"La legge di stabilità è l’ennesima delusione: si punta ancora sui tagli verticali, penalizzando lavoratori dipendenti e pensionati"

BARI - “Cambiare tutto per non cambiare niente. Anche questa legge di stabilità, che pure era attesa come quella della svolta, si è rivelata sostanzialmente una delusione. Se si fa eccezione per i fondi per la sanità e per qualche intervento su alcune grandi opere come l’alta velocità adriatica, il resto ricalca le misure messe in campo da governi precedenti, che hanno prodotto solo una situazione recessiva e penalizzante per i cittadini e i lavoratori”.

E’, in sintesi, il pensiero del Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese sulla legge di stabilità.
“Il blocco della contrattazione della pubblica amministrazione – attacca Pugliese – rappresenta l’esempio lampante di una manovra che non ha affatto abbandonato la politica dei tagli lineari, che continua a far gravare il peso della crisi quasi esclusivamente sui lavoratori dipendenti. Ma lo stesso discorso vale per il blocco del turnover, delle pensioni, per il taglio degli straordinari per le misure sulla rateizzazione della liquidazione: interventi che non faranno altro se non diminuire ulteriormente il potere d’acquisto dei pensionati, con le logiche e conseguenti ricadute negative sugli acquisti e sull’intero tessuto economico, in particolare nel Mezzogiorno, laddove la crisi, per settori vitali e trainanti come il commercio e l’industria, si è abbattuta in maniera esagerata”.

“Dove sono gli interventi per ridurre la tassazione sul lavoro, dove sono finiti i 330 milioni per la cassa integrazione in deroga 2013 o i 35 milioni per la social card? – si chiede Pugliese – Ancora una volta alle promesse non hanno fatto seguito i fatti e le nozze con i fichi secchi, normalmente, non hanno molto successo. La Puglia, così come il Sud in generale, ha bisogno di interventi chirurgici che favoriscano la ripresa del mercato occupazionale e lo sviluppo economico e industriale, difendendo con ogni mezzo lo stato sociale. Concetti che non possono essere slegati che diventano buone pratiche solo grazie a misure forti che sgravino i lavoratori da tassazioni selvagge e che permettano alle imprese di ricevere una concreta boccata d’ossigeno.

Invece, anche questo governo pare intenzionato a perseguire la via del galleggiamento, rimandando solo di qualche tempo un naufragio che, così, sarà presto inevitabile. Con la fiducia recentemente ottenuta dal governo Letta – conclude Pugliese – e con i nuovi equilibri creatisi in parlamento ci aspettavamo una manovra ben più coraggiosa. Invece, non c’è cenno sul recupero dell’evasione fiscale, che ammonta a oltre 200miliardi di euro, né sulla tassazione dei capitali italiani all’estero, così come, in tempi di crisi come l’attuale, ci aspettavamo che si rinunciasse espressamente all’acquisto dei famosi F35, il cui costo rappresenta, di per sé, una manovra finanziaria. Restiamo, sempre meno fiduciosi, alla finestra in attesa di un governo che decida di affrontare in maniera risolutiva la crisi, accogliendo le proposte non solo dei sindacati, ma di tutte le forze sociali ed economiche. Intanto, la UIL è pronta ad ogni iniziativa per tutelare lavoratori e pensionati dinanzi a una legge di stabilità iniqua e ingiusta”.

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