BARI - Cento donne, bambini e uomini annegano davanti a Lampedusa: “è inaccettabile, una vergogna mondiale, che l’Europa assista quasi con indifferenza a questa ennesima tragedia dell’umanità migrante, quasi fosse solo un problema dell’isola, della Sicilia, al più dell’Italia e non coinvolgesse l’intera Unione continentale”. Un commento durissimo quello del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, mentre sulle coste mediterranee sta tuttora assumendo numeri sempre più gravi il drammatico episodio che ha visto perire profughi e immigrati a poche bracciate dalla salvezza.
“Sono sgomento ed esprimo sentimenti di pietà e di sofferenza per le vittime, per le famiglie.
Come cittadino di una Regione che si è distinta per la solidarietà con cui ha sempre accolto chi soffre, mi sento legittimato a denunciare il silenzio assordante da Bruxelles e a pretendere invece l’impegno della comunità Europea”.
Nel ricordare che la Conferenza dei parlamenti regionali sta lanciando un documento da Assisi, dov’è riunita per le celebrazioni francescane e in sintonia con la posizione assunta da tutti i presidenti dei Consigli regionali, Introna sollecita con forza una risposta di civiltà, di umanità e di fraternità, da parte dell’Europa. “Un segnale di presenza e di consapevolezza della portata epocale dei problemi, di cui deve farsi carico con urgenza. Occorre avviare politiche internazionali con i Paesi del Mediterraneo e l’Ue, con la sua autorevolezza, deve affrontare questa interminabile emergenza, non deve lasciare soli gli italiani, i siciliani, i lampedusani, ad affrontare queste nuove pagina di dolore annunciato, considerate le tensioni dell’area mediorientale, che spingono in tanti verso il nostro continente di pace.
Non possiamo restare soli e soprattutto non possiamo vedere il nostro mare trasformato in un cimitero, senza che le massime istituzioni continentali assumano la responsabilità di interventi e programmi certi”.
“Sono sgomento ed esprimo sentimenti di pietà e di sofferenza per le vittime, per le famiglie.
Come cittadino di una Regione che si è distinta per la solidarietà con cui ha sempre accolto chi soffre, mi sento legittimato a denunciare il silenzio assordante da Bruxelles e a pretendere invece l’impegno della comunità Europea”.
Nel ricordare che la Conferenza dei parlamenti regionali sta lanciando un documento da Assisi, dov’è riunita per le celebrazioni francescane e in sintonia con la posizione assunta da tutti i presidenti dei Consigli regionali, Introna sollecita con forza una risposta di civiltà, di umanità e di fraternità, da parte dell’Europa. “Un segnale di presenza e di consapevolezza della portata epocale dei problemi, di cui deve farsi carico con urgenza. Occorre avviare politiche internazionali con i Paesi del Mediterraneo e l’Ue, con la sua autorevolezza, deve affrontare questa interminabile emergenza, non deve lasciare soli gli italiani, i siciliani, i lampedusani, ad affrontare queste nuove pagina di dolore annunciato, considerate le tensioni dell’area mediorientale, che spingono in tanti verso il nostro continente di pace.
Non possiamo restare soli e soprattutto non possiamo vedere il nostro mare trasformato in un cimitero, senza che le massime istituzioni continentali assumano la responsabilità di interventi e programmi certi”.
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