di Luca Losito - C'è chi fa, e c'è sempre e purtroppo anche chi disfa. E' forse per questo che la stagione rossonera stenta a decollare, con una classifica anonima all'inverosimile e un obiettivo finale sempre più difficile da definire. Kakà illumina la notte di San Siro, incastonando l'ennesima perla della sua carriera, poi, Ciani sfrutta una dormita dell'”allegra” difesa rossonera per raddrizzare la gara. Finisce 1-1.
Il primo tempo è da Milan: i rossoneri dominano sul piano del gioco, dell'agonismo e delle occasioni. Un buon Marchetti e l'imprecisione di Kakà vanificano le opportunità migliori. Clamorosa, ad esempio, la chance sprecata dal numero 22 al 18', quando a pochi passi da Marchetti spedisce fuori di un soffio col destro. Ci prova da fuori, più volte capitan Montolivo senza troppa fortuna. La prima frazione finisce così.
Nella ripresa è un altro Milan, ma non è un buon segnale. Al 54' c'è la perla illusoria di Ricky: il brasiliano riceve palla poco dentro l'area da Balotelli e calcia a giro di destro, con la palla che si insacca nel sette. E' il tripudio di San Siro, che “riabbraccia” il suo beniamino. Dopo il gol, però, il Milan rallenta: la Lazio guadagna metri e alla prima vera occasione sfonda. Al 72', sugli sviluppi di un corner, Candreva mette al centro per Ciani, lasciato inspiegabilmente libero a centro area, il francese spinge con potenza in rete di testa. Un pareggio che fa rabbia, ma che evidenzia nuovamente le evidenti lacune difensive di elementi come Zapata. Il Milan accusa il colpo, e rischia anche di subire ancora in contropiede. Finisce così, tra i fischi di San Siro.
12 punti in 10 gare. Si fa fatica a trovare un senso a questa stagione, soprattutto se si pensa all'inarrestabile corsa delle sorprendenti nuove big come Napoli e Roma. Non c'è neanche il tempo per rimuginare sull'occasione buttata al vento: sabato c'è già Milan-Fiorentina. Ah, una buona notizia per i tifosi: non ci sarà lo sgusciante Cuadrado, espulso a fine gara col Napoli, che sarebbe andato a nozze con la generosa retroguardia milanista. Tuttavia, c'è ben poco da essere Allegri.
Il primo tempo è da Milan: i rossoneri dominano sul piano del gioco, dell'agonismo e delle occasioni. Un buon Marchetti e l'imprecisione di Kakà vanificano le opportunità migliori. Clamorosa, ad esempio, la chance sprecata dal numero 22 al 18', quando a pochi passi da Marchetti spedisce fuori di un soffio col destro. Ci prova da fuori, più volte capitan Montolivo senza troppa fortuna. La prima frazione finisce così.
Nella ripresa è un altro Milan, ma non è un buon segnale. Al 54' c'è la perla illusoria di Ricky: il brasiliano riceve palla poco dentro l'area da Balotelli e calcia a giro di destro, con la palla che si insacca nel sette. E' il tripudio di San Siro, che “riabbraccia” il suo beniamino. Dopo il gol, però, il Milan rallenta: la Lazio guadagna metri e alla prima vera occasione sfonda. Al 72', sugli sviluppi di un corner, Candreva mette al centro per Ciani, lasciato inspiegabilmente libero a centro area, il francese spinge con potenza in rete di testa. Un pareggio che fa rabbia, ma che evidenzia nuovamente le evidenti lacune difensive di elementi come Zapata. Il Milan accusa il colpo, e rischia anche di subire ancora in contropiede. Finisce così, tra i fischi di San Siro.
12 punti in 10 gare. Si fa fatica a trovare un senso a questa stagione, soprattutto se si pensa all'inarrestabile corsa delle sorprendenti nuove big come Napoli e Roma. Non c'è neanche il tempo per rimuginare sull'occasione buttata al vento: sabato c'è già Milan-Fiorentina. Ah, una buona notizia per i tifosi: non ci sarà lo sgusciante Cuadrado, espulso a fine gara col Napoli, che sarebbe andato a nozze con la generosa retroguardia milanista. Tuttavia, c'è ben poco da essere Allegri.
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