Al Comune presentata: “Generare culture non violente”, il contenitore culturale contro la violenza sulle donne

di Luigi Laguaragnella - Si tratta di un evento da spargere la voce in città per valori da trasmettere e di estrema attualità per tutti i cittadini. Dal 18 al 25 novembre a Bari tantissime associazioni e l’amministrazione comunale sono impegnati in una serie di iniziative culturali, artistiche e aggregative di prim’ordine. Bari, infatti, per  far  sentire il suo no alla violenza sulle donne, ha preparato,  in previsione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle donne (il prossimo 25 novembre) eventi, workshop, laboratori, campagne di sensibilizzazione nei confronti dell’intera cittadinanza per divulgare ancora una volte la cultura della non violenza e del rispetto delle differenze, contro ogni forma di discriminazione. E quella contro la donna, apparentemente è invisibile eppure tutt’oggi casi di discriminazione e di efferati gesti di morte contro l’universo femminile riempiono le pagine dei giornali.

Con la preziosa collaborazione dell’assessorato al Welfare del Comune di Bari, il Garante Regionale dei Diritto dei Minori della Regione Puglia circa 70 organizzazioni cittadine, svolgendo un esemplare lavoro in rete hanno dato vita a “Generare culture non violente”, un vero e proprio format distribuito in differenti punti della città per affermare pari diritti, pari dignità coinvolgendo tutti i soggetti sociali, prima di tutto gli adolescenti per instaurare in loro il senso del rispetto del proprio corpo e dell’altro. Considerati gli ultimi fatti di cronaca su minori che giocano e rischiano con il proprio corpo è fondamentale sensibilizzare e urgentemente i più giovani sia maschi che femmine.

Attorno al ruolo della donna che ancora oggi viene limitato si articoleranno una serie di incontri di dibattito attraverso il forte mezzo della cultura nelle sue plurime forme dalla letteratura alla musica, dalla multimedialità alla rappresentazione teatrale: tutto per diffondere l’uguaglianza e il rispetto del mondo femminile. Non si tratta di una rivalità maschi contro femmine, bensì di una lotta che deve unire i due sessi nella prevenzione di episodi che vedono le donne costanti vittime. Gli appuntamenti che dalla prossima settimana arricchiranno il capoluogo pugliese meritano ampia visibilità e soprattutto partecipazione di donne e uomini. L’assessore Abbaticchio, nel corso della conferenza stampa di sabato, ha  sottolineato la straordinarietà di questo evento, mostrandosi estremamente orgoglioso del risultato del lavoro in rete delle realtà del terzo settore cittadino. “Generare culture non violente”, infatti è un grandioso esperimento di sintesi tra enti, associazioni e movimenti che quotidianamente agiscono per la tutela dei diritti e l’intercettazione delle differenti problematiche sociali. Il terzo settore, poi, si rivela sempre il motore pulsante nella trasmissione di valori e di senso “di bene comune” che si tenta di veicolare con tutti i mezzi e le qualità di coloro che operano. Non a caso questo grande evento costa alla spesa pubblica soltanto 8000 euro. Il resto è tutto: impegno, creatività e voglia di condividere la giustizia. Abbaticchio afferma, poi, che l’assessorato è sempre impegnato per proporre percorsi educativi per estirpare dall’immaginario sociale l’idea della donna-oggetto associata esclusivamente all’aspetto sessuale. E’ prioritario, quindi, che già dalle scuole venga divulgata la cultura dell’educazione sessuale. C’è un filo conduttore tra le iniziative in occasione della Giornata mondiale contro la Violenza sulle donne e quella già avviata (sempre con la collaborazione dell’assessorato) sulla tutela dei minori “Fantastica Adolescenza”.

Anche se non presente alla presentazione la Garante per i Diritti dei minori Rosy Paparella è fortemente favorevole al coinvolgimento dei giovani nelle tematiche che si articoleranno la prossima settimana: “Occorrepartire dal coinvolgimento diretto delle e degli adolescenti, delle bambine e dei bambini, provare a spostare un po’ di quella cultura che alimenta di stereotipi il loro immaginario in formazione, per costruire una nuova grammatica delle relazioni tra generi. Questo può essere un tentativo concreto per prevenire e arginare le violenze di genere, le violenze sui minori, le violenze omofobiche, tutti fenomeni legati ad uno stesso paradigma profondamente segnato dagli squilibri tra “maschile” e “femminile”. Lo spazio dedicato alle ragazze ed ai ragazzi in questa serie di iniziative ha motivato l’adesione ed il sostegno dell’Ufficio del Garante Regionale dei Diritti dei Minori, in linea con l’impegno sul tema che la Regione Puglia sta testimoniando anche attraverso il percorso di definizione del DDl  sulla prevenzione e il contrasto della violenza di genere”.

Seguendo, poi le riflessioni dell’assessore Abbaticchio anche il consigliere Paolini ha parlato della violenza sulle donne che non è solo “femminicidio”. C’è una certa sottomissione delle donne sin dall’educazione familiare. Ancora oggi nella città si percepisce la difficoltà per la donna di circolare liberamente. La donna, infine, è ancora poco coinvolta per lo sviluppo della cultura della città e nelle scelte politiche. Ecco perché “Generare culture non violente” è un’ottima occasione per diffondere la cultura della prevenzione e del rispetto della donna.

Francesca Bottalico del Centro famiglia Japigia-fondazione Giovanni Paolo II onlus, nel suo intervento ha voluto evidenziare che per organizzare questo evento circa 50 associazioni si sono impegnate collaborando e condividendo ideali e progetti. Ogni evento previsto punta a lasciare spunti di riflessione ad ogni livello sociale per iniziare un cambiamento culturale per contrastare ogni tipo di discriminazione e violenza. Si è rivelato sorprendente l’impegno di tutte le associazioni nelle loro diverse competenze e conoscenze per trovare l’unità di intenti e di obiettivi per questa settimana all’insegna della condivisione. Nel corso della settimana le iniziative avranno luogo nei Centri di Ascolto per Famiglie e i Centri Aperti Polivalenti per minori cioè quei luoghi in cui ogni giorno si lavoro per la tutela dell’essere umano. Ciò che sorprende ancora è che durante l’organizzazione molte donne hanno avuto la possibilità di affrontare il loro problema e con coraggio hanno espresso le loro situazioni di violenza.

Il grande sforzo dell’associazionismo e del terzo settore è sintetizzato in questo evento di laboratori, mostre, musica, libri e multimedialità: come afferma l’assessore comunale significa dare valore alle numerose professionalità cittadine e spesso anonime. Si può dire che le politiche sociali sono il cuore delle politiche amministrative.

Da lunedì circa 50 eventi (alcuni dei quali descritti nell’articolo“Generare culture non violente”: 70 movimenti, 50 eventi, un solo no contro la violenza sulle donne e la discriminazione”), culmineranno nel corteo con partenza da Piazza Umberto contro la violenza sulle donne con abiti rossi; stessi colori con cui l’associazione la Giraffa consiglia di abbellire i balconi. Durante le giornate ci saranno presentazioni di libri, performance teatrali che successivamente andranno in tournè nella casa circondariale di Bari e poi è da segnalare l’inaugurazione della Sala Rosa al Policlinico “Anna Costanzo”.

La Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne è un’occasione per ripartire, fare cultura e valorizzare quegli ambiti del territorio barese in cui tantissimi operatori si impegnano ogni giorno. E l’evento, con tutte le sue originali proposte vale la pena divulgarlo e farlo conoscere a cittadini di qualunque sesso, ma con un unico obiettivo: la non violenza.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto