ROMA - ''Un accanimento che non ha limite, un disegno che non comprendo".Il ministro Cancellieri definisce quindi "falso e destituito di fondamento" quanto emerge su di lei dai verbali d'interrogatorio di Salvatore Ligresti.Che dice:"mi feci latore" e "con successo",con Berlusconi,del suo desiderio di "rimanere" Prefetto a Parma.Il guardasigilli spiega che è stata non prefetto,ma commissario prefettizio.Nel 1994 e,per pochi giorni,nell'ottobre 2011,poco prima di essere chiamata al governo Monti.
+ Civati, pagina non chiusa
CAMERA RESPINGE FIDUCIA - L'Aula della Camera respinge la mozione di sfiducia di M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. I voti a favore sono stati 154, 405 i contrari. Tre deputati si sono astenuti.
Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha parlato alla Camera dopo l'illustrazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata da M5S. Prima dell'avvio dei lavori il Guardasigilli ha avuto un colloquio con il premier Enrico Letta e con il ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.
Continuano le tensioni nel Governo per il caso Cancellieri. "Nel trasferimento di Giulia Ligresti ai domiciliari - ha detto Cancellieri - non c'è stata nessun inconsueto zelo né un'anomala tempestività, ma un'ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in maniera autonoma. La mia comunicazione al Dap su Giulia Ligresti è analoga a quelle che io e altri dell'ufficio facciamo quasi quotidianamente sui detenuti, oltre cento negli ultimi mesi. Respingo con assoluta fermezza il sospetto - ha sostenuto - che esista una "giustizia di classe" che distingue fra "cittadini di serie A e B", fra "ricchi e poveri". I miei doveri di ministro e la mia coscienza non mi avrebbero consentito di comportarmi in questo caso diversamente da come mi sono comportata" nel caso di Giulia Ligresti. Si è sostenuto che io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti al pm di Torino e che avrei taciuto di una terza telefonata. Non vi è stata da parte mia nessuna omissione" davanti al pm. Non ho mentito - prosegue Cancellieri - né al Parlamento né ai magistrati. E neppure sulla mia amicizia con Antonino Ligresti, che nel processo relativo alla Fonsai non è stato mai indagato e che non ha alcun rapporto di affari" con il fratello Salvatore Ligresti. Non nascondo - ha concluso -di aver avuto difficoltà a comprendere confini e contenute delle contestazioni che mi vengono mosse, tutto quello che mi viene contestato è smentito dai fatti e dalla magistratura" alla quale ho sempre ribadito piena fiducia". Cancellieri ricordando che non è mai "mancato il continuo sostegno del Presidente del Consiglio e degli altri colleghi" e ammette di provare "amarezza" perché nella la vicenda Ligresti "è stato toccato il mio onore e quello della mia famiglia"
Prima dell'avvio dei lavori il Guardasigilli ha avuto un colloquio con il premier Enrico Letta e con il ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.
+ Atti a Roma, aperto fascicolo
"Non si tratta di problema giudiziario o procedurale - dice Tancredi Turco del M5S illustrando la mozione di sfiducia d - il nodo è politico e verte sul concetto di giustizia, che deve essere uguale per tutti: ricchi e poveri, amici di famiglia e sconosciuti. Lei non può promettere un impegno personale ad amici suoi nè di dire così non è giusto andando ad inficiare l'operato di magistrati".
RENZI ALL'ATTACCO - ''Sarebbe più logico fare come in tutti i Paesi civili, dimettersi prima del voto di sfiducia''. Lo ha ribadito Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alla segreteria del Pd, sulla vicenda del ministro Cancellieri. ''Se fossi in Parlamento chiederei al mio gruppo di votare per le dimissioni'', ha spiegato a Radio Capital, affermando che Cancellieri ''non si deve dimettere perché ha ricevuto o no un avviso di garanzia'', ma perché ''ha perduto l'autorevolezza necessaria a esercitare la funzione di ministro''. ''Se cambia il ministro della Giustizia il Governo Letta è più forte, non più debole'': ha scritto nella sua enews Renzi. ''Se Cancellieri non si dimette - ha aggiunto Renzi - , il gruppo del Pd si riunirà. Spero che nel gruppo si voti, in modo palese, con ciascun parlamentare che esprime la sua opinione spiegandola ai colleghi e agli elettori. Abbiamo molti parlamentari capaci: sono certo che non avranno paura delle loro idee''. Dopodiché, scrive il sindaco di Firenze, ''siccome siamo un partito e non un'accozzaglia di gente, tutto il gruppo vota secondo le indicazioni della maggioranza. Se fossi segretario chiederei di partecipare alla discussione. Non lo sono, almeno per il momento e non sono parlamentare: dunque non ho titolo per esserci. Io so cosa rischia il Pd in termini di distacco dal Paese e dall'opinione pubblica. Ma non ne faccio una questione di convenienza elettorale: ne faccio una questione di prestigio delle Istituzioni. Dobbiamo recuperare la fiducia delle persone nel fatto che in Italia le regole valgono per tutti e non solo per gli amici degli amici: questa è una bella occasione per dare un segnale''. ''Cancellieri - ha scritto ancora Renzi - dice ai giornali: se ci fosse stato il vecchio Pd mi avrebbe difeso. Non so. Io spero che ci sia un Pd nuovo. E lo spero per l'Italia, non per Cancellieri''. "Sono per le dimissioni indipendentemente dall'avviso di garanzia o meno", ha scriito ancora. Secondo il sindaco di Firenze la vicenda che riguarda Cancellieri "non è un problema giudiziario" ma "un problema politico", perché il caso Ligresti "ha minato l'autorevolezza istituzionale e l'idea di imparzialità".
