Taranto, Marcegaglia chiude: è sciopero
TARANTO - Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato lo sciopero dei lavoratori dello stabilimento Marcegaglia di Taranto in risposta alla decisione dell'azienda di chiudere la fabbrica in cui si producono pannelli coibentati e pannelli fotovoltaici e di licenziare 134 dipendenti. Lo sciopero riguarda gli operai del secondo turno e da domani sarà ad oltranza.
Lunedì è invece prevista un'assemblea generale. La sospensione della produzione è prevista per il 18 novembre prossimo, alla scadenza della cig in corso.
“La Regione Puglia fissi quanto prima un incontro, ponendo all’ordine del giorno la questione Marcegaglia e chiedendo all’azienda di ritirare il provvedimento, che porterà alla perdita di 250 posti di lavoro”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, è perentorio: “Il nostro territorio non può essere puntualmente sedotto e abbandonato. Per dirla con parole povere, preso in giro costantemente da chi crede di poter realizzare affari milionari e di poter poi abbandonare il campo deserto a proprio piacimento. Quanto annunciato da Marcegaglia è a dir poco sconcertante: la logica del mordi e fuggi non può essere più accettata passivamente o si decreterà la morte del sistema economico e produttivo pugliese”.
Pugliese invita la Regione Puglia a “verificare i finanziamenti dello Stato e regionali ricevuti da Marcegaglia in questi anni e tutti gli interessi del gruppo sul territorio pugliese, a partire da quelli riguardanti i rifiuti con i quali viene prodotta energia elettrica. E, come se non bastasse, è l’unica realtà regionale che in aggiunta ai rifiuti utilizza anche il cdr (combustibile da rifiuti), in quanto rifiutato da tutti”.
“Marcegaglia – ricorda Pugliese – sbarcò in Puglia, per operare nel capannone Belelli, nel 2002 e da allora ha munto la mucca al massimo, fino a riconvertirsi per il fotovoltaico nel 2011. Ora, improvvisamente, dice addio, conferendo l’ennesima mazzata a un tessuto economico-occupazionale già in ginocchio. Come nel caso della Vestas occorre un intervento deciso e immediato. Intanto, esprimiamo solidarietà ai tanti lavoratori che hanno dato vita a uno stato di agitazione permanente e confermiamo loro la disponibilità a mettere in campo ogni iniziativa possibile per preservare i loro posti di lavoro”.
Lunedì è invece prevista un'assemblea generale. La sospensione della produzione è prevista per il 18 novembre prossimo, alla scadenza della cig in corso.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, è perentorio: “Il nostro territorio non può essere puntualmente sedotto e abbandonato. Per dirla con parole povere, preso in giro costantemente da chi crede di poter realizzare affari milionari e di poter poi abbandonare il campo deserto a proprio piacimento. Quanto annunciato da Marcegaglia è a dir poco sconcertante: la logica del mordi e fuggi non può essere più accettata passivamente o si decreterà la morte del sistema economico e produttivo pugliese”.
Pugliese invita la Regione Puglia a “verificare i finanziamenti dello Stato e regionali ricevuti da Marcegaglia in questi anni e tutti gli interessi del gruppo sul territorio pugliese, a partire da quelli riguardanti i rifiuti con i quali viene prodotta energia elettrica. E, come se non bastasse, è l’unica realtà regionale che in aggiunta ai rifiuti utilizza anche il cdr (combustibile da rifiuti), in quanto rifiutato da tutti”.
“Marcegaglia – ricorda Pugliese – sbarcò in Puglia, per operare nel capannone Belelli, nel 2002 e da allora ha munto la mucca al massimo, fino a riconvertirsi per il fotovoltaico nel 2011. Ora, improvvisamente, dice addio, conferendo l’ennesima mazzata a un tessuto economico-occupazionale già in ginocchio. Come nel caso della Vestas occorre un intervento deciso e immediato. Intanto, esprimiamo solidarietà ai tanti lavoratori che hanno dato vita a uno stato di agitazione permanente e confermiamo loro la disponibilità a mettere in campo ogni iniziativa possibile per preservare i loro posti di lavoro”.
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