Berlusconi, mio processo omicidio politico. Napolitano conceda la grazia

ROMA - "Il presidente della Repubblica non dovrebbe avere un attimo di esitazione a dare, senza che io presenti la richiesta, perché ho la dignità di non chiederla, un provvedimento che cancelli l'ignominia dell'affido ai servizi sociali". E uno dei tratti salienti dell'intervento che l'ex premier Silvio Berlusconi ha pronunciato dinanzi alla platea dei giovani di Fi.

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"Sfidiamo apertamente questa sinistra - ha aggiunto il Cavaliere - che non ha mai rinnegato la sua storia e l'ideologia più criminale e disumana del mondo e fa dell'odio un comportamento invincibile, non pensino che noi lasceremo che questo colpo di stato si realizzi senza reazione da parte nostra".

Secondo Berlusconi, si tratta di "una sentenza politica, incredibile, assolutamente infondata, utilizzata per porre le basi per un processo di decadenza per l'omicidio politico del leader del centrodestra".

"Farò una conferenza stampa nei prossimi giorni dove dimostrerò con carte ineludibili come non avessi nessuna responsabilità" rispetto alle accuse che sono alla base della condanna del processo Mediaset", ha aggiunto.

Vera e propria insurrezione del Pd, per bocca del responsabile Giustizia Danilo Leva. "Il 27 novembre voteremo la decadenza di Berlusconi. E' la conseguenza naturale della condanna definitiva per frode fiscale. Fi continua intanto a ricattare il paese ma la legge di stabilità e il governo non possono essere ostaggio degli interessi personali del cavaliere'': Il governo delle larghe intese - ha proseguito Leva in una dichiarazione rilasciata i Tg della Rai - è nato con lo scopo di portare il paese fuori dalla crisi e non per risolvere i guai giudiziari di Berlusconi. Si è trattato di un accordo fatto alla luce del sole e siglato con la fiducia votata dal Pdl e da Berlusconi stesso. L'unica cosa vergognosa è il continuo tentativo di tenere in scacco una nazione per sottrarsi alle leggi. Ed è bene ricordare - conclude - che Berlusconi è stato condannato per frode fiscale e non per motivi politici, come qualcuno cerca di far credere".

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