BARI - “La Giunta Regionale è chiamata a compiere atti coraggiosi per ridimensionare le scuole troppo affollate e divenute ormai ingestibili”.
Secondo Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia, “serviranno 32 provvedimenti attuativi per dare gambe al decreto Scuola. Uno di questi riguarda quello che sarà assunto dalla Conferenza Stato-Regioni per determinare i nuovi criteri per la definizione del contingente organico di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali ed amministrativi che avranno ripercussioni sulla razionalizzazione della rete scolastica. Viene, infatti, eliminato il parametro di 600 alunni, al di sotto del quale la scuola perde la propria identità, attraverso la cancellazione dei posti di dirigente scolastico e di direttore amministrativo”.
“In queste Scuole – spiega Verga - si sta, infatti, ricorrendo all’utilizzazione di Lsu, confondendoli, molto spesso, con l’organico dei collaboratori scolastici. La nostra regione ha dato molto, in questi ultimi due anni, tagliando oltre 200 scuole e pervenendo a una media regionale alunni-scuola di 916 alunni. Tale media non giustifica il dato oggettivo che, in alcuni territori, costringe i dirigenti scolastici a percorrere in auto diversi chilometri per spostarsi da una sede all’altra della stessa istituzione scolastica. Allo stato attuale, la Puglia conta oltre 100 direttori dei servizi generali e amministrativi in esubero e circa 130 vincitori di concorso a dirigente scolastico in attesa di nomina da una graduatoria divenuta ad esaurimento”.
L’altro aspetto positivo del decreto, su cui la UIL Scuola si è battuta sin dal principio, è il riconoscimento del punteggio “salva precari” a coloro i quali operano nei progetti “Diritti a Scuola”.
“Invitiamo l’Assessorato al Diritto allo Studio della Regione Puglia – continua il segretario regionale della UIL Scuola - che tanto si è impegnato per l’attuazione dei progetti, a rastrellare, il più possibile, risorse finanziarie per dare la possibilità di accesso ad un numero maggiore di precari i quali, finalmente, vedranno riconosciuto il proprio lavoro non più fine a se stesso. Questi progetti, in cui la UIL Scuola, insieme all’Assessorato al Diritto allo Studio, ha creduto sin dal primo momento, hanno avuto, negli anni, una ricaduta positiva sugli alunni per lo sviluppo delle competenze in italiano e matematica, nonché al sostegno psicologico, orientamento scolastico e mediazione linguistica”.
“Ci auguriamo – conclude Verga - che questo decreto costituisca soltanto l’inizio di una serie di provvedimenti volti a conferire valore al lavoro di chi, quotidianamente, opera nelle scuole con sacrificio e con retribuzioni tra le più basse d’Europa. E’ questo il motivo fondamentale che ha portato la UIL Scuola di Puglia ad aderire allo sciopero per la prima ora di lezione previsto per il prossimo 15 novembre. Vanno assunte decisioni di sostegno attraverso il rinnovo del contratto e di riconoscimento professionale attraverso l’attribuzione degli scatti di anzianità, così come è indispensabile intervenire con decisione sugli sprechi e ritornare a investire su una risorsa fondamentale come la scuola, abbandonando definitivamente la politica dei tagli indiscriminati”.
Secondo Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia, “serviranno 32 provvedimenti attuativi per dare gambe al decreto Scuola. Uno di questi riguarda quello che sarà assunto dalla Conferenza Stato-Regioni per determinare i nuovi criteri per la definizione del contingente organico di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali ed amministrativi che avranno ripercussioni sulla razionalizzazione della rete scolastica. Viene, infatti, eliminato il parametro di 600 alunni, al di sotto del quale la scuola perde la propria identità, attraverso la cancellazione dei posti di dirigente scolastico e di direttore amministrativo”.
“In queste Scuole – spiega Verga - si sta, infatti, ricorrendo all’utilizzazione di Lsu, confondendoli, molto spesso, con l’organico dei collaboratori scolastici. La nostra regione ha dato molto, in questi ultimi due anni, tagliando oltre 200 scuole e pervenendo a una media regionale alunni-scuola di 916 alunni. Tale media non giustifica il dato oggettivo che, in alcuni territori, costringe i dirigenti scolastici a percorrere in auto diversi chilometri per spostarsi da una sede all’altra della stessa istituzione scolastica. Allo stato attuale, la Puglia conta oltre 100 direttori dei servizi generali e amministrativi in esubero e circa 130 vincitori di concorso a dirigente scolastico in attesa di nomina da una graduatoria divenuta ad esaurimento”.
L’altro aspetto positivo del decreto, su cui la UIL Scuola si è battuta sin dal principio, è il riconoscimento del punteggio “salva precari” a coloro i quali operano nei progetti “Diritti a Scuola”.
“Invitiamo l’Assessorato al Diritto allo Studio della Regione Puglia – continua il segretario regionale della UIL Scuola - che tanto si è impegnato per l’attuazione dei progetti, a rastrellare, il più possibile, risorse finanziarie per dare la possibilità di accesso ad un numero maggiore di precari i quali, finalmente, vedranno riconosciuto il proprio lavoro non più fine a se stesso. Questi progetti, in cui la UIL Scuola, insieme all’Assessorato al Diritto allo Studio, ha creduto sin dal primo momento, hanno avuto, negli anni, una ricaduta positiva sugli alunni per lo sviluppo delle competenze in italiano e matematica, nonché al sostegno psicologico, orientamento scolastico e mediazione linguistica”.
“Ci auguriamo – conclude Verga - che questo decreto costituisca soltanto l’inizio di una serie di provvedimenti volti a conferire valore al lavoro di chi, quotidianamente, opera nelle scuole con sacrificio e con retribuzioni tra le più basse d’Europa. E’ questo il motivo fondamentale che ha portato la UIL Scuola di Puglia ad aderire allo sciopero per la prima ora di lezione previsto per il prossimo 15 novembre. Vanno assunte decisioni di sostegno attraverso il rinnovo del contratto e di riconoscimento professionale attraverso l’attribuzione degli scatti di anzianità, così come è indispensabile intervenire con decisione sugli sprechi e ritornare a investire su una risorsa fondamentale come la scuola, abbandonando definitivamente la politica dei tagli indiscriminati”.
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