di Vittorio Polito - Il lavoro del giornalista è essenzialmente quello di rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione, ricercando e diffondendo notizie che ritiene di pubblico interesse, scivendo sempre la verità. Il suo lavoro è ispirato ai principi della libertà d’informazione e di opinione previsti dalla Costituzione e regolato anche dalla legge n. 69 del 3 febbraio 1963. Tra i suoi doveri vi è quello di rispettare la persona, la sua dignità, il suo diritto alla riservatezza e non dovrebbe discriminare nessuno per la sua razza, religione, sesso, condizioni fisiche o mentali, opinioni politiche, ecc.
Solitamente è un professionista serio e scrupoloso che si dedica con passione al suo lavoro, con il senso di curiosità che lo contraddistingue, curiosità che lo porta ad attingere notizie da ogni dove, a partecipare a conferenze-stampa, a presentazione di libri, insomma ad ogni sorta di evento per poter dare, possibilmente, in anteprima notizie e resoconti al lettore. Ha il suo protettore, San Francesco di Sales, che si festeggia il 24 gennaio, considerato anche pioniere del volantinaggio, dal momento che faceva scivolare messaggi religiosi su foglietti che provvedeva a far inserire sotto gli usci o incollandoli sui muri.
Oggi l’attività giornalistica è un po’ cambiata anche perché alla carta stampata si è aggiunta quella online per cui il numero degli addetti è aumentato notevolmente, anche se non tutti sono iscritti all’Ordine. Ma al di là di diritti e doveri mi piace sottoporre all’attenzione dei colleghi e dei lettori queste quattro strofe che ho dedicato al “Giornalista di oggi” (U giornaliste de iósce), che lo vede scrupoloso professionista e decoroso lavoratore, che corre sempre di qua e di la nel tentativo di arrivare sempre primo con la notizia dell’ultim’ora. Senza trascurare quell’altra lunga schiera di giornalisti che si dedicano ai fatti della cultura, della politica, della giustizia, dello sport, dell’economia, del gossip, ecc.. Insomma tutti lavoratori che insieme al Direttore o ai Capi Redattori sottopongono ogni giorno fatti e misfatti del nostro Bel Paese o della nostra bella Bari ed ai quali tutti auguro buon lavoro.
Solitamente è un professionista serio e scrupoloso che si dedica con passione al suo lavoro, con il senso di curiosità che lo contraddistingue, curiosità che lo porta ad attingere notizie da ogni dove, a partecipare a conferenze-stampa, a presentazione di libri, insomma ad ogni sorta di evento per poter dare, possibilmente, in anteprima notizie e resoconti al lettore. Ha il suo protettore, San Francesco di Sales, che si festeggia il 24 gennaio, considerato anche pioniere del volantinaggio, dal momento che faceva scivolare messaggi religiosi su foglietti che provvedeva a far inserire sotto gli usci o incollandoli sui muri.
Oggi l’attività giornalistica è un po’ cambiata anche perché alla carta stampata si è aggiunta quella online per cui il numero degli addetti è aumentato notevolmente, anche se non tutti sono iscritti all’Ordine. Ma al di là di diritti e doveri mi piace sottoporre all’attenzione dei colleghi e dei lettori queste quattro strofe che ho dedicato al “Giornalista di oggi” (U giornaliste de iósce), che lo vede scrupoloso professionista e decoroso lavoratore, che corre sempre di qua e di la nel tentativo di arrivare sempre primo con la notizia dell’ultim’ora. Senza trascurare quell’altra lunga schiera di giornalisti che si dedicano ai fatti della cultura, della politica, della giustizia, dello sport, dell’economia, del gossip, ecc.. Insomma tutti lavoratori che insieme al Direttore o ai Capi Redattori sottopongono ogni giorno fatti e misfatti del nostro Bel Paese o della nostra bella Bari ed ai quali tutti auguro buon lavoro.
U
GIORNALÌSTE DE IÓSCE IL GIORNALISTA DI OGGI
di
Vittorio Polito di Vittorio Polito
Fadegatòre e
nzìste nzìste
ié vére segnóre u
giornalìste
ca fescènne da dó
e da dá
téne sèmbe iàlde
la dignetá
e pure ce fatìche
mènz’a le stràte
che le crestiàne
assá desgraziàte,
mandéne vive u
onóre
ca téne stritte
stritte jind’ò córe.
Che tànda
delgèzze e serenetà
a l’informazióne
dá libertá
mandenènne che
decisióne
u respètte de la
Chestituzióne!
Sópe
o lavóre iè nu tresóre;
suse
e sòtte, pe ióre e ióre
va
scheprènne a ògne pendóne
le bescì du
mbrestulóne
e
fescènne fescènne o giornále,
cu
segréte professionále
s’amméne
a la redazióne
e
cònde le fatte d’ògne nazióne.
U
ambiènde iè assá ’mbortànde
percè
dá s’àcchiene tutte quande
ca,
pertànne le netìzie o direttóre,
cóme
ce fòssere fràte e sóre,
se
scàngene na grànne chellaborazióne
chiéna
chiéne de tanda struzióne
e
che nu picche de díscia dísce
fàscene
u pòste assá de prísce.
Iè
u chiú mègghie rè u prengepàle
ca
fásce assì nu giornále
ca,
che scritte nderessànde
dá
culdùre a tùtte quande.
Ognedùne,
biànghe o gnóre,
póte
lésce a ògn’e ióre
e
canòsce ogne pendóne
pure
ce non sàpe la religióne.
|
Lavoratore e scrupoloso
è vero signore il giornalista
che correndo di qua e di là
ha il decoro sempre alto
e anche se vive nelle strade
con le persone assai sciagurate,
mantiene vivo l’onore
che ha stretto stretto nel cuore.
Con tanta dolcezza e serenità
all’informazione dà libertà,
mantenendo con decisione
il rispetto della Costituzione.
Sul lavoro è un tesoro;
su e giù, per ore ed ore
va scoprendo a ogni angolo
gli inganni dell’imbroglione
e velocemente al giornale,
col segreto professionale
si precipita alla redazione
e racconta i fatti di ogni nazione.
L’ambiente è assai importante
perché là si ritirano tutti quanti
che, portando gli articoli al direttore,
come fossero fratelli e sorelle,
si scambiano grande collaborazione
piena piena di tanta istruzione
e con un po’ di chiacchiericcio,
rendono il posto assai allegro.
È il miglior re il principale
che fa uscire un giornale
che, con articoli assai interessanti,
dà cultura a tutti quanti.
Chiunque, bianco o nero,
può leggere ad ogni ora
e conoscere ogni luogo
pur se ignora la religione.
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Cultura e Spettacoli
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