BARI - Il Consigliere regionale PdL, Nino Marmo ha rivolto un’interrogazione a risposta scritta al Presidente della Regione ed all’Assessore alla Salute nella cui premessa ha evidenziato che: “Il Direttore Generale dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” ha approvato la deliberazione n. 472 del 4 novembre 2013 con oggetto “Adeguamento al R.R. n.27 del 17.10.2012 delle denominazioni delle strutture di cui alla deliberazione n. 467 del 31.10.2013.”. La deliberazione, in pratica, declassa a Struttura Semplice la Radiologia, riconoscendo, invece, come Struttura Complessa la sezione di Radiologia interventistica".
A tal riguardo l’interrogante osserva che “come è a tutti noto, la Radiologia svolge, specie in ambiente oncologico, l’80% della attività diagnostica e di follow-up, e che pertanto non può subire un declassamento a Struttura Semplice, ma deve essere riconosciuta quale Struttura Complessa come avviene in tutti i Presidi Ospedalieri. Se proprio si rendeva necessario riconoscere la sezione di Radiologia interventistica quale Struttura Complessa, avrebbero potuto deliberare una unica Struttura Complessa che includesse anche la radiologia interventistica”.
Marmo pertanto considera che “si è avuta notizia di una incresciosa situazione venutasi a creare in ordine all’approvazione della sopra richiamata delibera: sembra, infatti, che la bozza di delibera in prima stesura (31-10-2013), sottoposta al vaglio del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, veniva contestata da tre consiglieri della stessa amministrazione che, tra l’altro, chiedevano di acquisire il parere dell’Assessore regionale alla Salute sulla stessa delibera. Lo stesso Assessore, valutata la delibera, si sarebbe dichiarata contraria all’approvazione della delibera. ciò nonostante, senza riconvocare il Consiglio di Amministrazione, il Direttore Generale, in data 4 novembre 2013, ha proceduto ad adottare la deliberazione n. 472.”
Per quanto sopra esposto, Marmo chiede al Presidente Vendola ed all’Assessore Gentile “1) se ritengono legittima la deliberazione n. 472 del 4 novembre 2013 adottata dal Direttore Generale dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”; 2) se risulta vero che la bozza della sopra richiamata delibera, in prima stesura (31-10-2013), è stata contestata da tre consiglieri del Consiglio di A amministrazione e sottoposta al vaglio dell’Assessore Regionale alla Salute, che si sarebbe dichiarata contraria all’approvazione”.
A tal riguardo l’interrogante osserva che “come è a tutti noto, la Radiologia svolge, specie in ambiente oncologico, l’80% della attività diagnostica e di follow-up, e che pertanto non può subire un declassamento a Struttura Semplice, ma deve essere riconosciuta quale Struttura Complessa come avviene in tutti i Presidi Ospedalieri. Se proprio si rendeva necessario riconoscere la sezione di Radiologia interventistica quale Struttura Complessa, avrebbero potuto deliberare una unica Struttura Complessa che includesse anche la radiologia interventistica”.
Marmo pertanto considera che “si è avuta notizia di una incresciosa situazione venutasi a creare in ordine all’approvazione della sopra richiamata delibera: sembra, infatti, che la bozza di delibera in prima stesura (31-10-2013), sottoposta al vaglio del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, veniva contestata da tre consiglieri della stessa amministrazione che, tra l’altro, chiedevano di acquisire il parere dell’Assessore regionale alla Salute sulla stessa delibera. Lo stesso Assessore, valutata la delibera, si sarebbe dichiarata contraria all’approvazione della delibera. ciò nonostante, senza riconvocare il Consiglio di Amministrazione, il Direttore Generale, in data 4 novembre 2013, ha proceduto ad adottare la deliberazione n. 472.”
Per quanto sopra esposto, Marmo chiede al Presidente Vendola ed all’Assessore Gentile “1) se ritengono legittima la deliberazione n. 472 del 4 novembre 2013 adottata dal Direttore Generale dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”; 2) se risulta vero che la bozza della sopra richiamata delibera, in prima stesura (31-10-2013), è stata contestata da tre consiglieri del Consiglio di A amministrazione e sottoposta al vaglio dell’Assessore Regionale alla Salute, che si sarebbe dichiarata contraria all’approvazione”.
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