ROMA - Settimana cruciale per le sorti dell'Alitalia: martedi' prossimo, 12 novembre, si riunisce il consiglio di amministrazione per esaminare il nuovo piano industriale messo a punto dall'amministratore delegato, Gabriele Del Torchio, un piano "stand alone" in grado di affrontare il futuro anche senza l'apporto finanziario di Air France-Klm. Con l'occasione si avra' un chiarimento sulla posizione del gruppo d'oltralpe e, in particolare se sottoscrivera' l'aumento di capitale da 300 milioni (75 milioni la quota del gruppo d'oltralpe attualmente titolare del 25% del capitale Alitalia, n.d.r) che scade alla mezzanotte del 14 novembre. E', comunque da tener presente che per sottoscrivere l'inoptato c'e' tempo, secondo alcuni, sino alla fine dell'anno.
NUOVO PIANO INDUSTRIALE - Il nuovo piano industriale sara' determinante per le scelte del gruppo franco olandese che ha posto condizioni molto dure agli azionisti, alle banche, ai creditori e ai lavoratori. Come e' noto, Air France-Klm ha azzerato il valore della sua partecipazione in Alitalia. Questo vuol dire che non intende riconoscere alcun ruolo ai vecchi azionisti dal momento che hanno in mano 'carta straccia'. Alle banche, come agli altri creditori, Parigi chiede una fortissima ristrutturazione del debito fino all'80%. Ma le banche non sembrano molto disponibili a tagliare i propri crediti visto che si sono gia' molto impegnate mettendo a disposizione 200 milioni di liquidita' e di essersi impegnate a sottoscrivere l'inoptato per 100 milioni di euro.
Analogo atteggiamento dai creditori: e' difficile che Aeroporti di Roma, dia una 'sforbiciata' agli oltre 100 milioni di crediti visto che la controllante (Atlantia) ha gia' sottoscritto l'aumento di capitale per 26 milioni.
NUOVO PIANO INDUSTRIALE - Il nuovo piano industriale sara' determinante per le scelte del gruppo franco olandese che ha posto condizioni molto dure agli azionisti, alle banche, ai creditori e ai lavoratori. Come e' noto, Air France-Klm ha azzerato il valore della sua partecipazione in Alitalia. Questo vuol dire che non intende riconoscere alcun ruolo ai vecchi azionisti dal momento che hanno in mano 'carta straccia'. Alle banche, come agli altri creditori, Parigi chiede una fortissima ristrutturazione del debito fino all'80%. Ma le banche non sembrano molto disponibili a tagliare i propri crediti visto che si sono gia' molto impegnate mettendo a disposizione 200 milioni di liquidita' e di essersi impegnate a sottoscrivere l'inoptato per 100 milioni di euro.
Analogo atteggiamento dai creditori: e' difficile che Aeroporti di Roma, dia una 'sforbiciata' agli oltre 100 milioni di crediti visto che la controllante (Atlantia) ha gia' sottoscritto l'aumento di capitale per 26 milioni.
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