aveva avuto modo di esibirsi in Radio.
Ramona, il tuo percorso artistico è stato segnato spesso da diverse interruzioni. Hai mai pensato che ad un certo momento la tua carriera musicale in un certo senso sarebbe potuta finire definitivamente?
Sì, ho avuto modo di pensarlo, e devo dire che la cosa mi creava un dolore non da poco, soprattutto ad un età in cui si dovrebbe essere nel pieno della propria coscienza professionale. Ma d'altro canto credo che vi sono delle grandi passioni, come in questo caso la musica per me, che non ti permettono di allontanarti mai, proprio come un filo invisibile che non si spezza, anche se tu non lo vedi.
C’è un artista in particolare che devi ringraziare o a cui devi tanto?
Se penso al mio percorso artistico formativo, devo ringraziare tutti coloro che con il loro contributo mi hanno fatto crescere giorno per giorno, insegnandomi molte cose. Un grazie particolare va anche alla mia band, quella che in fondo mi ha permesso di esibirmi live per moltissimi anni su svariati palcoscenici, che mi ha permesso di essere sempre me stessa e che insieme a me ha contribuito sempre al miglioramento dei nostri show.
Ma di sicuro un grazie va al mio produttore attuale Dante Brancatisano della Casa discografica Eden Music, che ha creduto in me e mi ha sostenuto con il suo Team nella produzione di questo Album.
In cosa consiste il progetto “Il Villaggio della Musica”?
Il Villaggio della musica è un luogo in cui i nuovi emergenti possono trovare un supporto formativo professionale e completo, per diventare dei cantanti con basi solide.
Questo progetto è stato creato in collaborazione con la casa discografica Eden Music e i vari docenti che ve ne fanno parte, per preparare tutti coloro che vogliono fare della musica la propria carriera professionale. Proprio per questo portiamo avanti in parallelo il Festival "Una voce per il Ticino", che arrivato alla sua terza edizione ha aperto i casting a livello internazionale.
Incitiamo i giovani a formarsi e cerchiamo di far passare il messaggio che “fare il cantante” non vuol dire soltanto salire su un palco e cantare. Vi sono altre componenti importanti di cui sarebbe meglio venire a conoscenza per esibirsi in maniera corretta e soprattutto senza danneggiare le corde vocali.
Nel brano “Le parole più semplici” parli di un ennesimo addio per seguire la tua passione musicale. Che cos’è per te la musica?
La musica è quella parte della mia vita a cui non rinuncerei mai, in qualunque posto e in qualsiasi maniera io la incontri è sempre un colpo di fulmine a cui non resisto.
La musica per lei quella parte della vita a cui non rinuncerebbe mai, e che l’ha portata ad un ennesimo addio, di cui scrive nel brano “Le parole più semplici”. Ramona racconta inoltre del suo progetto “Il Villaggio della Musica”, un luogo in cui i nuovi emergenti possono trovare un supporto formativo professionale e completo, per diventare dei cantanti con basi solide, e del Festival "Una voce per il Ticino", che lei porta avanti in parallelo, e che arrivato alla sua terza edizione ha aperto i casting a livello internazionale.
Ramona come ti sei avvicinata alla musica?
Credo sia la musica che è nata in me fin dal primo giorno in cui i miei occhi hanno visto la luce del sole. Ho passato tutta la mia infanzia ascoltando musica e cantando con i miei genitori.
Vengo da una famiglia di musicisti, mio nonno paterno suonava la batteria ed ha girato in tutta la Svizzera con la sua Band, componeva brani e aveva vinto il Festival della canzone popolare Svizzera, con il brano "Ascona sei bella".
Mio padre a sua volta, già da piccolo, si esibiva cantando nelle piazze e poi crescendo ha iniziato a suonare la fisarmonica ed il piano. Mia madre faceva parte del coro "Voci bianche" e anche lei, da giovane, aveva avuto modo di esibirsi in Radio.
Ramona, il tuo percorso artistico è stato segnato spesso da diverse interruzioni. Hai mai pensato che ad un certo momento la tua carriera musicale in un certo senso sarebbe potuta finire definitivamente?
Sì, ho avuto modo di pensarlo, e devo dire che la cosa mi creava un dolore non da poco, soprattutto ad un età in cui si dovrebbe essere nel pieno della propria coscienza professionale. Ma d'altro canto credo che vi sono delle grandi passioni, come in questo caso la musica per me, che non ti permettono di allontanarti mai, proprio come un filo invisibile che non si spezza, anche se tu non lo vedi.
Ramona è pronta a cimentarsi in un nuovo progetto: "Il Villaggio della Musica" |
Se penso al mio percorso artistico formativo, devo ringraziare tutti coloro che con il loro contributo mi hanno fatto crescere giorno per giorno, insegnandomi molte cose. Un grazie particolare va anche alla mia band, quella che in fondo mi ha permesso di esibirmi live per moltissimi anni su svariati palcoscenici, che mi ha permesso di essere sempre me stessa e che insieme a me ha contribuito sempre al miglioramento dei nostri show.
Ma di sicuro un grazie va al mio produttore attuale Dante Brancatisano della Casa discografica Eden Music, che ha creduto in me e mi ha sostenuto con il suo Team nella produzione di questo Album.
In cosa consiste il progetto “Il Villaggio della Musica”?
Il Villaggio della musica è un luogo in cui i nuovi emergenti possono trovare un supporto formativo professionale e completo, per diventare dei cantanti con basi solide.
Questo progetto è stato creato in collaborazione con la casa discografica Eden Music e i vari docenti che ve ne fanno parte, per preparare tutti coloro che vogliono fare della musica la propria carriera professionale. Proprio per questo portiamo avanti in parallelo il Festival "Una voce per il Ticino", che arrivato alla sua terza edizione ha aperto i casting a livello internazionale.
Incitiamo i giovani a formarsi e cerchiamo di far passare il messaggio che “fare il cantante” non vuol dire soltanto salire su un palco e cantare. Vi sono altre componenti importanti di cui sarebbe meglio venire a conoscenza per esibirsi in maniera corretta e soprattutto senza danneggiare le corde vocali.
Nel brano “Le parole più semplici” parli di un ennesimo addio per seguire la tua passione musicale. Che cos’è per te la musica?
La musica è quella parte della mia vita a cui non rinuncerei mai, in qualunque posto e in qualsiasi maniera io la incontri è sempre un colpo di fulmine a cui non resisto.