SAN SEVERO (FG) - “Il sindaco Savino dovrebbe rassegnare le sue dimissioni prendendo atto che non ha più una maggioranza”. È quanto afferma l’ex sindaco Giuliano Giuliani, presidente e candidato sindaco del movimento San Severo in Cammino, commenta le ultime vicende amministrative invitando il sindaco Savino a dimettersi. “Savino invece di ritirarsi in fretta a vita privata – continua Giuliani -, continua a prendere in giro i cittadini che confidavano in un rinnovamento non solo politico ma anche etico e morale della città. Come testimoniano le polemiche infuocate che hanno accompagnato il lungo percorso della amministrazione Savino e lo scontro politico frontale delle ultime settimane, le gravi anomalia che incombono sulla azione di governo dell’atipica maggioranza di centrodestra sono sempre più ingombranti e sembrano ormai penalizzare fortemente soprattutto le incolpevoli forze di centrodestra. Queste solo ora si accorgono di essere rappresentate, si fa per dire, in seno alla giunta ed al consiglio comunale da personaggi ribelli ad ogni disciplina di gruppo o, peggio, di partito”.
Secondo l’ex primo cittadino la maggioranza bulgara con cui Savino venne eletto è soltanto un pallido ricordo ed è divenuta minoranza.
“Savino sebbene investito legittimamente da larghissimo consenso popolare – conclude Giuliani -, ha raggiunto in fretta il poco invidiabile primato di perdere il sostegno di quasi tutta la sua variopinta ex maggioranza. Primi a sbattere la porta e a salutare l’ex capo proprio i rappresentanti della lista che portava il suo nome, seguiti, a turno, dagli eletti nella lista della Puglia prima di tutto, da alcuni pidiellini che hanno dato vita ad un gruppo autonomo passando all’opposizione, dall’Adc e ora dei resti del gruppo del Pdl”.
Secondo l’ex primo cittadino la maggioranza bulgara con cui Savino venne eletto è soltanto un pallido ricordo ed è divenuta minoranza.
“Savino sebbene investito legittimamente da larghissimo consenso popolare – conclude Giuliani -, ha raggiunto in fretta il poco invidiabile primato di perdere il sostegno di quasi tutta la sua variopinta ex maggioranza. Primi a sbattere la porta e a salutare l’ex capo proprio i rappresentanti della lista che portava il suo nome, seguiti, a turno, dagli eletti nella lista della Puglia prima di tutto, da alcuni pidiellini che hanno dato vita ad un gruppo autonomo passando all’opposizione, dall’Adc e ora dei resti del gruppo del Pdl”.