di Francesco Greco.
LECCE - Lake, 18 anni, studentessa e Will, 21 anni, professore. Un amore impossibile. O forse no, chissà… E’ il plot del romanzo “Tutto ciò che sappiamo dell’amore”, di Colleen Hoover, scrittrice Usa autrice di alcuni best-seller, edito lo scorso giugno da Rizzoli. Che lo promuove on-line con un booktrailer impreziosito da una canzone molto tenera, struggente: “The Sad Ballad of Mr. Spaceman” (link). La melodia dura 34 secondi. E’ tratta da “Wash Your Blues Away”, edito dall’indie label “I dischi del Minollo” (etichetta di Lanciano, Chieti), uscito l’8 marzo (contiene 11 brani).
Li firma “The Brain Olotester”, nome d’arte di Giuseppe Calignano, trentenne ricercatore universitario (lavora all’Università del Salento dopo la laurea in Scienze della Comunicazione) con la passione per la musica sin dall’infanzia.
Nipote d’arte, è proprio il caso di dire. I suoi zii sono i “Trachion Oros”, gruppo-cult famoso in tutta Europa fondato dai fratelli Biagio, Francesco e Mario Calignano negli anni Settanta, quando fecero tournèe in Svizzera, Gran Bretagna, Germania, ecc. Ricercatori musicali, oltre che eccellenti strumentisti, ma anche divulgatori: dalla loro “cantina” in via Nazionale a Montesardo (il Trachion Oros o Hyria messapico) sono passate generazioni di giovani provenienti da tutta la Provincia, ansiosi di imparare la chitarra, il pianoforte, la batteria (il gruppo ha in uscita un lavoro dal titolo “Due Sicilie”).
Questo di Giuseppe Calignano è il secondo album da solista e rappresenta un’ulteriore evoluzione nella “scrittura” e nella ricerca musicale. Li definisce “11 confetti psych-pop venati di folk che non rifiutano la forma canzone ma la filtrano con fluorescenti armonie vocali e inedite soluzioni strumentali”. L’album è prodotto da Paolo Bergese (“Airportman”). Hanno collaborato Tommaso Cerasuolo (“Perturbazione”), Valerio Cosi, Giorgio Tuma, il compagno di etichetta Nicolas Joseph Roncea, i “Diverting Duo” e alcuni componenti degli “Airportman”.
“Racconto l’amore per la donna che è appena diventata mia moglie – spiega Calignano – è un disco che per me rappresenta una svolta sotto il profilo emozionale e sotto l’aspetto compositivo”. Il precedente lavoro risale al 2008: “The Brain Olotester”. Il progetto fu accolto con entusiasmo dalla critica specializzata. La rivista “Rumore” lo definì uno dei “migliori esempi di cantautorato atipico e intimista, ora in forma di brevi bozzetti fatti di suoni e accompagnamenti musicali di acustica e/o archi o suoni d’ambiente”.
L’artista leccese ha collaborato con “The Gentleman’s Agreement”, “The Girl With The Gun”, Matt Elliott. Ha lavorato inoltre al disco di Giorgio Tuma “In The Morning We’ll Meet”, (Elefant Records, 2010), nel quale compaiono due suoi brani e si è occupato di organi e sintetizzatori, assieme a Michael Andrews, gigante della musica internazionale.
Ha inoltre suonato e cantato a lungo con i “Muzak”, gruppo rock pugliese, con cui ha pubblicato l’album “Each Day Ends” (2003). Recensendolo, la rivista “Blow Up” ha scritto che i “Muzak” suonano come dei Pink Floyd “indie” con la voce di Damon Albarn. Tuttavia, il vero successo di critica è giunto con “In Case Of Loss, Please Return To”, prodotto da Fabio Magistrali (Lizard Records), osannato dalla critica italiana e straniera, a cui ha collaborato, fra gli altri, il violoncellista statunitense Paul de Jong (“The Books”).
Sciolti i “Muzak”, Giuseppe ha intrapreso il progetto da solista col moniker “The Brain Olotester”. Giovane, ma avanti nella ricerca originale e suggestiva di cui è protagonista. E ora la Rizzoli a dare un ulteriore input, con la storia d’amore fra Lake e Will, in cui forse il musicista proietta la sua…
LECCE - Lake, 18 anni, studentessa e Will, 21 anni, professore. Un amore impossibile. O forse no, chissà… E’ il plot del romanzo “Tutto ciò che sappiamo dell’amore”, di Colleen Hoover, scrittrice Usa autrice di alcuni best-seller, edito lo scorso giugno da Rizzoli. Che lo promuove on-line con un booktrailer impreziosito da una canzone molto tenera, struggente: “The Sad Ballad of Mr. Spaceman” (link). La melodia dura 34 secondi. E’ tratta da “Wash Your Blues Away”, edito dall’indie label “I dischi del Minollo” (etichetta di Lanciano, Chieti), uscito l’8 marzo (contiene 11 brani).
Li firma “The Brain Olotester”, nome d’arte di Giuseppe Calignano, trentenne ricercatore universitario (lavora all’Università del Salento dopo la laurea in Scienze della Comunicazione) con la passione per la musica sin dall’infanzia.
Nipote d’arte, è proprio il caso di dire. I suoi zii sono i “Trachion Oros”, gruppo-cult famoso in tutta Europa fondato dai fratelli Biagio, Francesco e Mario Calignano negli anni Settanta, quando fecero tournèe in Svizzera, Gran Bretagna, Germania, ecc. Ricercatori musicali, oltre che eccellenti strumentisti, ma anche divulgatori: dalla loro “cantina” in via Nazionale a Montesardo (il Trachion Oros o Hyria messapico) sono passate generazioni di giovani provenienti da tutta la Provincia, ansiosi di imparare la chitarra, il pianoforte, la batteria (il gruppo ha in uscita un lavoro dal titolo “Due Sicilie”).
Questo di Giuseppe Calignano è il secondo album da solista e rappresenta un’ulteriore evoluzione nella “scrittura” e nella ricerca musicale. Li definisce “11 confetti psych-pop venati di folk che non rifiutano la forma canzone ma la filtrano con fluorescenti armonie vocali e inedite soluzioni strumentali”. L’album è prodotto da Paolo Bergese (“Airportman”). Hanno collaborato Tommaso Cerasuolo (“Perturbazione”), Valerio Cosi, Giorgio Tuma, il compagno di etichetta Nicolas Joseph Roncea, i “Diverting Duo” e alcuni componenti degli “Airportman”.
“Racconto l’amore per la donna che è appena diventata mia moglie – spiega Calignano – è un disco che per me rappresenta una svolta sotto il profilo emozionale e sotto l’aspetto compositivo”. Il precedente lavoro risale al 2008: “The Brain Olotester”. Il progetto fu accolto con entusiasmo dalla critica specializzata. La rivista “Rumore” lo definì uno dei “migliori esempi di cantautorato atipico e intimista, ora in forma di brevi bozzetti fatti di suoni e accompagnamenti musicali di acustica e/o archi o suoni d’ambiente”.
L’artista leccese ha collaborato con “The Gentleman’s Agreement”, “The Girl With The Gun”, Matt Elliott. Ha lavorato inoltre al disco di Giorgio Tuma “In The Morning We’ll Meet”, (Elefant Records, 2010), nel quale compaiono due suoi brani e si è occupato di organi e sintetizzatori, assieme a Michael Andrews, gigante della musica internazionale.
Ha inoltre suonato e cantato a lungo con i “Muzak”, gruppo rock pugliese, con cui ha pubblicato l’album “Each Day Ends” (2003). Recensendolo, la rivista “Blow Up” ha scritto che i “Muzak” suonano come dei Pink Floyd “indie” con la voce di Damon Albarn. Tuttavia, il vero successo di critica è giunto con “In Case Of Loss, Please Return To”, prodotto da Fabio Magistrali (Lizard Records), osannato dalla critica italiana e straniera, a cui ha collaborato, fra gli altri, il violoncellista statunitense Paul de Jong (“The Books”).
Sciolti i “Muzak”, Giuseppe ha intrapreso il progetto da solista col moniker “The Brain Olotester”. Giovane, ma avanti nella ricerca originale e suggestiva di cui è protagonista. E ora la Rizzoli a dare un ulteriore input, con la storia d’amore fra Lake e Will, in cui forse il musicista proietta la sua…
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