SCONTRI E CARICHE POLIZIA A CAMPO DE' FIORI - Ancora alta tensione nella Capitale per i No Tav. Si segnalano lanci di diversi petardi, tra polizia e i movimenti antagonisti, che hanno tentato di entrare nella sede, protestando contro il voto a favore della fiducia per il ministro Cancellieri.
Circa 80 attivisti dei movimenti antagonisti hanno cercato di forzare un cordone delle forze dell'ordine in piazza delle Fratte, le quali hanno reagito con una carica di alleggerimento per disperderli. La situazione è poi tornata alla calma. La stretta via di S.Andrea delle Fratte, dove c'è la sede del Pd, è stata bloccata dai carabinieri nel momento del passaggio del corteo No Tav nelle vicinanze. Da un lato un blocco di carabinieri in tenuta antisommossa, all'altro capo della strada una camionetta per impedire il passaggio.
Dai manifestanti sono stati lanciati petardi e fumogeni nei pressi dei carabinieri che stavano bloccando la strada. Tutti i portoni della sede del partito sono stati chiusi e attualmente una camionetta con un piccolo nucleo di carabinieri in assetto antisommossa blocca la strada dal lato di Largo del Nazareno.
I governi di Italia e Francia "considerano la nuova linea Lione-Torino un cantiere aperto di cui sottolineano il carattere prioritario della realizzazione". E' uno dei passaggi della dichiarazione finale del vertice italo-francese a Villa Madama Nel documento si sottolinea l'importanza del sostegno finanziario europeo. Naturalmente abbiamo parlato del "tema della continuazione della Tav", ma anche di "un'altra importante infrastruttura, la Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza", un progetto teso a "rendere ancora più osmotici i nostri due Paesi". Così il premier Enrico Letta, al termine della bilaterale Italia-Francia.
La Tav è una "grande infrastruttura che va avanti con la tempistica indicata". Così il premier Enrico Letta, in conferenza stampa congiunta con il presidente francese Francois Hollande, dicendosi ''profondamente dispiaciuto'' per gli incidenti avvenuti oggi a Roma.
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CAMERA RESPINGE FIDUCIA - L'Aula della Camera respinge la mozione di sfiducia di M5S nei confronti del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. I voti a favore sono stati 154, 405 i contrari. Tre deputati si sono astenuti.
Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha parlato alla Camera dopo l'illustrazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata da M5S. Prima dell'avvio dei lavori il Guardasigilli ha avuto un colloquio con il premier Enrico Letta e con il ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.
Continuano le tensioni nel Governo per il caso Cancellieri. "Nel trasferimento di Giulia Ligresti ai domiciliari - ha detto Cancellieri - non c'è stata nessun inconsueto zelo né un'anomala tempestività, ma un'ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in maniera autonoma. La mia comunicazione al Dap su Giulia Ligresti è analoga a quelle che io e altri dell'ufficio facciamo quasi quotidianamente sui detenuti, oltre cento negli ultimi mesi. Respingo con assoluta fermezza il sospetto - ha sostenuto - che esista una "giustizia di classe" che distingue fra "cittadini di serie A e B", fra "ricchi e poveri". I miei doveri di ministro e la mia coscienza non mi avrebbero consentito di comportarmi in questo caso diversamente da come mi sono comportata" nel caso di Giulia Ligresti. Si è sostenuto che io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti al pm di Torino e che avrei taciuto di una terza telefonata. Non vi è stata da parte mia nessuna omissione" davanti al pm. Non ho mentito - prosegue Cancellieri - né al Parlamento né ai magistrati. E neppure sulla mia amicizia con Antonino Ligresti, che nel processo relativo alla Fonsai non è stato mai indagato e che non ha alcun rapporto di affari" con il fratello Salvatore Ligresti. Non nascondo - ha concluso -di aver avuto difficoltà a comprendere confini e contenute delle contestazioni che mi vengono mosse, tutto quello che mi viene contestato è smentito dai fatti e dalla magistratura" alla quale ho sempre ribadito piena fiducia". Cancellieri ricordando che non è mai "mancato il continuo sostegno del Presidente del Consiglio e degli altri colleghi" e ammette di provare "amarezza" perché nella la vicenda Ligresti "è stato toccato il mio onore e quello della mia famiglia"
Prima dell'avvio dei lavori il Guardasigilli ha avuto un colloquio con il premier Enrico Letta e con il ministro dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.
