TARANTO - "Il nostro obiettivo e' di favorire la concertazione tra le varie forze positive presenti sul nostro territorio per aiutare ad una soluzione che veda in primo luogo non il lucro ed il profitto, ma la difesa della vita, della salute e del lavoro". Lo ha detto l'arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, presentando il convegno 'Ambiente, Salute, Lavoro: un cammino possibile per il bene comune', che si terra' giovedi' 7 novembre nella sede della Lumsa (Libera Universita' Maria Santissima Assunta-polo didattico di Taranto). Al centro della discussione la questione ambientale e le conseguenze dell'inquinamento provocato dalle grandi aziende nella citta' jonica, in particolare dall'Ilva.
Secondo il programma provvisorio sono previste le relazioni, tra gli altri, dei ministri dell'Ambiente Andrea Orlando e della Sanita' Beatrice Lorenzin e gli interventi programmati del procuratore capo della Repubblica Franco Sebastio, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, del sindaco di Taranto Ippazio Stefano e il saluto dell'arcivescovo che trarra' le conclusioni finali.
"La Chiesa non ha soluzioni tecniche da proporre in relazione al conflitto che qui a Taranto si presenta in forma drammatica tra salute e lavoro - ha aggiunto monsignor Santoro - ma puo' offrire il prezioso contributo della sua solidarieta' e della Dottrina Sociale come percorso privilegiato verso il rispetto della persona umana e del conseguimento del bene comune, che abbraccia anche la custodia del creato. Non avendo soluzioni tecniche abbiamo preferito ascoltare la voce di uomini di scienza qualificati, di amministratori dello stato e di rappresentanti della societa' civile. Promuovendo questo convegno - ha evidenziato monsignor Santoro - ho presente i volti dei bambini ammalati di cancro, i parenti che ci hanno lasciato a causa dell'inquinamento, la lunga fila di disoccupati e degli operai che rischiano di perdere il posto di lavoro. Ultimamente anche gli operai della Vestas che ho visitato e quelli della Marcegaglia ai quali do tutta la mia solidarieta'. Ho sempre detto che l'alternativa tra difesa dell'ambiente, della salute e della produzione e del lavoro e' falsa e iniqua. Si stimola solo una guerra tra vittime".
Interverranno anche Luca Di Nardo, dello staff del sub-commissario Ilva, Vito Albino, del Politecnico di Bari e Giuseppe Genon, del Politecnico di Torino. Le due sessioni saranno coordinate in mattinata dal rettore del Politecnico di Bari Eugenio Di Sciascio e nel pomeriggio dal rettore dell'Universita' di Bari, Antonio Felice Uricchio che hanno collaborato insieme alla Lumsa all'iniziativa promossa dalla curia metropolitana. Il sub commissario Ilva presentera' l'esempio positivo di Duisburg, in Germania, "per dirci - ha spiegato monsignor Santoro - se e' possibile una produzione senza inquinamento, distruzione dell'ambiente e della vita umana. Vogliamo una parola chiara per sapere se siamo condannati o se c'e' via di salvezza per la salute dei tarantini, per i lavoratori e soprattutto per i più poveri".
"Ho invitato, attraverso un lavoro paziente, due ministri Andrea Orlando e Beatrice Lorenzin, insieme con i responsabili locali della politica, dell'impresa, delle organizzazioni ambientaliste, - ha aggiunto mons. Santoro - per mostrarci come un piano Pro-Taranto sia possibile permettendo un miglioramento dell'aria, dell'ambiente e del mare, del lavoro e della qualita' della vita. Ci aspettiamo indicazioni chiare da parte degli uomini di scienza e prospettive concrete da parte degli amministratori e dei politici. Il ministro dell'Ambiente si era gia' impegnato, quando l'ho incontrato a Roma, a coprire i parchi minerari, ambientalizzare gli impianti e ad effettuare le bonifiche necessarie".
"Conosco perfettamente - ha precisato - il disorientamento e la sfiducia globali che inquietano l'Italia. Cosi' come sono consapevole del passo che e' stato dato con la conclusione delle indagini preliminari da parte della Magistratura. Speriamo che il pessimismo e la diffidenza nei riguardi delle istituzioni siano superati - ha sottolineato monsignor Santoro - perche' con coraggio non rinunziamo alla costruzione del futuro di Taranto della quale e per quale costruzione tutti noi siamo protagonisti e responsabili. Il Convegno comincera' con una riflessione teologale sulla visione sapienziale della custodia dell'ambiente per indicare che cio' che ci spinge e' l'esperienza della fede in vista della costruzione del bene comune". L'arcivescovo ha evidenziato, infine, che il convegno rappresenta "un contributo per ridare speranza alla nostra terra".
