Pietra della fertilità a Calimera (Lecce)

di Mario Contino, fondatore GHP Puglia - Calimera è un paesino sito a pochi Km da Lecce: fa parte della famosa Grecìa Salentina ed il dialetto locale è il “Grico” una forma di greco antico. Il nome stesso del paese: “Calimera” deriverebbe dal greco (Kalimera), che significa “buon giorno”.  In una delle sue zone periferiche, in prossimità del cimitero, sorge la chiesetta medioevale dedicata a San Vito, Santo protettore degli animali. Questa chiesetta e' sede di uno dei misteri più affascinanti del Salento, a metà tra sacro e profano, tra religione e stregoneria. Dalla navata centrale del sacro edificiosi erge una pietra di origine sicuramente precristiana inglobata nel pavimento con un foro al centro conosciuta come “pietra della fertilità”.

La roccia era presente nel luogo già prima della costruzione della cappella e certamente era legata ad antichissimi culti pagani connessi alla fertilità. Il diametro del foro presente nel monolite è veramente piccolo, poco meno di 40 cm, la leggenda narra però che tutti possano attraversare la pietra in quanto il foro si allargherebbe in relazione alla persona che si accingerebbe a passarvi all'interno, permettendo di conseguenza a tutti di compiere il rituale di fecondità. Il rituale comporterebbe uno scambio energetico tra le energie dell'officiante e quelle della natura, soprattutto della madre terra, antico simbolo di abbondanza e fertilità.

Con il passare degli anni e l'avvento del Cristianesimo, la Chiesa Cattolica senti la necessità di eliminare gli antichi culti pagani senza ledere troppo alle tradizioni preesistenti, come successe per molte altre usanze e festività religiose, la Chiesa inglobò questa usanza popolare nella sua dottrina, inglobando il masso nella cappelletta, in questo modo le persone non avrebbero sentito troppo l'opera di distruzione a scapito dell'antica religione. Ogni Lunedì dell’Angelo, i locali ma anche molti turisti attenti ed interessati, si recano nella chiesetta di San Vito per compiere l’antico rito di prosperità e fecondità.

Probabilmente la scelta di compiere il rito il giorno di Pasquetta è legato al simbolo della resurrezione di Cristo vissuta attraverso il passaggio nella pietra. Sacro e profano, o forse sarebbe opportuno parlare di sacro antico e sacro nuovo, ognuno è libero di interpretare questi passaggi tra antichi culti e nuove religioni come meglio crede ed in base al suo metro, ciò non esclude il fascino che questo monumento conserva e la necessità di tutelare la tradizione che lo circonda.

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