LECCE - E’ stato presentato oggi a Palazzo Carafa il ciclo di incontri su I disturbi del comportamento alimentare e del peso, con sportello d'ascolto e consulenza gratuiti, a cura di esperti AIDAP (psicologo, medico, biologo nutrizionista), l’Associazione Italiana Disturbi dell'Alimentazione e del Peso.
Sono temi, purtroppo, di stretta attualità. I disturbi dell'alimentazione sono un problema in preoccupante espansione che riguarda la salute delle giovani generazioni. Il Ministero della Sanità si esprime in termini di allarme sociale per questa patologia, della quale è difficile valutare la prevalenza perché i dati ufficiali controllano solo la punta di un iceberg, in quanto gran parte di chi ne soffre tiene nascosto il problema e non giunge ai centri di cura.
In poco più di dieci anni questa malattia si è estesa e si è diversificata tanto da comprendere oltre ad anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata anche altri nuovi disturbi collegati allo scarso controllo degli impulsi, come la drunkoressia: osservare il digiuno per l'intera giornata per poter poi eccedere in drinks la sera senza paura di ingrassare; Portoressia: ossessione del mangiare sano per paura di essere intossicati dal cibo; la bigoressia, che riguarda prevalentemente i maschi, frequentatori di palestre, insoddisfatti della forma corporea, che, ritenendosi troppo deboli e magri, tendono ad integrare a un'alimentazione iperproteica ormoni androgeni, farmaci anabolizzanti e sostanze ergogeniche illecite. Solitamente il disturbo si manifesta sul finire dell'adolescenza o all'inizio dell'età adulta: qualche anno fa erano appena l’1%, oggi sono il 10% dei ragazzi tra i 13 e 17 anni. La pregoressia consiste nell'adottare un regime di dieta e fare iperattività dal primo all'ultimo giorno di gravidanza.
In Italia, sulla base di percentuali prudenti, soffrono di disturbi dell'alimentazione nelle diverse forme 3 milioni di persone. “Non vi sono differenze regionali o socioculturali – spiega Loredana De Luca, psicologa e responsabile dell’AIDAP Lecce - E’ una epidemia che accomuna tutti coloro che vivono in questo contesto culturale in cui "magrezza" evoca associazioni vissute come irrinunciabili come bellezza, successo, ipercontrollo di sé e degli eventi, accettazione sociale. Studi di prevalenza sul territorio nazionale evidenziano una patologia in costante aumento con la tendenza a estendersi a fasce d'età, sia più basse che più alte, sono in aumento le bambine, anche dagli 8 anni, e le over 25. Nell'arco di 10 anni questi disturbi psicologici sono aumentati del 300%. Per questo motivo è doveroso implementare interventi di prevenzione e centri di cura specializzati con terapia integrata. E' importante cogliere quel malessere diffuso tra la nostra gioventù che ‘non si sente all'altezza’ di competere con quei modelli che questa cultura propone come vincenti; una gioventù dolente alla ricerca di una identità difficile da riconoscere in un contesto sociale così fluido ed incerto. Spesso non si intravedono soluzioni: si può annullare il disagio col cibo e con l'alcool o cadere nell'equivoco di misurare la propria forza nel controllare gli eventi controllando in maniera ossessiva il proprio corpo”.
Di seguito gli incontri in programma:
Giovedì 20 ottobre, alle ore 17, Istituto Comprensivo Statale Galateo (via Fontana, 1) “Quando il Cibo diventa un problema: Che fare? Come riconoscere i campanelli d'allarme di un Disturbo dell'Alimentazione”.
Giovedì 17 ottobre, ore 17, Centro Sociale Quartiere Stadio (via Matera, 1): “Ben-Essere a qualunque età: percorsi di educazione alimentare e strategie psicologiche per stringere un rapporto d'alleanza tra mente e corpo”.
Giovedì 24 ottobre, alle ore 17, Officine Cantelmo (viale De Pietro 12): “Tra Ipercontrollo e Sballo esistono vie meno rischiose di esprimere il disagio. Stop: Anoressia, Drunkoressia, Binge Eating, Binge Drinking”.
Martedì 29 ottobre, alle ore 17, Centro " You and Me" (viale De Pietro, 16): “La tua vita non è un peso. Riflessioni sul disagio giovanile”.
“Questa è una iniziativa - spiega Loredana De Luca, psicologa e responsabile dell’AIDAP Lecce - rivolta ai giovani, ma soprattutto alle famiglie perché la prevenzione di queste malattie deve partire proprio dalla famiglia. Occorre un deciso cambiamento culturale per convincere i nostri giovani che è sbagliato il modello omologato di bellezza che viene veicolato ogni giorno”.
“Spesso – aggiunge il vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali, Carmen Tessitore – non si riesce a percepire il campanello d’allarme. Ecco perché il Comune di Lecce, assieme all’Università del Salento, realizzerà alcuni laboratori per sostenere e supportare le famiglie in questo difficile percorso”.
“E' fondamentale – auspica la dottoressa De Luca - sostenere le famiglie, che restano sgomente e si sentono impotenti di fronte a questo malessere dei figli così profondo e pervasivo, soprattutto perché di solito riguarda ragazze e ragazzi descritti dai familiari come ‘figli perfetti’, che sino a quel momento non hanno dato problemi alla famiglia”.
