BARI - Sull'ipotesi di realizzare un elettrodotto che importerà energia dall'Albania con terminal a Polignano a Mare, è intervenuto il Consigliere regionale di Realtà Italia, Tommy Attanasio, peraltro impegnato in Consiglio anche sulla discussione circa un ulteriore progetto che interessa altre zone pregiate della Puglia, il Gasdotto di Melendugno.
"Stiamo parlando in un opera che, nei fatti, taglierà in due il paese di Polignano a Mare, unico e prezioso nella suo straordinario rapporto con il mare: le sue coste alte e scoscese sono di una irripetibile e rara bellezza.
Come se questo già non fosse sufficiente per imporre un serio ripensamento sul punto d'approdo dell'elettrodotto, che partirà da Durazzo, va ricordato che la centrale elettrica terminale graverà necessariamente su altri paesaggi e luoghi di enorme pregio storico, archeologico, naturalistico e turistico".
"Si tratta di Mola, Conversano, Rutigliano, Turi, Casamassima – precisa Attanasio - dove dovrebbe infine sorgere la centrale vera e propria, sono zone conosciute da tutti gli studiosi del mondo antico e antichissimo. Insediamenti rupestri, preistorici, megalitici che già in anni passati, con la dissennata politica edilizia che ha creato spesso solo cattedrali nel deserto, hanno rischiato di scomparire o di venire gravemente danneggiate".
Attanasio chiede massima attenzione da parte di tutto il Consiglio regionale prima di concedere il nulla osta al decreto ministeriale del 19 settembre 2013, con il quale si autorizzava Enel Produzione Spa a procedere con l'Elettrodotto. Il quale, conclude Attanasio "non ha neanche il fascino di un qualcosa che possa, nei fatti, aumentare l'offerta di posti di lavoro in maniera così consistente da poter far accettare al territorio una simile e irreversibile devastazione".
"Stiamo parlando in un opera che, nei fatti, taglierà in due il paese di Polignano a Mare, unico e prezioso nella suo straordinario rapporto con il mare: le sue coste alte e scoscese sono di una irripetibile e rara bellezza.
Come se questo già non fosse sufficiente per imporre un serio ripensamento sul punto d'approdo dell'elettrodotto, che partirà da Durazzo, va ricordato che la centrale elettrica terminale graverà necessariamente su altri paesaggi e luoghi di enorme pregio storico, archeologico, naturalistico e turistico".
"Si tratta di Mola, Conversano, Rutigliano, Turi, Casamassima – precisa Attanasio - dove dovrebbe infine sorgere la centrale vera e propria, sono zone conosciute da tutti gli studiosi del mondo antico e antichissimo. Insediamenti rupestri, preistorici, megalitici che già in anni passati, con la dissennata politica edilizia che ha creato spesso solo cattedrali nel deserto, hanno rischiato di scomparire o di venire gravemente danneggiate".
Attanasio chiede massima attenzione da parte di tutto il Consiglio regionale prima di concedere il nulla osta al decreto ministeriale del 19 settembre 2013, con il quale si autorizzava Enel Produzione Spa a procedere con l'Elettrodotto. Il quale, conclude Attanasio "non ha neanche il fascino di un qualcosa che possa, nei fatti, aumentare l'offerta di posti di lavoro in maniera così consistente da poter far accettare al territorio una simile e irreversibile devastazione".