BARI - Un bilancio consolidato della Regione in cui vengano iscritti i risultati gestionali degli enti dipendenti della Regione con l’indicazione dell’utilizzo degli utili e delle modalità di ripiano delle perdite.
E’ questa la richiesta forte espressa nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina del capogruppo del Pdl Ignazio Zullo, cui hanno partecipato anche il vice coordinatore regionale del partito Antonio Di Staso e il Sen. Lucio Tarquinio.
Zullo ha espresso forti preoccupazioni in particolare sulla grave situazione finanziaria in cui versa la Fiera del Levante (20 milioni di debito) e ha ricordato la proposta di legge presentata a suo tempo tesa ad istituire una commissione d’inchiesta in quanto già da allora “avvertivamo il grave rischio di default per il bilancio regionale per la mole dei debiti che andavano ad incrementarsi nel corso degli anni”, anche con riferimento ai circa 2 milioni di debiti del Consorzi ASI di Bari, ai 230 milioni dei Consorzi di bonifica (di cui 120 prestati dalla Regione) e ai crediti di dubbia esigibilità degli altri enti partecipati dalla Regione.
Di qui una ulteriore sollecitazione al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna di discussione della pdl in questione con riferimento alla gestione Lacirignola-Viesti della Fiera del Levante per accertare le responsabilità amministrative e contabili di una situazione debitoria che presenta un trend incrementale e che si rifletterà anche sul rapporto di lavoro dei dipendenti, oltre che sulla ventilata ipotesi di privatizzazione dell’ente.
Ma le richiesta di Zullo fanno riferimento anche alla istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione Vendola-Emiliano del Consorzio ASI di Bari, oltre che alla approvazione della legge di riforma dei Consorzi di bonifica per mettere riparo alla loro situazione debitoria.
“E’ forte il sospetto – ha concluso il capogruppo Pdl - che la gestione dell’Ente Fiera del Levante e degli enti strumentali sia stata condotta per favorire il carrierismo politico di Vendola ed Emiliano a discapito della collettività ”.
Sulla situazione critica in cui versa la Fiera si è soffermato il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Marmo che ha richiamato il grave declino dell’ente iniziato nel 2010 (dopo 5 anni di gestione Vendola), allorquando si decise anche un utilizzo come ente immobiliare (a questo proposito si è chiesto se il Cineporto paga il fitto per l’utilizzo dei locali). Nello stesso anno le risorse spese per gli affari generali sono passate da 14 a 10 milioni, per arrivare a 7 nel 2011. Di qui le reiterazione della richiesta di audizione in commissione dell’attuale presidente Ugo Patroni Griffi unitamente alla due diligence dell’azienda. “Siamo favorevoli alla privatizzazione – ha affermato Marmo – ma solo per quel che riguarda la gestione. Ecco perché proponiamo la realizzazione di una fondazione della quale dovrà essere parte integrante la Regione, con un presidente che deve durare quattro anni, che valorizzi il patrimonio immobiliare, faccia attività propria di fiera e contragga un mutuo a lunga scadenza per estinguere il debito (possibilmente con un management già esperto di attività fieristiche)”.
Davide Bellomo (I Pugliesi) ha sottolineato che di fronte alla grave situazione debitoria della Fiera occorre un piano industriale adeguato cui deve partecipare attivamente la Regione. Altrimenti resta soltanto la messa in liquidazione.
Di gestione molto allegra ha parlato Antonio Scianaro (Pdl) che ha sottolineato la mancanza di qualsiasi politica di risanamento. Di qui la necessità di una commissione d’indagine con l’audizione del presidente dell’ente.
E’ questa la richiesta forte espressa nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina del capogruppo del Pdl Ignazio Zullo, cui hanno partecipato anche il vice coordinatore regionale del partito Antonio Di Staso e il Sen. Lucio Tarquinio.
Zullo ha espresso forti preoccupazioni in particolare sulla grave situazione finanziaria in cui versa la Fiera del Levante (20 milioni di debito) e ha ricordato la proposta di legge presentata a suo tempo tesa ad istituire una commissione d’inchiesta in quanto già da allora “avvertivamo il grave rischio di default per il bilancio regionale per la mole dei debiti che andavano ad incrementarsi nel corso degli anni”, anche con riferimento ai circa 2 milioni di debiti del Consorzi ASI di Bari, ai 230 milioni dei Consorzi di bonifica (di cui 120 prestati dalla Regione) e ai crediti di dubbia esigibilità degli altri enti partecipati dalla Regione.
Di qui una ulteriore sollecitazione al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna di discussione della pdl in questione con riferimento alla gestione Lacirignola-Viesti della Fiera del Levante per accertare le responsabilità amministrative e contabili di una situazione debitoria che presenta un trend incrementale e che si rifletterà anche sul rapporto di lavoro dei dipendenti, oltre che sulla ventilata ipotesi di privatizzazione dell’ente.
Ma le richiesta di Zullo fanno riferimento anche alla istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione Vendola-Emiliano del Consorzio ASI di Bari, oltre che alla approvazione della legge di riforma dei Consorzi di bonifica per mettere riparo alla loro situazione debitoria.
“E’ forte il sospetto – ha concluso il capogruppo Pdl - che la gestione dell’Ente Fiera del Levante e degli enti strumentali sia stata condotta per favorire il carrierismo politico di Vendola ed Emiliano a discapito della collettività ”.
Sulla situazione critica in cui versa la Fiera si è soffermato il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Marmo che ha richiamato il grave declino dell’ente iniziato nel 2010 (dopo 5 anni di gestione Vendola), allorquando si decise anche un utilizzo come ente immobiliare (a questo proposito si è chiesto se il Cineporto paga il fitto per l’utilizzo dei locali). Nello stesso anno le risorse spese per gli affari generali sono passate da 14 a 10 milioni, per arrivare a 7 nel 2011. Di qui le reiterazione della richiesta di audizione in commissione dell’attuale presidente Ugo Patroni Griffi unitamente alla due diligence dell’azienda. “Siamo favorevoli alla privatizzazione – ha affermato Marmo – ma solo per quel che riguarda la gestione. Ecco perché proponiamo la realizzazione di una fondazione della quale dovrà essere parte integrante la Regione, con un presidente che deve durare quattro anni, che valorizzi il patrimonio immobiliare, faccia attività propria di fiera e contragga un mutuo a lunga scadenza per estinguere il debito (possibilmente con un management già esperto di attività fieristiche)”.
Davide Bellomo (I Pugliesi) ha sottolineato che di fronte alla grave situazione debitoria della Fiera occorre un piano industriale adeguato cui deve partecipare attivamente la Regione. Altrimenti resta soltanto la messa in liquidazione.
Di gestione molto allegra ha parlato Antonio Scianaro (Pdl) che ha sottolineato la mancanza di qualsiasi politica di risanamento. Di qui la necessità di una commissione d’indagine con l’audizione del presidente dell’ente.
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