BARI - “L’idea in sé è lodevole e meritoria: definire in modo chiaro e inequivocabile i requisiti che dovranno possedere le imprese editoriali pugliesi dell’informazione e della comunicazione, in pratica quelle aziende che editano telegiornali, radiogiornali, quotidiani, periodici e testate on line e agenzie web, per poter beneficiare di interventi regionali di sostegno, ovvero di qualsiasi tipo di beneficio e agevolazione finanziato dalla Regione Puglia con fondi a valere sul proprio bilancio autonomo.
In pratica si vuole evitare che aziende ‘borderline’ create per l’occasione o, peggio, che vessano e sfruttino i propri dipendenti non rispettando le normative del settore, con qualche ‘artifizio’ riescano ad accedere ai finanziamenti regionali, a tutto detrimento delle aziende del settore sane.
A tal fine l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale pugliese recentemente ha elaborato una proposta di legge che dovrebbe iniziare il suo iter per poi arrivare alla trasformazione in legge regionale.
Nella sua prima stesura il testo indica una serie di requisiti, pienamente condivisibili, che dovrebbero garantire la ‘serietà’ dell’azienda editoriale, tra i quali ‘attività giornalistica svolta esclusivamente da personale iscritto all’Ordine dei Giornalisti’, ‘redazione giornalistica con almeno tre giornalisti dipendenti con contratto a tempo indeterminato a tempo pieno’, e ovviamente regolarità contributiva e retributiva documentabile.
La proposta di legge, tuttavia, lascia presagire che saranno penalizzate le aziende editoriali tarantine e quelle delle altre province pugliesi ‘figlie di un dio minore’…
Nella voce ‘e’ dell’articolo 3 relativo alla stampa quotidiana e periodica, infatti, come requisito viene richiesto che ‘il prodotto venga diffuso in almeno un terzo dei comuni pugliesi’: in pratica così nessuno dei tre quotidiani tarantini potrebbe accedere ai finanziamenti regionali!
Pur comprendendo la necessità di sostenere maggiormente le imprese editoriali più grandi, non si possono penalizzare tout court quelle a ‘dimensione provinciale’ che, tra mille difficoltà, garantiscono il pluralismo dell’informazione su territori, come quello tarantino, in profonda crisi economica.
È opportuno, invece, prevedere un sistema che garantisca a tutte le aziende editoriali pugliesi, anche se in modo proporzionale alle loro dimensioni, di accedere ai finanziamenti regionali.
Invito pertanto i Consiglieri regionali tarantini che nelle varie Commissioni dovranno esaminare il testo della proposta di legge, a vigilare con me affinché si eviti l’ennesimo danno alla pluralità di informazione, oltre che alla nostra economia”. A riferirlo in una nota il consigliere regionale del Pdl Arnaldo Sala.
In pratica si vuole evitare che aziende ‘borderline’ create per l’occasione o, peggio, che vessano e sfruttino i propri dipendenti non rispettando le normative del settore, con qualche ‘artifizio’ riescano ad accedere ai finanziamenti regionali, a tutto detrimento delle aziende del settore sane.
A tal fine l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale pugliese recentemente ha elaborato una proposta di legge che dovrebbe iniziare il suo iter per poi arrivare alla trasformazione in legge regionale.
Nella sua prima stesura il testo indica una serie di requisiti, pienamente condivisibili, che dovrebbero garantire la ‘serietà’ dell’azienda editoriale, tra i quali ‘attività giornalistica svolta esclusivamente da personale iscritto all’Ordine dei Giornalisti’, ‘redazione giornalistica con almeno tre giornalisti dipendenti con contratto a tempo indeterminato a tempo pieno’, e ovviamente regolarità contributiva e retributiva documentabile.
La proposta di legge, tuttavia, lascia presagire che saranno penalizzate le aziende editoriali tarantine e quelle delle altre province pugliesi ‘figlie di un dio minore’…
Nella voce ‘e’ dell’articolo 3 relativo alla stampa quotidiana e periodica, infatti, come requisito viene richiesto che ‘il prodotto venga diffuso in almeno un terzo dei comuni pugliesi’: in pratica così nessuno dei tre quotidiani tarantini potrebbe accedere ai finanziamenti regionali!
Pur comprendendo la necessità di sostenere maggiormente le imprese editoriali più grandi, non si possono penalizzare tout court quelle a ‘dimensione provinciale’ che, tra mille difficoltà, garantiscono il pluralismo dell’informazione su territori, come quello tarantino, in profonda crisi economica.
È opportuno, invece, prevedere un sistema che garantisca a tutte le aziende editoriali pugliesi, anche se in modo proporzionale alle loro dimensioni, di accedere ai finanziamenti regionali.
Invito pertanto i Consiglieri regionali tarantini che nelle varie Commissioni dovranno esaminare il testo della proposta di legge, a vigilare con me affinché si eviti l’ennesimo danno alla pluralità di informazione, oltre che alla nostra economia”. A riferirlo in una nota il consigliere regionale del Pdl Arnaldo Sala.
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