L'ultimatum di Renzi a Letta, ora si fa come dice il Pd
ROMA - Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, non è mai stanco di ripetere la solita litania: "Non ho alcuna intenzione di far cadere il governo, quello che mi interessa e' che faccia le cose e non si limiti a giocare a 'bandierina' sull'Imu". E le cose da fare, a partire da subito dopo le primarie, "sono quelle che dice il Pd" con lo stesso Renzi a fare da segretario. Altrimenti? "Che domande... altrimenti ci arrabbiamo", prosegue Renzi citando il titolo e la battuta di un film con Bud Spencer e Terence Hill.
"Il governo deve andare avanti per forza, puo' durare anche fino al 2018" ma bisogna vedere, per il sindaco di Firenze, "se riuscira' ad aumentare i posti di lavoro".
Per questo, continua Renzi, "Letta deve fare politiche disciplinari del lavoro diverse e cambiare la burocrazia". Nell'attesa che si dedichi ai punti dell'agenda Renzi, il governo offre al sindaco di Firenze la possibilita' di dire la sua sul piano di privatizzazioni: "Il punto non e' se fai le privatizzazioni, ma se le fai bene o le fai male. Non voglio fare il controcanto a Letta: ho solo espresso un concetto banale, le privatizzazioni come sono state fatte in passato non vanno bene. Prima di privatizzare - aggiunge il sindaco - serve una prova di maturita' della politica dimezzando i costi e i posti in Parlamento. Togliere il tre per cento di Eni e' una operazione di cassa senza valore strategico", ha aggiunto Renzi che poi si e' soffermato sulle privatizzazioni di Telecom e Alitalia, esempio di "privatizzazioni fatte male". Quella Alitalia, osserva, "e' stata una vergogna, una privatizzazione in cui i privati hanno fallito. Un errore perche' si e' scelto un business sbagliato puntando ai voli interni invece di investire sul mercato estero". Anche la privatizzazione di Telecom "e' stata fatta male: quello che era un gioiello italiano e' stato svenduto".
Sa bene, il sindaco di Firenze, che la seconda gamba che tiene in piedi l'esecutivo, dopo la legge di stabilita', e' la legge elettorale. Il sistema migliore? Renzi non ha dubbi: "Tra Porcellum e Mattarellum e' meglio il secondo. Ma non e' sufficiente. Se ci fosse un mattarellum con il 75% nei collegi e il 25% di premio di maggioranza sarebbe perfetto. Leggi elettorali buone ce ne sono a migliaia, l'importante e' avere una legge elettorale con cui si sappia chi ha vinto, chi ha vinto governa, chi governa lo fa per 5 anni e non con gli inciuci. In Italia c'e' gia' una legge elettorale cosi', quella per i sindaci", ha detto Renzi tornando sulla proposta di una riforma elettorale mutuata dal cosiddetto Sindaco d'Italia.
"Il governo deve andare avanti per forza, puo' durare anche fino al 2018" ma bisogna vedere, per il sindaco di Firenze, "se riuscira' ad aumentare i posti di lavoro".
Per questo, continua Renzi, "Letta deve fare politiche disciplinari del lavoro diverse e cambiare la burocrazia". Nell'attesa che si dedichi ai punti dell'agenda Renzi, il governo offre al sindaco di Firenze la possibilita' di dire la sua sul piano di privatizzazioni: "Il punto non e' se fai le privatizzazioni, ma se le fai bene o le fai male. Non voglio fare il controcanto a Letta: ho solo espresso un concetto banale, le privatizzazioni come sono state fatte in passato non vanno bene. Prima di privatizzare - aggiunge il sindaco - serve una prova di maturita' della politica dimezzando i costi e i posti in Parlamento. Togliere il tre per cento di Eni e' una operazione di cassa senza valore strategico", ha aggiunto Renzi che poi si e' soffermato sulle privatizzazioni di Telecom e Alitalia, esempio di "privatizzazioni fatte male". Quella Alitalia, osserva, "e' stata una vergogna, una privatizzazione in cui i privati hanno fallito. Un errore perche' si e' scelto un business sbagliato puntando ai voli interni invece di investire sul mercato estero". Anche la privatizzazione di Telecom "e' stata fatta male: quello che era un gioiello italiano e' stato svenduto".
Sa bene, il sindaco di Firenze, che la seconda gamba che tiene in piedi l'esecutivo, dopo la legge di stabilita', e' la legge elettorale. Il sistema migliore? Renzi non ha dubbi: "Tra Porcellum e Mattarellum e' meglio il secondo. Ma non e' sufficiente. Se ci fosse un mattarellum con il 75% nei collegi e il 25% di premio di maggioranza sarebbe perfetto. Leggi elettorali buone ce ne sono a migliaia, l'importante e' avere una legge elettorale con cui si sappia chi ha vinto, chi ha vinto governa, chi governa lo fa per 5 anni e non con gli inciuci. In Italia c'e' gia' una legge elettorale cosi', quella per i sindaci", ha detto Renzi tornando sulla proposta di una riforma elettorale mutuata dal cosiddetto Sindaco d'Italia.