di Roberto Berloco - Tra i centri urbani della Puglia antica più interessanti c’è sicuramente Egnazia, della quale rimangono generosi resti in territorio di Fasano.
Posta al limitare della Messapia, una delle tre aree geografiche in cui era suddivisa l’antica Puglia degli Japigi, Egnazia si trova lungo quella che viene definita “Soglia Messapica”, ossia una fascia di depressione carsica che congiunge il limitare ionico tarantino con quello adriatico.
Denominata originariamente Gnathia, questa città aveva due principali pregi.
Il primo era quello di possedere un porto commerciale assai attivo già in epoca precedente alla romanizzazione. Probabilmente è attraverso di esso che i Messapi di quest’area intrattenevano rapporti economici con la Grecia, ed è sempre per il tramite di questo che, in epoca romana, continuarono a intessere rapporti commerciali con gli altri porti marittimi dell’Adriatico.
Il secondo, invece, era dato dal fatto che in questo centro urbano giunse a confluire, in periodo imperiale, l’asse viario della via Appia Traiana, facendo da snodo strategico tra Brindisi e Bari, andandosi a trovare più o meno nel mezzo della costa fra questi altri due centri.
Intorno al IV secolo avanti Cristo s’eresse una cinta muraria che aveva lo scopo di difendere l’abitato dagli attacchi dei Magnogreci di Taranto, almeno fino all’arrivo dei Romani, che assoggettarono l’intera regione japigia, piegando anche le resistenze dei Tarantini e delle altre colonie greche. Un’altra serie di mura è collocabile nel secolo successivo, propinqua alla precedente.
Per via di ritrovamenti, riguardanti strati rocciosi sottostanti all’attuale superficie, è comunque certo che una muraglia difensiva fosse stata edificata anche intorno al sedicesimo secolo avanti Cristo, dunque per opera di popolazioni autoctone pre-japigiche.
Analogamente a quanto accadeva per tutte le formazioni urbane della medesima epoca di sviluppo, anche Egnazia era dotata di una necropoli e di una acropoli. Quest’ultima accoglieva un elegante tempio di genere greco, mentre è altrettanto certo che alla base della collina su cui essa sorgeva, vi fossero altri luoghi sacri, come quello dedicato alla dea Cibele.
Il destino di Egnazia segue strettamente quello delle vicende dell’Impero Romano. Poco tempo dopo la caduta di questo, intorno alla metà del VI secolo dopo Cristo, Egnazia scompare sotto l’impeto conquistatore dei Goti, e le sue popolazioni si spargono in casali nei territori circostanti.
Dal nome e dalla locazione fisica di uno di questi casali, Sancta Maria de Fajano, prende il nome e l'origine urbana di Fasano
Posta al limitare della Messapia, una delle tre aree geografiche in cui era suddivisa l’antica Puglia degli Japigi, Egnazia si trova lungo quella che viene definita “Soglia Messapica”, ossia una fascia di depressione carsica che congiunge il limitare ionico tarantino con quello adriatico.
Una zona attuale dell'area archeologica |
Il primo era quello di possedere un porto commerciale assai attivo già in epoca precedente alla romanizzazione. Probabilmente è attraverso di esso che i Messapi di quest’area intrattenevano rapporti economici con la Grecia, ed è sempre per il tramite di questo che, in epoca romana, continuarono a intessere rapporti commerciali con gli altri porti marittimi dell’Adriatico.
Il secondo, invece, era dato dal fatto che in questo centro urbano giunse a confluire, in periodo imperiale, l’asse viario della via Appia Traiana, facendo da snodo strategico tra Brindisi e Bari, andandosi a trovare più o meno nel mezzo della costa fra questi altri due centri.
Visione dall'alto |
Per via di ritrovamenti, riguardanti strati rocciosi sottostanti all’attuale superficie, è comunque certo che una muraglia difensiva fosse stata edificata anche intorno al sedicesimo secolo avanti Cristo, dunque per opera di popolazioni autoctone pre-japigiche.
Analogamente a quanto accadeva per tutte le formazioni urbane della medesima epoca di sviluppo, anche Egnazia era dotata di una necropoli e di una acropoli. Quest’ultima accoglieva un elegante tempio di genere greco, mentre è altrettanto certo che alla base della collina su cui essa sorgeva, vi fossero altri luoghi sacri, come quello dedicato alla dea Cibele.
Egnazia in una antica mappa |
Dal nome e dalla locazione fisica di uno di questi casali, Sancta Maria de Fajano, prende il nome e l'origine urbana di Fasano