Luci tricolori d’altri tempi a San Siro: Inter-Roma apre il sipario della settima giornata

di Luigi Laguaragnella - Due grandi città ritornano protagoniste nel campionato di serie A. Il duello che ha visto al vertice per molti anni, fino al triplete, Inter e Roma, sembra che in questa stagione possa rinnovarsi.

Questa sera l’anticipo Inter-Roma è un antipasto, essendo soltanto alla settima giornata, d’alta classifica. I giallorossi, primi in classifica a punteggio pieno stanno percorrendo una marcia sorprendente: con il mister Garcia, tutto lo spogliatoio sembra unito con Totti sempre più “giovane”, De Rossi rinnovato e tantissimi talenti. La Roma arriva a San Siro con il miglior attacco e la miglior difesa e la vittoria nel derby. I tifosi, fino ad ora, non potevano chiedere di più. Rudi Garcia, con il suo accento ispano-francese, con il lavoro e senza la luce eccessiva delle telecamere sta plasmando una squadra che valorizza la tecnica di Pjanic, Florenzi, Gervinho, Benatia. La medesima cultura del lavoro e “dei piedi per terra” che sta trasmettendo Mazzarri all’Inter. Certamente i nerazzurri per statistiche di reti fatte e subite vengono immediatamente dopo, anche se in classifica sono a quattro punti di distanza dalla Roma, ma sta ottenendo risultati non previsti in estate. A parte Campagnaro (titolare fisso), gli uomini dell’Inter sono gli stessi dello scorso anno. Mazzarri li sta rendendo protagonisti di questa stagione: Alvarez, Jonathan e Nagatomo sono sorprendenti. In campo, partita dopo partita, l’Inter sta incarnando ciò che Mazzarri vuole: velocità, pressing, carica. Elementi essenziali all’Inter per rinascere. Caratteristiche che servirebbero anche alla Roma per puntare alto. L’Inter, dopo le prove con Juve e Fiorentina, può ritenersi attiva nella lotta al tricolore. Inoltre, nerazzurri e giallorossi in comune non hanno le coppe e per ciò che stanno esprimendo è certamente l’arma in più per fronteggiare il Napoli, il Milan e la Juve. In comune hanno i milanesi e i romani hanno storie simili. La Roma è di proprietà americana, l’Inter potrebbe diventare asiatica.

Questa sera, finalmente, un Inter-Roma d’altri tempi, come quando valeva per lo scudetto o in palio c’era la Supercoppa o la coppa Italia. Negli anni post-triplete, nonostante stagioni fallimentari delle due squadre, non è mancata la solita pioggia di gol: il 5-3 a favore dei nerazzurri con Eto’o e Snejider nel 2011; il 4-0 della banda Luis Enrique all’Olimpico nel 2012; il 3-1 al Meazza lo scorso anno quando c’erano Zeman e Stramaccioni. Belle partite, ma di diverso spirito rispetto al gol di Zanetti allo scadere della gara nel 2008 o al gol di Vucinic contro l’Inter di Mourinho, senza dimenticare i gol di Ibrahimovic all’Olimpico e le prodezze balistiche di Totti alla Scala del calcio nei suoi numerosi confronti con i nerazzurri. Raramente si è visto uno 0-0 tra Inter e Roma: l’unico nella stagione 2011-2012 nella gara d’andata; in panchina all’Inter sedeva Gasperini.
Questa sera in campo lo spettacolo non mancherà: con Totti e Ljajic, Cambiasso e Palacio, passando per Alvarez e Florenzi a San Siro tutto può succedere. Mazzarri dovrà fare a meno di Campagnaro e Jonathan e Garcia lascerà Gervinho in panchina. Il tecnico nerazzurro comprende l’importanza nel cammino dell’autostima la gara di stasera, per l’allenatore giallorosso c’è la consapevolezza che vincere a San Siro sarebbe “una cosa grossa”.

Per la serie, poi, di cuori incrociati soprattutto per i tifosi dell’Inter mancheranno Zanetti e il giallorosso Maicon. L’affetto nell’ultimo caso non ha colore di maglia. Purtroppo non scenderà in campo per questioni fisiche: sarebbe stato  affascinante veder affrontare i suoi vecchi compagni. Milito (in panchina) compreso.

Ci sarà la solita ondata di supporter romanisti a riempire l’anello del Meazza.

Prima della gara l’Inter si riscalderà indossando una maglia in ricordo delle vittime di Lampedusa.
Ci sono tutti i presupposti di un big match: Roma-Milano è solo l’andata…

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