Secondo il programma provvisorio sono previste le relazioni, tra gli altri, dei ministri dell'Ambiente Andrea Orlando e della Sanita' Beatrice Lorenzin e gli interventi programmati del procuratore capo della Repubblica Franco Sebastio, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, del sindaco di Taranto Ippazio Stefano e il saluto dell'arcivescovo che trarra' le conclusioni finali.
"La Chiesa non ha soluzioni tecniche da proporre in relazione al conflitto che qui a Taranto si presenta in forma drammatica tra salute e lavoro - ha aggiunto monsignor Santoro - ma puo' offrire il prezioso contributo della sua solidarieta' e della Dottrina Sociale come percorso privilegiato verso il rispetto della persona umana e del conseguimento del bene comune, che abbraccia anche la custodia del creato. Non avendo soluzioni tecniche abbiamo preferito ascoltare la voce di uomini di scienza qualificati, di amministratori dello stato e di rappresentanti della societa' civile. Promuovendo questo convegno - ha evidenziato monsignor Santoro - ho presente i volti dei bambini ammalati di cancro, i parenti che ci hanno lasciato a causa dell'inquinamento, la lunga fila di disoccupati e degli operai che rischiano di perdere il posto di lavoro. Ultimamente anche gli operai della Vestas che ho visitato e quelli della Marcegaglia ai quali do tutta la mia solidarieta'. Ho sempre detto che l'alternativa tra difesa dell'ambiente, della salute e della produzione e del lavoro e' falsa e iniqua. Si stimola solo una guerra tra vittime".
Interverranno anche Luca Di Nardo, dello staff del sub-commissario Ilva, Vito Albino, del Politecnico di Bari e Giuseppe Genon, del Politecnico di Torino. Le due sessioni saranno coordinate in mattinata dal rettore del Politecnico di Bari Eugenio Di Sciascio e nel pomeriggio dal rettore dell'Universita' di Bari, Antonio Felice Uricchio che hanno collaborato insieme alla Lumsa all'iniziativa promossa dalla curia metropolitana. Il sub commissario Ilva presentera' l'esempio positivo di Duisburg, in Germania, "per dirci - ha spiegato monsignor Santoro - se e' possibile una produzione senza inquinamento, distruzione dell'ambiente e della vita umana. Vogliamo una parola chiara per sapere se siamo condannati o se c'e' via di salvezza per la salute dei tarantini, per i lavoratori e soprattutto per i più poveri".
"Ho invitato, attraverso un lavoro paziente, due ministri Andrea Orlando e Beatrice Lorenzin, insieme con i responsabili locali della politica, dell'impresa, delle organizzazioni ambientaliste, - ha aggiunto mons. Santoro - per mostrarci come un piano Pro-Taranto sia possibile permettendo un miglioramento dell'aria, dell'ambiente e del mare, del lavoro e della qualita' della vita. Ci aspettiamo indicazioni chiare da parte degli uomini di scienza e prospettive concrete da parte degli amministratori e dei politici. Il ministro dell'Ambiente si era gia' impegnato, quando l'ho incontrato a Roma, a coprire i parchi minerari, ambientalizzare gli impianti e ad effettuare le bonifiche necessarie".
"Conosco perfettamente - ha precisato - il disorientamento e la sfiducia globali che inquietano l'Italia. Cosi' come sono consapevole del passo che e' stato dato con la conclusione delle indagini preliminari da parte della Magistratura. Speriamo che il pessimismo e la diffidenza nei riguardi delle istituzioni siano superati - ha sottolineato monsignor Santoro - perche' con coraggio non rinunziamo alla costruzione del futuro di Taranto della quale e per quale costruzione tutti noi siamo protagonisti e responsabili. Il Convegno comincera' con una riflessione teologale sulla visione sapienziale della custodia dell'ambiente per indicare che cio' che ci spinge e' l'esperienza della fede in vista della costruzione del bene comune". L'arcivescovo ha evidenziato, infine, che il convegno rappresenta "un contributo per ridare speranza alla nostra terra".