+ Atti a Roma, aperto fascicolo
"Non si tratta di problema giudiziario o procedurale - dice Tancredi Turco del M5S illustrando la mozione di sfiducia d - il nodo è politico e verte sul concetto di giustizia, che deve essere uguale per tutti: ricchi e poveri, amici di famiglia e sconosciuti. Lei non può promettere un impegno personale ad amici suoi nè di dire così non è giusto andando ad inficiare l'operato di magistrati".
RENZI ALL'ATTACCO - ''Sarebbe più logico fare come in tutti i Paesi civili, dimettersi prima del voto di sfiducia''. Lo ha ribadito Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alla segreteria del Pd, sulla vicenda del ministro Cancellieri. ''Se fossi in Parlamento chiederei al mio gruppo di votare per le dimissioni'', ha spiegato a Radio Capital, affermando che Cancellieri ''non si deve dimettere perché ha ricevuto o no un avviso di garanzia'', ma perché ''ha perduto l'autorevolezza necessaria a esercitare la funzione di ministro''. ''Se cambia il ministro della Giustizia il Governo Letta è più forte, non più debole'': ha scritto nella sua enews Renzi. ''Se Cancellieri non si dimette - ha aggiunto Renzi - , il gruppo del Pd si riunirà. Spero che nel gruppo si voti, in modo palese, con ciascun parlamentare che esprime la sua opinione spiegandola ai colleghi e agli elettori. Abbiamo molti parlamentari capaci: sono certo che non avranno paura delle loro idee''. Dopodiché, scrive il sindaco di Firenze, ''siccome siamo un partito e non un'accozzaglia di gente, tutto il gruppo vota secondo le indicazioni della maggioranza. Se fossi segretario chiederei di partecipare alla discussione. Non lo sono, almeno per il momento e non sono parlamentare: dunque non ho titolo per esserci. Io so cosa rischia il Pd in termini di distacco dal Paese e dall'opinione pubblica. Ma non ne faccio una questione di convenienza elettorale: ne faccio una questione di prestigio delle Istituzioni. Dobbiamo recuperare la fiducia delle persone nel fatto che in Italia le regole valgono per tutti e non solo per gli amici degli amici: questa è una bella occasione per dare un segnale''. ''Cancellieri - ha scritto ancora Renzi - dice ai giornali: se ci fosse stato il vecchio Pd mi avrebbe difeso. Non so. Io spero che ci sia un Pd nuovo. E lo spero per l'Italia, non per Cancellieri''. "Sono per le dimissioni indipendentemente dall'avviso di garanzia o meno", ha scriito ancora. Secondo il sindaco di Firenze la vicenda che riguarda Cancellieri "non è un problema giudiziario" ma "un problema politico", perché il caso Ligresti "ha minato l'autorevolezza istituzionale e l'idea di imparzialità".
SCONTRI E CARICHE POLIZIA A CAMPO DE' FIORI - Ancora alta tensione nella Capitale per i No Tav. Si segnalano lanci di diversi petardi, tra polizia e i movimenti antagonisti, che hanno tentato di entrare nella sede, protestando contro il voto a favore della fiducia per il ministro Cancellieri.
Circa 80 attivisti dei movimenti antagonisti hanno cercato di forzare un cordone delle forze dell'ordine in piazza delle Fratte, le quali hanno reagito con una carica di alleggerimento per disperderli. La situazione è poi tornata alla calma. La stretta via di S.Andrea delle Fratte, dove c'è la sede del Pd, è stata bloccata dai carabinieri nel momento del passaggio del corteo No Tav nelle vicinanze. Da un lato un blocco di carabinieri in tenuta antisommossa, all'altro capo della strada una camionetta per impedire il passaggio.
Dai manifestanti sono stati lanciati petardi e fumogeni nei pressi dei carabinieri che stavano bloccando la strada. Tutti i portoni della sede del partito sono stati chiusi e attualmente una camionetta con un piccolo nucleo di carabinieri in assetto antisommossa blocca la strada dal lato di Largo del Nazareno.
I governi di Italia e Francia "considerano la nuova linea Lione-Torino un cantiere aperto di cui sottolineano il carattere prioritario della realizzazione". E' uno dei passaggi della dichiarazione finale del vertice italo-francese a Villa Madama Nel documento si sottolinea l'importanza del sostegno finanziario europeo. Naturalmente abbiamo parlato del "tema della continuazione della Tav", ma anche di "un'altra importante infrastruttura, la Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza", un progetto teso a "rendere ancora più osmotici i nostri due Paesi". Così il premier Enrico Letta, al termine della bilaterale Italia-Francia.
La Tav è una "grande infrastruttura che va avanti con la tempistica indicata". Così il premier Enrico Letta, in conferenza stampa congiunta con il presidente francese Francois Hollande, dicendosi ''profondamente dispiaciuto'' per gli incidenti avvenuti oggi a Roma.