L’iniziativa è stata promossa dall’AIDAP e dall’Alleanza Locale per la Famiglia dell’Assessorato alle Politiche per la Famiglia del Comune di Lecce.
Sono temi, purtroppo, di stretta attualità. I disturbi dell'alimentazione sono un problema in preoccupante espansione che riguarda la salute delle giovani generazioni. Il Ministero della Sanità si esprime in termini di allarme sociale per questa patologia, della quale è difficile valutare la prevalenza perché i dati ufficiali controllano solo la punta di un iceberg, in quanto gran parte di chi ne soffre tiene nascosto il problema e non giunge ai centri di cura.
In poco più di dieci anni questa malattia si è estesa e si è diversificata tanto da comprendere oltre ad anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata anche altri nuovi disturbi collegati allo scarso controllo degli impulsi, come la drunkoressia: osservare il digiuno per l'intera giornata per poter poi eccedere in drinks la sera senza paura di ingrassare; Portoressia: ossessione del mangiare sano per paura di essere intossicati dal cibo; la bigoressia, che riguarda prevalentemente i maschi, frequentatori di palestre, insoddisfatti della forma corporea, che, ritenendosi troppo deboli e magri, tendono ad integrare a un'alimentazione iperproteica ormoni androgeni, farmaci anabolizzanti e sostanze ergogeniche illecite. Solitamente il disturbo si manifesta sul finire dell'adolescenza o all'inizio dell'età adulta: qualche anno fa erano appena l’1%, oggi sono il 10% dei ragazzi tra i 13 e 17 anni. La pregoressia consiste nell'adottare un regime di dieta e fare iperattività dal primo all'ultimo giorno di gravidanza.
In Italia, sulla base di percentuali prudenti, soffrono di disturbi dell'alimentazione nelle diverse forme 3 milioni di persone. “Non vi sono differenze regionali o socioculturali – spiega Loredana De Luca, psicologa e responsabile dell’AIDAP Lecce - E’ una epidemia che accomuna tutti coloro che vivono in questo contesto culturale in cui "magrezza" evoca associazioni vissute come irrinunciabili come bellezza, successo, ipercontrollo di sé e degli eventi, accettazione sociale. Studi di prevalenza sul territorio nazionale evidenziano una patologia in costante aumento con la tendenza a estendersi a fasce d'età, sia più basse che più alte, sono in aumento le bambine, anche dagli 8 anni, e le over 25. Nell'arco di 10 anni questi disturbi psicologici sono aumentati del 300%. Per questo motivo è doveroso implementare interventi di prevenzione e centri di cura specializzati con terapia integrata. E' importante cogliere quel malessere diffuso tra la nostra gioventù che ‘non si sente all'altezza’ di competere con quei modelli che questa cultura propone come vincenti; una gioventù dolente alla ricerca di una identità difficile da riconoscere in un contesto sociale così fluido ed incerto. Spesso non si intravedono soluzioni: si può annullare il disagio col cibo e con l'alcool o cadere nell'equivoco di misurare la propria forza nel controllare gli eventi controllando in maniera ossessiva il proprio corpo”.
Di seguito gli incontri in programma:
Giovedì 20 ottobre, alle ore 17, Istituto Comprensivo Statale Galateo (via Fontana, 1) “Quando il Cibo diventa un problema: Che fare? Come riconoscere i campanelli d'allarme di un Disturbo dell'Alimentazione”.
Giovedì 17 ottobre, ore 17, Centro Sociale Quartiere Stadio (via Matera, 1): “Ben-Essere a qualunque età: percorsi di educazione alimentare e strategie psicologiche per stringere un rapporto d'alleanza tra mente e corpo”.
Giovedì 24 ottobre, alle ore 17, Officine Cantelmo (viale De Pietro 12): “Tra Ipercontrollo e Sballo esistono vie meno rischiose di esprimere il disagio. Stop: Anoressia, Drunkoressia, Binge Eating, Binge Drinking”.
Martedì 29 ottobre, alle ore 17, Centro " You and Me" (viale De Pietro, 16): “La tua vita non è un peso. Riflessioni sul disagio giovanile”.
“Questa è una iniziativa - spiega Loredana De Luca, psicologa e responsabile dell’AIDAP Lecce - rivolta ai giovani, ma soprattutto alle famiglie perché la prevenzione di queste malattie deve partire proprio dalla famiglia. Occorre un deciso cambiamento culturale per convincere i nostri giovani che è sbagliato il modello omologato di bellezza che viene veicolato ogni giorno”.
“Spesso – aggiunge il vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali, Carmen Tessitore – non si riesce a percepire il campanello d’allarme. Ecco perché il Comune di Lecce, assieme all’Università del Salento, realizzerà alcuni laboratori per sostenere e supportare le famiglie in questo difficile percorso”.
“E' fondamentale – auspica la dottoressa De Luca - sostenere le famiglie, che restano sgomente e si sentono impotenti di fronte a questo malessere dei figli così profondo e pervasivo, soprattutto perché di solito riguarda ragazze e ragazzi descritti dai familiari come ‘figli perfetti’, che sino a quel momento non hanno dato problemi alla famiglia”.
L’iniziativa è stata promossa dall’AIDAP e dall’Alleanza Locale per la Famiglia dell’Assessorato alle Politiche per la Famiglia del Comune di Lecce.