LECCE - L’infezione da Xylella fastidiosa, il batterio "killer" che ha colpito gli ulivi del Salento provocandone il disseccamento, al centro dell’audizione dell’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni in IV Commissione consiliare.
"Una vera e propria emergenza fitosanitaria - ha dichiarato Nardoni - sulla quale la Regione Puglia è intervenuta prontamente, mettendo in campo una serie di interventi per definire e delimitare le aree interessate dal problema".
"Grazie ai rilievi effettuati dai tecnici dell’Osservatorio fitosanitario regionale si è riusciti a stabilire che la zona di infezione riguarda una superficie di 8 mila ettari localizzati nella fascia jonica della provincia di Lecce. Un dato importante, che esclude la contaminazione delle aree contigue delle province di Brindisi e Taranto e della fascia adriatica leccese verso Otranto e che servirà a ridimensionare gli interventi cautelari sui vivai prescritti dall’Unione Europea. Secondo le indicazioni di Bruxelles infatti, il blocco del materiale di propagazione, e cioè delle specie ospiti, avrebbe dovuto riguardare i vivai delle province di Brindisi, Lecce e Taranto: alla luce dei rilievi sarà invece possibile, già nell’incontro in video conferenza di domani, chiedere che il blocco riguardi solo quelli compresi nelle aree perimetrate.
In programma anche una serie di campionamenti per definire le cosiddette fasce tampone (aree contigue a quelle infette ma immuni) in modo da rafforzare l’azione di contenimento della diffusione del batterio".
L’assessore ha poi annunciato la presentazione di uno schema di disegno di legge per destinare all’emergenza una quota delle risorse rinvenienti dal Bilancio autonomo regionale, mentre l’assessorato sta già predisponendo un programma comunitario per finanziare interventi di monitoraggio, ricerca, comunicazione, e aiuti per i mancati redditi agli agricoltori.
"Una vera e propria emergenza fitosanitaria - ha dichiarato Nardoni - sulla quale la Regione Puglia è intervenuta prontamente, mettendo in campo una serie di interventi per definire e delimitare le aree interessate dal problema".
"Grazie ai rilievi effettuati dai tecnici dell’Osservatorio fitosanitario regionale si è riusciti a stabilire che la zona di infezione riguarda una superficie di 8 mila ettari localizzati nella fascia jonica della provincia di Lecce. Un dato importante, che esclude la contaminazione delle aree contigue delle province di Brindisi e Taranto e della fascia adriatica leccese verso Otranto e che servirà a ridimensionare gli interventi cautelari sui vivai prescritti dall’Unione Europea. Secondo le indicazioni di Bruxelles infatti, il blocco del materiale di propagazione, e cioè delle specie ospiti, avrebbe dovuto riguardare i vivai delle province di Brindisi, Lecce e Taranto: alla luce dei rilievi sarà invece possibile, già nell’incontro in video conferenza di domani, chiedere che il blocco riguardi solo quelli compresi nelle aree perimetrate.
In programma anche una serie di campionamenti per definire le cosiddette fasce tampone (aree contigue a quelle infette ma immuni) in modo da rafforzare l’azione di contenimento della diffusione del batterio".
L’assessore ha poi annunciato la presentazione di uno schema di disegno di legge per destinare all’emergenza una quota delle risorse rinvenienti dal Bilancio autonomo regionale, mentre l’assessorato sta già predisponendo un programma comunitario per finanziare interventi di monitoraggio, ricerca, comunicazione, e aiuti per i mancati redditi agli agricoltori.