BRUXELLES - Niente flessibilità sugli investimenti, il cosiddetto 'bonus Ue' che aveva chiesto l'Italia, perché il debito italiano è troppo alto: "L'Italia non ha accesso alla clausola per gli investimenti perché il debito non si è evoluto in modo favorevole": lo ha deciso la Commissione Ue dopo aver analizzato la Legge di Stabilità .
La bozza di Legge di Stabilità analizzata da Bruxelles mette l'Italia a rischio di "non rispetto delle regole su deficit contenute nel Patto di stabilità ": questa l'opinione della Commissione che mette l'Italia nel gruppo dei Paesi a più alto rischio di sforamento dei parametri.
La bozza di Legge di Stabilità analizzata da Bruxelles mette l'Italia a rischio di "non rispetto delle regole su deficit contenute nel Patto di stabilità ": questa l'opinione della Commissione che mette l'Italia nel gruppo dei Paesi a più alto rischio di sforamento dei parametri.
Niente flessibilità sugli investimenti, il cosiddetto 'bonus Ue' che aveva chiesto l'Italia, perché il debito italiano è troppo alto: "L'Italia non ha accesso alla clausola per gli investimenti perché il debito non si è evoluto in modo favorevole", ha aggiunto la Commissione Ue.
La Legge di Stabilità dell'Italia "evidenzia progressi limitati" sulle raccomandazioni sulle riforme strutturali fatte dal Consiglio a maggio scorso: così la Commissione nella sua analisi sulla bozza di legge.
La Commissione europea "conta molto" sugli impegni presi dal Governo italiano in particolare "sulla spending review portata avanti da Carlo Cottarelli". Lo ha detto il vicepresidente Olli Rehn parlando della situazione italiana. "E' importante che la spending review in Italia dia risultati già nel 2014 perché porterà ad una riduzione del debito e quindi a rispettare le regole Ue che porteranno a beneficiare della clausola per investimenti": ha detto sottolineato Rehn. "L'Italia deve fare sufficienti progressi verso l'obiettivo di medio termine (pareggio di bilancio, ndr), riducendo il debito l'anno prossimo assicurando un aggiustamento strutturale di almeno 0,5% del pil". "Lo dico con molta simpatia, ma ogni giorno quest'anno, così come l'anno scorso, è 'politicamente delicato' in Italia. Noi dobbiamo fare il nostro lavoro indicando la strada verso conti sostenibili": così Rehn risponde a chi gli chiede se il giudizio sull'Italia non avrà ricadute sulla situazione 'politicamente delicata'.
P.CHIGI, NESSUNA BOCCIATURA UE - Dalla Commissione Ue "nessuna bocciatura: sui rischi segnalati già misure per disavanzo e debito". E' quanto si legge in un Tweet del profilo di palazzo Chigi che rimanda a un comunicato diffuso dal ministero dell'Economia.
La Legge di Stabilità dell'Italia "evidenzia progressi limitati" sulle raccomandazioni sulle riforme strutturali fatte dal Consiglio a maggio scorso: così la Commissione nella sua analisi sulla bozza di legge.
La Commissione europea "conta molto" sugli impegni presi dal Governo italiano in particolare "sulla spending review portata avanti da Carlo Cottarelli". Lo ha detto il vicepresidente Olli Rehn parlando della situazione italiana. "E' importante che la spending review in Italia dia risultati già nel 2014 perché porterà ad una riduzione del debito e quindi a rispettare le regole Ue che porteranno a beneficiare della clausola per investimenti": ha detto sottolineato Rehn. "L'Italia deve fare sufficienti progressi verso l'obiettivo di medio termine (pareggio di bilancio, ndr), riducendo il debito l'anno prossimo assicurando un aggiustamento strutturale di almeno 0,5% del pil". "Lo dico con molta simpatia, ma ogni giorno quest'anno, così come l'anno scorso, è 'politicamente delicato' in Italia. Noi dobbiamo fare il nostro lavoro indicando la strada verso conti sostenibili": così Rehn risponde a chi gli chiede se il giudizio sull'Italia non avrà ricadute sulla situazione 'politicamente delicata'.
P.CHIGI, NESSUNA BOCCIATURA UE - Dalla Commissione Ue "nessuna bocciatura: sui rischi segnalati già misure per disavanzo e debito". E' quanto si legge in un Tweet del profilo di palazzo Chigi che rimanda a un comunicato diffuso dal ministero dell'Economia.