Alcol, fumo e sesso "mordi e fuggi": allarme fertilita' tra i giovani

ROMA - I giovani maschi italiani pensano poco al futuro della loro fertilita'. Tra uso e abuso di alcolici, fumo, spesso anche droga e rapporti "mordi e fuggi" poco consapevoli, il loro destino riproduttivo viene messo a dura prova. E' infatti preoccupante la fotografia dei ragazzi italiani e l'amore, presentata oggi all'Universita' Sapienza di Roma, in occasione dell'incontro sul tema della fertilita' maschile organizzato dall'Accademia della fertilita' dell'ateneo romano in collaborazione col Ministero della salute.

Dai risultati e' emerso che circa il 40 per cento dei maschi italiani dai 18 ai 22 anni, che frequentano l'ultimo anno delle scuole superiori della Penisola, non ha avuto rapporti sessuali. Li ha avuti invece il 60,3 per cento dei ragazzi e la "prima volta" e' stata a 16 anni e mezzo. Il 48,3 per cento di chi ha un'attivita' sessuale non si protegge in alcun modo durante i rapporti e il 59 per cento dichiara di non usare nulla per evitare una gravidanza. Quasi un terzo dei ragazzi (34,6 per cento) e' colpito da alterazioni genitali di vario livello che potrebbero mettere a rischio la salute riproduttiva ma solo l'11,6 per cento e' ricorso ad accertamenti medici.

La ricerca rientra nel progetto nazionale "Amico Andrologo" ed e' stata condotta su oltre 10.000 giovani di eta' superiore ai 18 anni che frequentano l'ultimo anno delle scuole superiori e 4.000 di questi sono stati anche sottoposti ad una visita andrologica volontaria. L'indagine ha analizzato l'ultimo triennio 2010/2013 e segue la scorsa edizione, risalente al triennio 2008/2010. I dati odierni ricalcano i precedenti, seppure il numero dei diciottenni che ha avuto rapporti sessuali sia salito del 3,3 per cento (60,3 per cento contro il 57 per cento rilevato nell'edizione precedente). Lo studio ha incluso l'osservazione dei comportamenti a rischio e dimostra che l'uso occasionale di alcolici e' molto elevato (80 per cento) ma anche estremamente preoccupante e' l'elevato "abuso di alcolici" (30 per cento).

Il dato e' nettamente superiore agli Stati Uniti dove risulta che il 50 per cento dei ragazzi usa alcolici. I giovani italiani sono anche particolarmente attratti dalle droghe (le ha provate almeno una volta il 50 per cento), le piu' comuni sono marijuana/hashish (40-50 per cento), popper (12-17 per cento) e cocaina (8-10 per cento).

Il 29 per cento dei ragazzi che ha partecipato all'indagine aveva assunto una droga nel mese precedente la visita. Fino al 56 per cento fuma in modo occasionale e fino al 38 per cento invece e' fumatore abituale.

In media fumano 6,5 sigarette al giorno, ma il 30,8 per cento dei ragazzi ne fuma piu' di 10 sigarette ed il 23 per cento ha iniziato prima dei 13 anni. "La maggioranza dei ragazzi pensa di essere informato ma non lo e', rivela tante fragilita' e molta ansia, quindi una continua ricerca di scorciatoie anche per vivere piu' facilmente la sessualita'", ha spiegato Andrea Lenzi, direttore della sezione di fisiopatologia medica ed endocrinologia all'Universita' di Roma Sapienza. "Cio' spiega l'interesse elevato per gli abusi e per la cura del corpo, che sta divenendo un'ossessione tanto che, inaspettatamente, il 3,1 per cento del nostro campione e' risultato sotto peso.

I disordini dell'apparato sessuale non sono vissuti come problemi, preoccupa di piu' la contraccezione, molto poco invece la prevenzione delle malattie che si trasmettono sessualmente". L'esame clinico, svolto su 3.816 ragazzi, rivela inoltre che il volume di entrambi i testicoli e' inferiore a quello finale per l'adulto per il 14 per cento dei giovani. Il 27 per cento ha il varicocele (il 19 per cento in forma grave) e fimosi, anche in presenza di infezioni e lesioni cutanee irritative.

"Il volume testicolare e' considerato il miglior indicatore della salute andrologica ed e' connesso col potenziale riproduttivo perche' correlato con la produzione di spermatozoi e con i livelli ormonali, in via generale piu' e' grande il testicolo e meglio funziona", ha sottolineato Lenzi.

"Tale variabilita' quindi puo' dipendere da fattori di rischio comportamentali, tra questi l'abuso di droghe e alcol sembrano i principali determinanti. I nostri dati - ha aggiunto - dimostrano per la prima volta quanto lo stile di vita errato durante l'adolescenza possa influenzare la salute riproduttiva delle future generazioni". "Il progetto 'Accademia della Fertilita'', per le sue finalita' di informazione ed educazione, coinvolge oggi - ha concluso Lenzi - gli organi di stampa e i mass media ad per un'informazione sempre piu' corretta e per contribuire a sensibilizzare i giovani e l'opinione pubblica sulla salute riproduttiva e sui fattori di rischio di infertilita' che oggi, in Italia, colpisce circa il 15 per cento delle coppie che cercano di avere un bambino".