di Luigi Laguaragnella - E’ la ventitreesima edizione e per la città di Bari si tratta di un appuntamento che si rinnova da anni nel percorso per il dialogo interculturale. Balafon filmfestival è il concorso del cinema africano che partirà da domani 19 e terminerà il 22 novembre: una selezionata e intrigante rassegna di film che descrivono storie di altri popoli e altre culture partendo dal quotidiano: l’amore, i desideri, le passioni senza dimenticare i difficili ambiti sociali delle culture africane.
Un’attenzione particolare per veicolare i discorsi dell’inte(g)razione, come recita il sottotitolo del concorso, è rivolta al cinema per i ragazzi con una proposta di cartoni animati. Per questo il lavoro di sinergia realizzato per organizzare “Balafon” ha richiamato l’attenzione delle scuole che prepareranno gli alunni ad una maggior conoscenza del cinema africano e delle amministrazioni locali. Con la proiezione dei film nascerà un’interazione tra i ragazzi e gli amministratori locali che saranno presenti nelle diverse giornate. C’è il sostegno del Comune di Bari, della Regione Puglia, della Provincia e dei Missionari Comboniani e la collaborazione, tra le altre dell’Apulia Film Commissione.
I film saranno proiettati al cinema Armenise, mentre quelli riservati ai bambini avranno sede allo Splendor; in lingua originale e sottotitolati in italiano. Alle scuole è stato chiesto di partecipare alla rassegna al di fuori dell’orario scolastico e in altro luogo di aggregazione.
Sono previste poi sezioni di lungometraggi e cortometraggi di qualità sulle storie di altri paesi, vicende di immigrazione e di integrazione, di scene di vita africane, con la mano di registi che provengono dalla scuola europea. Certamente si tratta di una rassegna che avvicina terre lontane, eppure accumunate da un mare piccolo come il Mediterraneo.
Alla conferenza stampa di questa mattina, presso il centro Abusuan nella città vecchia, dopo la visione del video sul discorso di Martin Luther King “I have a dream”, un modo per rispolverare i valori dell’uguaglianza, che oggi si danno per scontati, ma sono comunque messi in pericolo, ha presentato il programma KoblanAmissah: ha evidenziato in “Balafon” un evento per tutta la città e non esclusivamente per i migranti: l’intento è far riflettere e far conoscere a tutti i cittadini abilità e culture altre. Attraverso i film si scoprono percorsi significativi che permette a tutti di entrare in relazione. C’è un percorso, infatti, iniziato da anni che passa dall’assimilazione all’integrazione passando per l’interazione e Koblan apprezza il contributo della Regione Puglia. Proprio l’assessore regionaleGodelli, durante la conferenza stampa, ha parlato di minoranze, partendo dalle parole di Martin Luther King, ammettendo che finalmente oggi non si parla di Africa come un unico popolo, bensì come varietà di popoli e tradizioni evidenziate nei film in rassegna. Gli insediamenti di questi popoli che formano minoranze, oggi, ormai devono essere inseriti in un contesto di civiltà. E’ necessario che le maggioranze conoscano le culture delle minoranze. E un ruolo da importante mediatore possiede chi ha esperienze diretta di minoranze in quanto aiuterebbero a valorizzarle e a farle conoscere alla maggioranza. La conferma del festival “Balafon” è secondo le parole dell’assessore comunale al Marketing territoriale Antonio Vasile, un modo per attribuire a Bari il ruolo di capitale europea del cinema africano, proprio per la longevità e i progressi mostrati dalla rassegna negli anni. Non può mancare il riferimento al Mediterraneo crocevia di tante vite. Balafon diventa un’opportunità per una rinascita dei paesi d’oltremare e della stessa nostra terra, una possibilità per promuovere e diffondere le diverse realtà culturali e artistiche. E’ un’ iniziativa che desidera esprimere l’anima profonda del continente africano e dei “paesi africani” dispersi in tutto il mondo.
I film presentano le differenze tra i paesi africani, soprattutto in ambito musicale. Troppo facilmente coloro che sono lontani dalla conoscenza di altri mondi generalizzano il pensiero. Il festival è dedicato a due grandi donne emblematiche della cultura musicale: Cesária Évora e NahawaDoumbia. E tra i numerosi film, essendo fuori concorso è consigliato “Kishasa Kids” sul tema della musica tra Mali e Congo e di alcuni ragazzi congolesi che assimilano la loro musica a quella “occidentale”. E’ solo un assaggio delle numerose pellicole che parlano di scene di vita del continente in prospettive di vita e in contesti di vita non semplici.
Per favorire l’interculturalità l’obiettivo della ventitreesima edizione di Balafon è l’attenzione all’universo dei ragazzi. Si parte sempre da loro per migliorare e crescere in una società multietnica e multilingue.
Balafon si concluderà domenica 24 novembre presso il centro Abusuan con una mostra interattiva di giochi africani. Ne esistono tanti e provenienti da tutti gli angoli dell’Africa. Si può dire che il continente sia il più ricco di giochi. Testimonianza che Balafon, quest’anno punta alle nuove generazioni.
Per ogni tipo di informazione sulla partecipazione e sui biglietti si può telefonare al numero: 0809641932 o scrivere ad info@abusuan.com
Un’attenzione particolare per veicolare i discorsi dell’inte(g)razione, come recita il sottotitolo del concorso, è rivolta al cinema per i ragazzi con una proposta di cartoni animati. Per questo il lavoro di sinergia realizzato per organizzare “Balafon” ha richiamato l’attenzione delle scuole che prepareranno gli alunni ad una maggior conoscenza del cinema africano e delle amministrazioni locali. Con la proiezione dei film nascerà un’interazione tra i ragazzi e gli amministratori locali che saranno presenti nelle diverse giornate. C’è il sostegno del Comune di Bari, della Regione Puglia, della Provincia e dei Missionari Comboniani e la collaborazione, tra le altre dell’Apulia Film Commissione.
I film saranno proiettati al cinema Armenise, mentre quelli riservati ai bambini avranno sede allo Splendor; in lingua originale e sottotitolati in italiano. Alle scuole è stato chiesto di partecipare alla rassegna al di fuori dell’orario scolastico e in altro luogo di aggregazione.
Sono previste poi sezioni di lungometraggi e cortometraggi di qualità sulle storie di altri paesi, vicende di immigrazione e di integrazione, di scene di vita africane, con la mano di registi che provengono dalla scuola europea. Certamente si tratta di una rassegna che avvicina terre lontane, eppure accumunate da un mare piccolo come il Mediterraneo.
Alla conferenza stampa di questa mattina, presso il centro Abusuan nella città vecchia, dopo la visione del video sul discorso di Martin Luther King “I have a dream”, un modo per rispolverare i valori dell’uguaglianza, che oggi si danno per scontati, ma sono comunque messi in pericolo, ha presentato il programma KoblanAmissah: ha evidenziato in “Balafon” un evento per tutta la città e non esclusivamente per i migranti: l’intento è far riflettere e far conoscere a tutti i cittadini abilità e culture altre. Attraverso i film si scoprono percorsi significativi che permette a tutti di entrare in relazione. C’è un percorso, infatti, iniziato da anni che passa dall’assimilazione all’integrazione passando per l’interazione e Koblan apprezza il contributo della Regione Puglia. Proprio l’assessore regionaleGodelli, durante la conferenza stampa, ha parlato di minoranze, partendo dalle parole di Martin Luther King, ammettendo che finalmente oggi non si parla di Africa come un unico popolo, bensì come varietà di popoli e tradizioni evidenziate nei film in rassegna. Gli insediamenti di questi popoli che formano minoranze, oggi, ormai devono essere inseriti in un contesto di civiltà. E’ necessario che le maggioranze conoscano le culture delle minoranze. E un ruolo da importante mediatore possiede chi ha esperienze diretta di minoranze in quanto aiuterebbero a valorizzarle e a farle conoscere alla maggioranza. La conferma del festival “Balafon” è secondo le parole dell’assessore comunale al Marketing territoriale Antonio Vasile, un modo per attribuire a Bari il ruolo di capitale europea del cinema africano, proprio per la longevità e i progressi mostrati dalla rassegna negli anni. Non può mancare il riferimento al Mediterraneo crocevia di tante vite. Balafon diventa un’opportunità per una rinascita dei paesi d’oltremare e della stessa nostra terra, una possibilità per promuovere e diffondere le diverse realtà culturali e artistiche. E’ un’ iniziativa che desidera esprimere l’anima profonda del continente africano e dei “paesi africani” dispersi in tutto il mondo.
I film presentano le differenze tra i paesi africani, soprattutto in ambito musicale. Troppo facilmente coloro che sono lontani dalla conoscenza di altri mondi generalizzano il pensiero. Il festival è dedicato a due grandi donne emblematiche della cultura musicale: Cesária Évora e NahawaDoumbia. E tra i numerosi film, essendo fuori concorso è consigliato “Kishasa Kids” sul tema della musica tra Mali e Congo e di alcuni ragazzi congolesi che assimilano la loro musica a quella “occidentale”. E’ solo un assaggio delle numerose pellicole che parlano di scene di vita del continente in prospettive di vita e in contesti di vita non semplici.
Per favorire l’interculturalità l’obiettivo della ventitreesima edizione di Balafon è l’attenzione all’universo dei ragazzi. Si parte sempre da loro per migliorare e crescere in una società multietnica e multilingue.
Balafon si concluderà domenica 24 novembre presso il centro Abusuan con una mostra interattiva di giochi africani. Ne esistono tanti e provenienti da tutti gli angoli dell’Africa. Si può dire che il continente sia il più ricco di giochi. Testimonianza che Balafon, quest’anno punta alle nuove generazioni.
Per ogni tipo di informazione sulla partecipazione e sui biglietti si può telefonare al numero: 0809641932 o scrivere ad info@abusuan.com