BARI - Il 2 dicembre del 1943 gli aviatori della Luftwaffe affondarono diciassette navi ancorate nel porto di Bari. Una delle diciassette navi alleate colpite, la John Harvey, scoppiò col suo carico di bombe di iprite, un gas devastante dagli effetti mortali.
Furono oltre mille i morti tra civili e militari, e tra questi molti furono contaminati dal micidiale gas. In ricordo del tragico evento lunedì 2 dicembre sono in programma due appuntamenti promossi dall’Amministrazione comunale.
Alle ore 10 l’assessore al Marketing territoriale Antonio Maria Vasile rappresenterà il Comune nel corso della commemorazione dei caduti per il bombardamento del porto di Bari alla presenza delle autorità istituzionali. L’assessore deporrà una corona d’alloro ai piedi del monumento ai Caduti dell’area portuale. Alla cerimonia parteciperanno rappresentanti dell’Associazione Nazionale dei Marinai d’Italia - gruppo di Bari, dell’Autorità portuale e della Capitaneria di Porto di Bari.
Alle ore 16, nella sala consiliare di Palazzo di Città, si terrà una tavola rotonda al titolo “Bari racconta; veleni di guerra di ieri e di oggi”, organizzata dall’associazione culturale Ambient&Ambienti in collaborazione con l’IPSAIC (Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea), l’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e laSIGEA (Società italiana di geologia ambientale).
Dopo settanta anni molte bombe sono ancora in fondo al mare inesplose, molti i problemi legati alla bonifica ambientale del basso Adriatico e, più in generale del mare. Abbiamo la certezza che sia stato fatto tutto il possibile per tutelare la popolazione?
Su queste questioni si confronteranno il responsabile del servizio emergenze ambientali in mare ISPRA Luigi Alcaro, il direttore dell’IPSAIC Vito Antonio Leuzzi, il direttore generale dell’ARPA Puglia Giorgio Assennato, il consigliere scientifico dell’OPAC (l’Organizzazione mondiale per il disarmo chimico, Premio Nobel per la pace 2013) Alberto Breccia Fratadocchi, il senatore Francesco Bruni, componente della commissione del Senato per il territorio e l’ambiente, il caporedattore dell’Espresso Gianluca Di Feo, che da anni indaga su questa e altre situazioni a rischio in Italia, il professore emerito di merceologia all’Università degli Studi “A. Moro” di Bari Giorgio Nebbia, l’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro e il presidente del Consorzio nazionale per le scienze del mare Angelo Tursi.
Furono oltre mille i morti tra civili e militari, e tra questi molti furono contaminati dal micidiale gas. In ricordo del tragico evento lunedì 2 dicembre sono in programma due appuntamenti promossi dall’Amministrazione comunale.
Alle ore 10 l’assessore al Marketing territoriale Antonio Maria Vasile rappresenterà il Comune nel corso della commemorazione dei caduti per il bombardamento del porto di Bari alla presenza delle autorità istituzionali. L’assessore deporrà una corona d’alloro ai piedi del monumento ai Caduti dell’area portuale. Alla cerimonia parteciperanno rappresentanti dell’Associazione Nazionale dei Marinai d’Italia - gruppo di Bari, dell’Autorità portuale e della Capitaneria di Porto di Bari.
Alle ore 16, nella sala consiliare di Palazzo di Città, si terrà una tavola rotonda al titolo “Bari racconta; veleni di guerra di ieri e di oggi”, organizzata dall’associazione culturale Ambient&Ambienti in collaborazione con l’IPSAIC (Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea), l’ANPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e laSIGEA (Società italiana di geologia ambientale).
Dopo settanta anni molte bombe sono ancora in fondo al mare inesplose, molti i problemi legati alla bonifica ambientale del basso Adriatico e, più in generale del mare. Abbiamo la certezza che sia stato fatto tutto il possibile per tutelare la popolazione?
Su queste questioni si confronteranno il responsabile del servizio emergenze ambientali in mare ISPRA Luigi Alcaro, il direttore dell’IPSAIC Vito Antonio Leuzzi, il direttore generale dell’ARPA Puglia Giorgio Assennato, il consigliere scientifico dell’OPAC (l’Organizzazione mondiale per il disarmo chimico, Premio Nobel per la pace 2013) Alberto Breccia Fratadocchi, il senatore Francesco Bruni, componente della commissione del Senato per il territorio e l’ambiente, il caporedattore dell’Espresso Gianluca Di Feo, che da anni indaga su questa e altre situazioni a rischio in Italia, il professore emerito di merceologia all’Università degli Studi “A. Moro” di Bari Giorgio Nebbia, l’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro e il presidente del Consorzio nazionale per le scienze del mare Angelo Tursi.
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