Meredith, Aviello ritratta: "L'ha uccisa mio fratello"

FIRENZE - "Io non cambiero' mai idea. E' mio fratello il colpevole. Non sono stati ne' Amanda ne' Raffaele". Sono le parole espresse in aula da Luciano Aviello, il testimone sentito questa mattina durante la seconda udienza del processo fiorentino per l'omicidio di Meredith Kercher. Aviello, in passato, aveva invece smentito questa dichiarazione, sostenendo di averla inventata perche' pagato per farlo. Aviello si e' presentato come Lucia, spiegando alla corte che e' in corso il suo cambiamento di sesso. Il fratello Antonio, accusato dell'omicidio di Meredith, e' morto.

Durante l'interrogatorio del pm Alessandro Crini, Aviello, di fatto ha confermato la sua prima versione e che suo fratello avrebbe agito non per commettere un omicidio, ma per il furto di un quadro su commissione. "La corte vuole capire esattamente se ci sono profili genetici della vittima o del gia' condannato Guede e portarli nel processo.

Secondo l'accusa, inoltre, e' il coltello l'arma che ha ucciso Meredith Kercher a Perugia la notte fra il 1 e il 2 novembre 2007. L'inizio delle analisi sul reperto e' previsto per giovedi' 10 ottobre, nella sede del Ris di Roma. Oggi, sara' ascoltato in aula il pentito Luciano Aviello.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto