BARI - Il welfare familiare sta saltando per aria perché altrettanto sta succedendo nel ceto medio con grossi rischi per i diritti dell’infanzia. Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Nichi Vendola intervenuto nei lavori della seduta monotematica odierna del Consiglio regionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza, in occasione della Giornata mondiale.
“Nel contempo c’è il dimagrimento coattivo e costante del welfare pubblico – ha aggiunto il presidente -, come possiamo registrare dai tagli ai trasferimenti ai Comuni, da quello che fu il colpo al Fondo per la non autosufficienza, a quello che è stato il colpo drammatico a tutti i salvadanai che mettono in campo le risorse per le politiche sociali. Il rischio è che di quella creatura non si occupi più nessuno, perché scoppia, implode il tessuto di protezione familiare, e non c’è attorno la predisposizione di servizi che in qualche maniera possano essere una rete protettiva”. “E se il welfare diventa welfare residuale, i bambini sono destinati, oggi come all’inizio del Novecento, ad avere problemi di carie, perché la povertà si vede guardando in bocca un bambino, ad avere il problema di alfabetizzazione. Avremo, nei bambini, davvero le vittime privilegiate degli effetti della povertà, più che per gli anziani”.
Per i bambini il rischio di una caduta senza paracadute è troppo serio. I “ minori stranieri non accompagnati” – ha sottolineato Vendola - sono un problema serio, perché rischiano di essere sempre soggettività dentro un limbo giuridico, privi di quella forma anche normativa di identificazione. Che cosa sono? Sono una incombenza burocratica? Quale identità giuridica hanno? Ce ne dobbiamo occupare? Sono problemi molto seri perché a volte si immagina, soprattutto nei tempi di crisi, che bisogna andare a guardare i grandi numeri piuttosto che le piccole minoranze. Ma dimmi come sta un minore straniero non accompagnato, e ti dirò come sta un complesso di società”.
Se il minore non accompagnato è abbandonato per strada, sicuramente in quel territorio, anche tutti gli altri bambini saranno molto più a rischio. I diritti di ciascuno vanno protetti, soprattutto quando c’è la crisi economica, e le persone sono più vulnerabili, soprattutto se le persone non hanno un peso, non votano, non sono un elettorato come i minori. “Dobbiamo non soltanto correre ai ripari rispetto a tutti gli indicatori – ha precisato Vendola - che dicono quanto investiamo in accoglienza e tutela dell’adolescenza, ma penso che dobbiamo riprendere il percorso culturale sul rapporto tra noi e i minori, questi adolescenti di cui si parlava poco fa. Ma ci si rende conto che nelle nostre città una quantità crescente di adolescenti fa uso di cocaina? Parlo di ragazzi di quattordici, quindici e sedici anni. L’abbattimento del prezzo della cocaina a livelli assolutamente consentiti a chiunque, con una sostanza tagliata mille volte più pericolosa, è un problema gigantesco, è un campanello d’allarme che indica il fatto che non sappiamo quasi più niente di questa fascia di generazione futura e che il compito non è tradurre la genitorialità in una gendarmeria, il compito è salvaguardare la scuola, salvaguardare fin dalla prima infanzia le istituzioni dell’educazione e della formazione, oltre che dotarci di servizi sociali, quelli necessari”.
“Occorre capire che la povertà sta crescendo – ha concluso il presidente della Regione -. Poi ci diranno se arriva la crescita o meno, ma la povertà sta crescendo. È un terremoto con uno sciame sismico che rischia di inghiottire tanti bimbi e adolescenti di Puglia, e questo per noi deve essere l’oggetto di una politica costante, di un allenamento a trasformare ogni politica in una capacità di accendere un riflettore sulla vita dei più piccoli”.
“Nel contempo c’è il dimagrimento coattivo e costante del welfare pubblico – ha aggiunto il presidente -, come possiamo registrare dai tagli ai trasferimenti ai Comuni, da quello che fu il colpo al Fondo per la non autosufficienza, a quello che è stato il colpo drammatico a tutti i salvadanai che mettono in campo le risorse per le politiche sociali. Il rischio è che di quella creatura non si occupi più nessuno, perché scoppia, implode il tessuto di protezione familiare, e non c’è attorno la predisposizione di servizi che in qualche maniera possano essere una rete protettiva”. “E se il welfare diventa welfare residuale, i bambini sono destinati, oggi come all’inizio del Novecento, ad avere problemi di carie, perché la povertà si vede guardando in bocca un bambino, ad avere il problema di alfabetizzazione. Avremo, nei bambini, davvero le vittime privilegiate degli effetti della povertà, più che per gli anziani”.
Per i bambini il rischio di una caduta senza paracadute è troppo serio. I “ minori stranieri non accompagnati” – ha sottolineato Vendola - sono un problema serio, perché rischiano di essere sempre soggettività dentro un limbo giuridico, privi di quella forma anche normativa di identificazione. Che cosa sono? Sono una incombenza burocratica? Quale identità giuridica hanno? Ce ne dobbiamo occupare? Sono problemi molto seri perché a volte si immagina, soprattutto nei tempi di crisi, che bisogna andare a guardare i grandi numeri piuttosto che le piccole minoranze. Ma dimmi come sta un minore straniero non accompagnato, e ti dirò come sta un complesso di società”.
Se il minore non accompagnato è abbandonato per strada, sicuramente in quel territorio, anche tutti gli altri bambini saranno molto più a rischio. I diritti di ciascuno vanno protetti, soprattutto quando c’è la crisi economica, e le persone sono più vulnerabili, soprattutto se le persone non hanno un peso, non votano, non sono un elettorato come i minori. “Dobbiamo non soltanto correre ai ripari rispetto a tutti gli indicatori – ha precisato Vendola - che dicono quanto investiamo in accoglienza e tutela dell’adolescenza, ma penso che dobbiamo riprendere il percorso culturale sul rapporto tra noi e i minori, questi adolescenti di cui si parlava poco fa. Ma ci si rende conto che nelle nostre città una quantità crescente di adolescenti fa uso di cocaina? Parlo di ragazzi di quattordici, quindici e sedici anni. L’abbattimento del prezzo della cocaina a livelli assolutamente consentiti a chiunque, con una sostanza tagliata mille volte più pericolosa, è un problema gigantesco, è un campanello d’allarme che indica il fatto che non sappiamo quasi più niente di questa fascia di generazione futura e che il compito non è tradurre la genitorialità in una gendarmeria, il compito è salvaguardare la scuola, salvaguardare fin dalla prima infanzia le istituzioni dell’educazione e della formazione, oltre che dotarci di servizi sociali, quelli necessari”.
“Occorre capire che la povertà sta crescendo – ha concluso il presidente della Regione -. Poi ci diranno se arriva la crescita o meno, ma la povertà sta crescendo. È un terremoto con uno sciame sismico che rischia di inghiottire tanti bimbi e adolescenti di Puglia, e questo per noi deve essere l’oggetto di una politica costante, di un allenamento a trasformare ogni politica in una capacità di accendere un riflettore sulla vita dei più piccoli”.
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