LECCE - Se i tempi della ricerca devono essere inevitabilmente piuttosto lunghi, quelli dell’azione e delle risposte ai produttori olivicoli del Salento devono, invece, risultare immediati, poiché ogni giorno in più di attesa potrebbe risultare deleterio per il futuro del comparto e del territorio.
Per questo è necessario più che mai il repentino coinvolgimento delle Organizzazioni di Prodotto che rappresentano la totalità dei produttori olivicoli.
Non c’è ombra di dubbio, infatti, che soltanto le OP possano mettere a disposizione risorse umane ed economiche se non per interrompere, almeno per rallentare con immediatezza il propagarsi dell’epidemia.
È triste notare che ad oggi ci siano, purtroppo, tentativi per far saltare la necessaria collaborazione tra le istituzioni, portando, invece, nel campo dell’agricoltura e della sua produttività, tensioni e schermaglie tipiche di altri settori della vita sociale.
Ciò che serve è, al contrario, il coinvolgimento di tutti, in primis dei produttori – come giustamente richiesto dall’Assessorato Regionale alle Risorse Agroalimentari - attraverso le loro organizzazioni di prodotto. È soltanto da questa strada maestra che possono passare le operazioni colturali necessarie per iniziare ad affrontare, con serietà, l’emergenza degli ulivi salentini, attivando le azioni di potatura, medicazione delle piante, eliminazione delle infestanti, lavorazione e concimazione del terreno per ridare ad una pianta colossale come l’ulivo il primo ristoro fondamentale, in attesa che la ricerca sperimenti soluzioni definitive.
A riferirlo in una nota Fabio Ingrosso, V. Presidente Vicario Copagri Puglia.
Per questo è necessario più che mai il repentino coinvolgimento delle Organizzazioni di Prodotto che rappresentano la totalità dei produttori olivicoli.
Non c’è ombra di dubbio, infatti, che soltanto le OP possano mettere a disposizione risorse umane ed economiche se non per interrompere, almeno per rallentare con immediatezza il propagarsi dell’epidemia.
È triste notare che ad oggi ci siano, purtroppo, tentativi per far saltare la necessaria collaborazione tra le istituzioni, portando, invece, nel campo dell’agricoltura e della sua produttività, tensioni e schermaglie tipiche di altri settori della vita sociale.
Ciò che serve è, al contrario, il coinvolgimento di tutti, in primis dei produttori – come giustamente richiesto dall’Assessorato Regionale alle Risorse Agroalimentari - attraverso le loro organizzazioni di prodotto. È soltanto da questa strada maestra che possono passare le operazioni colturali necessarie per iniziare ad affrontare, con serietà, l’emergenza degli ulivi salentini, attivando le azioni di potatura, medicazione delle piante, eliminazione delle infestanti, lavorazione e concimazione del terreno per ridare ad una pianta colossale come l’ulivo il primo ristoro fondamentale, in attesa che la ricerca sperimenti soluzioni definitive.
A riferirlo in una nota Fabio Ingrosso, V. Presidente Vicario Copagri Puglia.