di Vittorio Polito - Si svolgerà il 7 novembre 2013 in tutta Italia, Bari compresa, la seconda edizione della Giornata Nazionale “Il mio naso… ribelle”, organizzata dall’AICNA (Accademia Italiana di Citologia Nasale), fondata e presieduta dall’otorinolaringoiatra barese prof. Matteo Gelardi, soprattutto per “promuovere” fra i cittadini il valore della diagnosi in alcune forme di rinite fino ad oggi non ben conosciute. La “Giornata” organizzata dall’AICNA è finalizzata a sensibilizzare pazienti, medici e specialisti sull’importanza di una diagnosi corretta delle riniti vasomotorie non allergiche.
Nel corso della Giornata, presso uno dei 50 Centri rinologici sparsi sul territorio, sarà possibile effettuare gratuitamente il test citologico nasale, unico esame in grado di diagnosticare questa particolare forma di rinite.
La rinite vasomotoria non allergica, afferma il prof. Gelardi, colpisce circa il 20% della popolazione, portando disturbi del sonno e peggioramento della qualità della vita. La patologia, risulta però difficile da riconoscere, presentandosi con sintomi aspecifici quali starnuti, ostruzione nasale e prurito. L’unico metodo di sicura efficacia per diagnosticarla consiste nel test citologico nasale, un esame rapido, semplice e indolore basato sullo studio microscopico delle cellule della mucosa nasale. Il riconoscimento tempestivo di questa forma di rinite consente di evitare future complicazioni, quali asma e poliposi nasale. Un naso che non funziona bene peggiora sensibilmente la qualità della vita del paziente e numerosi studi internazionali ormai lo sottolineano: ad esempio il documento ARIA, sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e aggiornato ogni anno, mette chiaramente in evidenza che chi è affetto da una rinite presenta una pessima qualità della vita, sia di giorno che di notte.
L’iniziativa, dichiara ancora il prof. Gelardi, è nata lo scorso anno su iniziativa dell’Accademia Italiana di Citologia Nasale, con lo scopo di informare e sensibilizzare a livello nazionale i pazienti – ma anche gli Specialisti – sulle patologie nasali, soprattutto dal punto di vista diagnostico. Da questo punto di vista, la citologia nasale in questi ultimi anni è stata la diagnostica che ha dato maggior impulso scientifico alla comprensione di molte malattie rinologiche: soprattutto di quelle riniti non allergiche di natura cellulare, difficili da identificare e definite “aspecifiche”, ma che oggi hanno finalmente un nome. Tra queste soprattutto la rinite vasomotoria non allergica che costituisce circa il 15-20% delle rinopatie. Si può tranquillamente affermare, continua Gelardi, che in questi casi la citologia nasale diventa il “gold standard” della diagnostica, trattandosi dell’unico metodo in grado di svelare “svelare” la patologia. Lo scopo della Giornata Nazionale nasce perciò con l’obiettivo di tracciare un quadro più preciso della sua reale incidenza nella popolazione.
Non a caso il mese di novembre è stato scelto per l’evento poiché in autunno avanzato non sono infatti presenti i pollini causa delle allergie, e ciò accresce la possibilità di intercettare le forme vasomotorie non allergiche.
La risposta della popolazione all’iniziativa dello scorso anno è stata molto buona: nel corso della prima edizione della Giornata Nazionale sono state effettuate circa mille visite in tutta Italia.
Quali i sintomi per ricorrere alla citologia nasale? La risposta a questa domanda è contenuta nel titolo della giornata: il paziente che ha un naso ribelle, che presenta cioè sintomi persistenti quali starnuti, ostruzione nasale e rinorrea, di solito si orienta per una diagnosi verso le prove allergiche, ma quando queste risultano negative dovrebbe rivolgersi alla citologia nasale per cercare le eventuali cellule responsabili del problema.
Per ogni ulteriore informazione sull’iniziativa e sui centri a cui rivolgersi si può contattare il numero verde 800858404 o collegarsi al sito www.aicna.it
Nel corso della Giornata, presso uno dei 50 Centri rinologici sparsi sul territorio, sarà possibile effettuare gratuitamente il test citologico nasale, unico esame in grado di diagnosticare questa particolare forma di rinite.
La rinite vasomotoria non allergica, afferma il prof. Gelardi, colpisce circa il 20% della popolazione, portando disturbi del sonno e peggioramento della qualità della vita. La patologia, risulta però difficile da riconoscere, presentandosi con sintomi aspecifici quali starnuti, ostruzione nasale e prurito. L’unico metodo di sicura efficacia per diagnosticarla consiste nel test citologico nasale, un esame rapido, semplice e indolore basato sullo studio microscopico delle cellule della mucosa nasale. Il riconoscimento tempestivo di questa forma di rinite consente di evitare future complicazioni, quali asma e poliposi nasale. Un naso che non funziona bene peggiora sensibilmente la qualità della vita del paziente e numerosi studi internazionali ormai lo sottolineano: ad esempio il documento ARIA, sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e aggiornato ogni anno, mette chiaramente in evidenza che chi è affetto da una rinite presenta una pessima qualità della vita, sia di giorno che di notte.
L’iniziativa, dichiara ancora il prof. Gelardi, è nata lo scorso anno su iniziativa dell’Accademia Italiana di Citologia Nasale, con lo scopo di informare e sensibilizzare a livello nazionale i pazienti – ma anche gli Specialisti – sulle patologie nasali, soprattutto dal punto di vista diagnostico. Da questo punto di vista, la citologia nasale in questi ultimi anni è stata la diagnostica che ha dato maggior impulso scientifico alla comprensione di molte malattie rinologiche: soprattutto di quelle riniti non allergiche di natura cellulare, difficili da identificare e definite “aspecifiche”, ma che oggi hanno finalmente un nome. Tra queste soprattutto la rinite vasomotoria non allergica che costituisce circa il 15-20% delle rinopatie. Si può tranquillamente affermare, continua Gelardi, che in questi casi la citologia nasale diventa il “gold standard” della diagnostica, trattandosi dell’unico metodo in grado di svelare “svelare” la patologia. Lo scopo della Giornata Nazionale nasce perciò con l’obiettivo di tracciare un quadro più preciso della sua reale incidenza nella popolazione.
Non a caso il mese di novembre è stato scelto per l’evento poiché in autunno avanzato non sono infatti presenti i pollini causa delle allergie, e ciò accresce la possibilità di intercettare le forme vasomotorie non allergiche.
La risposta della popolazione all’iniziativa dello scorso anno è stata molto buona: nel corso della prima edizione della Giornata Nazionale sono state effettuate circa mille visite in tutta Italia.
Quali i sintomi per ricorrere alla citologia nasale? La risposta a questa domanda è contenuta nel titolo della giornata: il paziente che ha un naso ribelle, che presenta cioè sintomi persistenti quali starnuti, ostruzione nasale e rinorrea, di solito si orienta per una diagnosi verso le prove allergiche, ma quando queste risultano negative dovrebbe rivolgersi alla citologia nasale per cercare le eventuali cellule responsabili del problema.
Per ogni ulteriore informazione sull’iniziativa e sui centri a cui rivolgersi si può contattare il numero verde 800858404 o collegarsi al sito www.aicna.it