Osteoporosi: la donna la previene, l'uomo ne muore

LECCE - L’osteoporosi, una malattia che è sempre stata considerata appannaggio del sesso femminile, colpisce anche l’uomo, tanto che un uomo su 5 ne soffre.

Per l’uomo non esistono programmi di screening e prevenzione, pertanto  la diagnosi di osteoporosi è frequentemente tardiva, quando cioè si determinano fratture, che negli uomini più anziani si associano a mortalità.

Il Prof. Carlo Foresta, endocrinologo presso l’Università degli Studi di Padova in collaborazione con il Prof Alberto Ferlin ha studiato i meccanismi che determinano osteoporosi nell’uomo individuando una delle più importanti cause nella riduzione della 25 idrossi vitamina D e dimostrando che l’attivazione di questa vitamina avviene a livello delle cellule testicolari che producono anche il testosterone. Su questa base i ricercatori hanno documentato che nei giovani infertili per disturbi testicolari la riduzione della 25 idrossi Vitamina D e la osteoporosi è presente nel 50% dei casi

Se ne palerà diffusamente al VII Convegno di Medicina “La lunga strada della longevità: la prevenzione e la salute” e il gruppo del Prof. Carlo Foresta, coordinato da Alberto Ferlin, porterà evidenze sulla frequenza di osteoporosi nell’uomo e soprattutto di nuovi meccanismi che la determinano.

I risultati della ricerca saranno presentati

CONFERENZA STAMPA

Venerdì 29 novembre alle ore 11.30
Sala Giunta Palazzo “Carafa”, Lecce


Per informazioni: Professor Carlo Foresta, Ordinario di Endocrinologia Università degli Studi di Padova, Past President nazionale della SIAMS Società Italiana Andrologia e Medicina della Sessualità Cell. 348.3022559

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