ROMA - "Noi confidiamo e speriamo che il nostro movimento politico possa restare unito": così Angelino Alfano in riferimento all'appuntamento del Pdl del 16 novembre prossimo. Alfano è a Verona per sottoscrivere due protocolli per la legalità e la sicurezza con alcune associazioni.
"Siamo consapevoli e certi che il presidente Berlusconi, vittima di una grande ingiustizia giudiziaria, ha sempre tenuto un comportamento da uomo di stato", ha detto Alfano, rispondendo a una domanda sulla decadenza di Berlusconi al suo arrivo a Verona per sottoscrivere due protocolli sulla sicurezza con le associazioni di categoria del commercio e dell'artigianato. "Sono convinto - ha aggiunto Alfano - che questa sia la linea che ha premiato Berlusconi e continuerà a premiarlo".
E' dunque rottura nel partito prima del Consiglio nazionale o clamorosa resa dei conti in pubblico. Come quella del 22 aprile 2010 tra Berlusconi e Fini davanti alla direzione del Pdl. E' il bivio davanti al quale si trovano i due tronconi del partito di Berlusconi a quattro giorni dall'appuntamento con il parlamentino azzurro. 'Mancano le condizioni per un dibattito sereno - dice l'ex capogruppo Cicchitto, ora tra i leader della corrente 'alfaniana', che tuttavia rifiuta paragoni con lo scontro con Fini - in questo clima di scontro, siamo pronti a non partecipare al Cn'.
Se cade Letta sinistra al governo - Se cade questo questo governo "nascerebbe un altro esecutivo di sinistra-sinistra in questa stessa legislatura: in Parlamento si troverebbero forze singole e libere che sosterrebbero il governo di sinistra-sinistra", è la convinzione di Alfano che si dice preoccupato anche da alcuni colleghi di partito: "Lavoriamo perché il nostro partito resti unito. Ma siamo preoccupati che possano prevale scelte radicali e estremiste".
Legge stabilità, eccessive richieste del Pdl - "La legge di stabilità non è il Vangelo, ma bisogna arrivare a una posizione unitaria. Certo, il rischio di richieste eccessive per poi arrivare alla crisi c'è sempre, ma questo c'è anche nella sinistra", dice ancora Alfano commentando le richieste di modifiche della legge di stabilità venute dal suo partito.
"Divorzio nel Pdl? Spero di no" - "Noi speriamo di non arrivare alla separazione ma siano certi che il nuovo centrodestra per vincere dovrà essere un grande centrodestra e dovrà confrontarsi con 4-5 questioni fondanti: lavoro, impresa, tasse, giustizia, immigrazione, Europa. Perché noi siamo europeisti ma non eurotappetini", ha aggiunto Alfano.
Fitto: "Alfano tradisce se stesso" - "Vi sono momenti in cui è necessaria assoluta chiarezza. Alfano sceglie una rotta alternativa a Berlusconi, agli elettori del Pdl e alla sua stessa storia": a sostenerlo, in una nota, è il parlamentare Pdl Raffaele Fitto. "Da un lato - spiega - si dà di fatto per acquisito il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi, e quindi si accetta che la sinistra tenti di espellere dalle istituzioni il nostro leader. Dall'altro, si finge di non vedere che l'impostazione della legge di stabilità è lontanissima dai nostri impegni elettorali, e reintroduce le tasse sulla casa, proprio quelle che avevamo promesso di cancellare. Tutto ciò con una ulteriore dimenticanza: Silvio Berlusconi è stato scelto, ancora a febbraio, da oltre 9 milioni di elettori, e tutti noi siamo entrati in Parlamento sotto un simbolo che recava la scritta 'Berlusconi Presidente'".
"Siamo consapevoli e certi che il presidente Berlusconi, vittima di una grande ingiustizia giudiziaria, ha sempre tenuto un comportamento da uomo di stato", ha detto Alfano, rispondendo a una domanda sulla decadenza di Berlusconi al suo arrivo a Verona per sottoscrivere due protocolli sulla sicurezza con le associazioni di categoria del commercio e dell'artigianato. "Sono convinto - ha aggiunto Alfano - che questa sia la linea che ha premiato Berlusconi e continuerà a premiarlo".
E' dunque rottura nel partito prima del Consiglio nazionale o clamorosa resa dei conti in pubblico. Come quella del 22 aprile 2010 tra Berlusconi e Fini davanti alla direzione del Pdl. E' il bivio davanti al quale si trovano i due tronconi del partito di Berlusconi a quattro giorni dall'appuntamento con il parlamentino azzurro. 'Mancano le condizioni per un dibattito sereno - dice l'ex capogruppo Cicchitto, ora tra i leader della corrente 'alfaniana', che tuttavia rifiuta paragoni con lo scontro con Fini - in questo clima di scontro, siamo pronti a non partecipare al Cn'.
Se cade Letta sinistra al governo - Se cade questo questo governo "nascerebbe un altro esecutivo di sinistra-sinistra in questa stessa legislatura: in Parlamento si troverebbero forze singole e libere che sosterrebbero il governo di sinistra-sinistra", è la convinzione di Alfano che si dice preoccupato anche da alcuni colleghi di partito: "Lavoriamo perché il nostro partito resti unito. Ma siamo preoccupati che possano prevale scelte radicali e estremiste".
Legge stabilità, eccessive richieste del Pdl - "La legge di stabilità non è il Vangelo, ma bisogna arrivare a una posizione unitaria. Certo, il rischio di richieste eccessive per poi arrivare alla crisi c'è sempre, ma questo c'è anche nella sinistra", dice ancora Alfano commentando le richieste di modifiche della legge di stabilità venute dal suo partito.
"Divorzio nel Pdl? Spero di no" - "Noi speriamo di non arrivare alla separazione ma siano certi che il nuovo centrodestra per vincere dovrà essere un grande centrodestra e dovrà confrontarsi con 4-5 questioni fondanti: lavoro, impresa, tasse, giustizia, immigrazione, Europa. Perché noi siamo europeisti ma non eurotappetini", ha aggiunto Alfano.
Fitto: "Alfano tradisce se stesso" - "Vi sono momenti in cui è necessaria assoluta chiarezza. Alfano sceglie una rotta alternativa a Berlusconi, agli elettori del Pdl e alla sua stessa storia": a sostenerlo, in una nota, è il parlamentare Pdl Raffaele Fitto. "Da un lato - spiega - si dà di fatto per acquisito il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi, e quindi si accetta che la sinistra tenti di espellere dalle istituzioni il nostro leader. Dall'altro, si finge di non vedere che l'impostazione della legge di stabilità è lontanissima dai nostri impegni elettorali, e reintroduce le tasse sulla casa, proprio quelle che avevamo promesso di cancellare. Tutto ciò con una ulteriore dimenticanza: Silvio Berlusconi è stato scelto, ancora a febbraio, da oltre 9 milioni di elettori, e tutti noi siamo entrati in Parlamento sotto un simbolo che recava la scritta 'Berlusconi Presidente'".
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