FOGGIA - In provincia di Foggia, si terrà venerdì 15 novembre lo sciopero nazionale di 4 ore di tutte le categorie del mondo del lavoro. La protesta sindacale è stata indetta da CGIL, CISL e UIL per chiedere radicali cambiamenti alla Legge di Stabilità, presentata dal Governo Letta. Le manifestazioni si svolgeranno in tutta Italia e saranno articolate a livello territoriale. In Capitanata, la manifestazione provinciale prenderà il via alle ore 9,30 dal Pronao della Villa Comunale per concludersi con i comizi dei leader sindacali, in Piazza Cesare Battisti alle ore 11, dove parleranno: Filomena Trizio, Segretario Generale della CGIL di Foggia; Emilio Di Conza, Segretario Generale della Cisl di Foggia ed Aldo Pugliese, Segretario Generale della Uil di Puglia.
"Diminuire realmente le tasse a lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle imprese che creano buona occupazione è la principale richiesta dei sindacati”. CGIL CISL UIL chiedono all’esecutivo decisioni in materia di politica economica e fiscale che siano segno tangibile di un’inversione di tendenza. “La Legge di Stabilità non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere. E’ quindi necessaria una nuova politica che liberi risorse per finanziare gli investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche sociali”.
I sindacati chiedono: un’effettiva restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati; una riduzione fiscale alle imprese collegata agli investimenti e all’occupazione; il completo finanziamento della cassa integrazione in deroga; la rivalutazione delle pensioni, correggendo le iniquità della legge Fornero; la definitiva soluzione al problema degli esodati e dei precari della pubblica amministrazione, della scuola e della ricerca; la valorizzazione delle professionalità dei dipendenti pubblici; ed un taglio significativo della spesa pubblica improduttiva e dei costi della politica. Per trovare le risorse necessarie, secondo i sindacati, è indispensabile l’armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie alla media europea, rispetto all’attuale aliquota del 20%, e la destinazione automatica, alla solidarietà e allo sviluppo, delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale”.
Per Cgil, Cisl e Uil territoriali è “essenziale che la Legge di Stabilità introduca interventi concreti e risorse significative per gli investimenti, i consumi e l’occupazione, in particolare per una provincia fortemente disagiata come quella di Foggia, che nel 2012 ha registrato quota 6 milioni di ore di cassa integrazione e 4mila i posti di lavoro in meno. La gravità della crisi ci impone di far sentire con maggior forza – affermano i segretari generali, Filomena Trizio, Emilio Di Conza e Gianni Ricci – la voce del nostro territorio al Governo ed al Parlamento, che devono impegnarsi per realizzare politiche realmente improntate all’equità, alla redistribuzione della ricchezza, alla solidarietà tra territori e classi sociali, alla difesa e creazione dell’occupazione, esigenza prioritaria del Mezzogiorno, della Puglia e della Capitanata. La giornata di mobilitazione vuole essere anche – affermano i leader sindacali provinciali – occasione per riportare l’attenzione delle istituzioni locali sulle pesanti difficoltà della nostra terra e rilanciare, con coraggio e determinazione, la ‘vertenza Capitanata’ che deve vederci, unitariamente e fortemente, impegnati nei prossimi mesi.
"Diminuire realmente le tasse a lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle imprese che creano buona occupazione è la principale richiesta dei sindacati”. CGIL CISL UIL chiedono all’esecutivo decisioni in materia di politica economica e fiscale che siano segno tangibile di un’inversione di tendenza. “La Legge di Stabilità non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere. E’ quindi necessaria una nuova politica che liberi risorse per finanziare gli investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche sociali”.
I sindacati chiedono: un’effettiva restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati; una riduzione fiscale alle imprese collegata agli investimenti e all’occupazione; il completo finanziamento della cassa integrazione in deroga; la rivalutazione delle pensioni, correggendo le iniquità della legge Fornero; la definitiva soluzione al problema degli esodati e dei precari della pubblica amministrazione, della scuola e della ricerca; la valorizzazione delle professionalità dei dipendenti pubblici; ed un taglio significativo della spesa pubblica improduttiva e dei costi della politica. Per trovare le risorse necessarie, secondo i sindacati, è indispensabile l’armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie alla media europea, rispetto all’attuale aliquota del 20%, e la destinazione automatica, alla solidarietà e allo sviluppo, delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale”.
Per Cgil, Cisl e Uil territoriali è “essenziale che la Legge di Stabilità introduca interventi concreti e risorse significative per gli investimenti, i consumi e l’occupazione, in particolare per una provincia fortemente disagiata come quella di Foggia, che nel 2012 ha registrato quota 6 milioni di ore di cassa integrazione e 4mila i posti di lavoro in meno. La gravità della crisi ci impone di far sentire con maggior forza – affermano i segretari generali, Filomena Trizio, Emilio Di Conza e Gianni Ricci – la voce del nostro territorio al Governo ed al Parlamento, che devono impegnarsi per realizzare politiche realmente improntate all’equità, alla redistribuzione della ricchezza, alla solidarietà tra territori e classi sociali, alla difesa e creazione dell’occupazione, esigenza prioritaria del Mezzogiorno, della Puglia e della Capitanata. La giornata di mobilitazione vuole essere anche – affermano i leader sindacali provinciali – occasione per riportare l’attenzione delle istituzioni locali sulle pesanti difficoltà della nostra terra e rilanciare, con coraggio e determinazione, la ‘vertenza Capitanata’ che deve vederci, unitariamente e fortemente, impegnati nei prossimi mesi.