Scoperti su Marte enormi vulcani spenti, forse seppellirono pianeta

LONDRA - Importante scoperta dal pianeta Marte. Una serie di crateri marziani, che finora si riteneva fossero stati formati dall'impatto con meteoriti, potrebbero in realta' essere supervulcani spenti, talmente grandi che durante la loro attivita' miliardi di anni fa avrebbero potuto seppellire il pianeta nella cenere. I crateri giganti potrebbero dunque essere resti di eruzioni piuttosto che il risultato di antichi impatti.

I crateri riguardano la superficie dell'Arabia Terra, una regione a nord di Marte geologicamente antica, e appaiono come grandi e differenti fosse circolari simili alle caldere terrestri, in cui il magma sotto un vulcano si scarica dopo l'eruzione, causando il collasso della terra sopra la camera magmatica. In quest'area si trova 'Eden patera', l'esempio piu' esaustivo di questi vulcani enormi, una depressione lunga circa 85 chilometri, larga 55 chilometri e profonda 1,8 chilometri. La scoperta e' di un team di ricercatori della Nasa e del Museo di Storia Naturale di Londra ed e' stata descritta in uno studio pubblicato su Nature.

Gli scienziati ritengono che si possa parlare presumibilmente di una categoria di vulcani marziani totalmente nuova, in grado di competere con quelli sottostanti la zona del parco nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti occidentali. Generalmente si definiscono supervulcani quei vulcani capaci di rigettare almeno mille chilometri cubi di roccia, cenere e altri detriti in un solo colpo.

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