BARI - “A due anni dal crollo di Via Roma, non possiamo con dolore, non soffermarci a riflettere su quanto accaduto con uno spirito di rinnovata speranza e fiducia che sia anche da stimolo alla corretta elaborazione del futuro Piano Regolatore della Città di Barletta” - così esordisce il Consigliere regionale, Ruggiero Mennea lanciando lo sguardo al futuro edilizio cittadino.
“Al concetto di costruire ad ogni costo deve essere sostituito il concetto di ristrutturare, risanare e recuperare al meglio tutto quanto già esistente sul territorio. La sollecitazione che viene più immediata da fare – prosegue Mennea - è legata senz'altro alla sicurezza statica degli immobili esistenti e alla loro regolare manutenzione. La Regione Puglia, non ha esitato a fare la propria parte istituendo, seppur in via sperimentale, un percorso nuovo che mira a dotare tutti gli immobili di una sorta di carta d'identità con relativo libretto di manutenzione ordinaria e straordinaria, il ‘fascicolo del fabbricato’ appunto.
L'esperimento partito da Barletta l'anno scorso ha già mosso i suoi primi passi ed ha portato alla perimetrazione di un area ritenuta ‘a rischio’ che sarà oggetto di analisi e monitoraggio dello ‘stato di salute’ dei fabbricati ivi insediati. L'iter dovrà proseguire con il completamento di questo ‘progetto pilota’ finanziato dalla Regione Puglia con 100mila euro e che porterà certamente ad un risultato che sarà molto significativo. Non fosse altro per chiederci: viviamo in case sicure? Abbiamo certezza che i progetti edilizi presentati e autorizzati siano conformi a quanto realizzato? Sono stati fatti tutti i controlli previsti dalla Legge e necessari per verificare se ciò che è stato scritto nei progetti e negli atti autorizzativi sia stato rispettato alla lettera?
Bene - continua il Consigliere democratico - credo che questi aspetti sensibili, quanto vitali, debbano essere oggetto di un'attenta attività amministrativa comunale, che ha il dovere di dare queste risposte ai cittadini proprio per evitare disastri legati alle “cattive pratiche edilizie”. Sarà mio impegno, invece, come ho già fatto in passato, mettere il fiato sul collo al nuovo e sensibile Assessore regionale alle Opere Pubbliche, Giannini, per completare il progetto pilota barlettano e procedere, così, all'estensione di questa ‘buona pratica edilizia’ su tutto il territorio pugliese”.
In riferimento ai tanti interventi sull'argomento, Mennea precisa che “al di là delle fiammate demagogiche e di circostanza di alcuni sciacalli mediatici, credo che a quel dramma che ha causato la morte di quattro donne lavoratrici e una bambina, si debba rispondere con delle azioni amministrative incisive e con fatti concreti. Questo perché – conclude Mennea - non solo non debba più ripetersi nessuna tragedia ma, anche per evitare di vivere con l'ansia e il terrore di non sapere se la nostra vita sia legata al doppio filo della malaedilizia, passata, presente e futura. Il diritto di vivere in una casa sicura non deve più appartenere al dio denaro, tutt'al più solo a Dio”.
“Al concetto di costruire ad ogni costo deve essere sostituito il concetto di ristrutturare, risanare e recuperare al meglio tutto quanto già esistente sul territorio. La sollecitazione che viene più immediata da fare – prosegue Mennea - è legata senz'altro alla sicurezza statica degli immobili esistenti e alla loro regolare manutenzione. La Regione Puglia, non ha esitato a fare la propria parte istituendo, seppur in via sperimentale, un percorso nuovo che mira a dotare tutti gli immobili di una sorta di carta d'identità con relativo libretto di manutenzione ordinaria e straordinaria, il ‘fascicolo del fabbricato’ appunto.
L'esperimento partito da Barletta l'anno scorso ha già mosso i suoi primi passi ed ha portato alla perimetrazione di un area ritenuta ‘a rischio’ che sarà oggetto di analisi e monitoraggio dello ‘stato di salute’ dei fabbricati ivi insediati. L'iter dovrà proseguire con il completamento di questo ‘progetto pilota’ finanziato dalla Regione Puglia con 100mila euro e che porterà certamente ad un risultato che sarà molto significativo. Non fosse altro per chiederci: viviamo in case sicure? Abbiamo certezza che i progetti edilizi presentati e autorizzati siano conformi a quanto realizzato? Sono stati fatti tutti i controlli previsti dalla Legge e necessari per verificare se ciò che è stato scritto nei progetti e negli atti autorizzativi sia stato rispettato alla lettera?
Bene - continua il Consigliere democratico - credo che questi aspetti sensibili, quanto vitali, debbano essere oggetto di un'attenta attività amministrativa comunale, che ha il dovere di dare queste risposte ai cittadini proprio per evitare disastri legati alle “cattive pratiche edilizie”. Sarà mio impegno, invece, come ho già fatto in passato, mettere il fiato sul collo al nuovo e sensibile Assessore regionale alle Opere Pubbliche, Giannini, per completare il progetto pilota barlettano e procedere, così, all'estensione di questa ‘buona pratica edilizia’ su tutto il territorio pugliese”.
In riferimento ai tanti interventi sull'argomento, Mennea precisa che “al di là delle fiammate demagogiche e di circostanza di alcuni sciacalli mediatici, credo che a quel dramma che ha causato la morte di quattro donne lavoratrici e una bambina, si debba rispondere con delle azioni amministrative incisive e con fatti concreti. Questo perché – conclude Mennea - non solo non debba più ripetersi nessuna tragedia ma, anche per evitare di vivere con l'ansia e il terrore di non sapere se la nostra vita sia legata al doppio filo della malaedilizia, passata, presente e futura. Il diritto di vivere in una casa sicura non deve più appartenere al dio denaro, tutt'al più solo a Dio”.