BARI - Il Vice-Presidente vicario del Gruppo PDL alla Regione Puglia Saverio Congedo ha diffuso la seguente nota:
“L’assessore Barbanente è tanto affezionata ad un Piano Paesistico amplissimamente rigettato dalla comunità pugliese da smarrire perfino quelle doti di equilibrio e di competenza che tutti le riconoscevamo.
Come si può pensare, infatti, di ritenere, su un provvedimento che aggredisce su tutto il territorio regionale rilevantissimi e legittimissimi interessi, che possano essere allegramente ignorate questioni giuridiche di solare evidenza quale l’impossibilità di inapplicare una legge attraverso una delibera di Giunta, se non addirittura un comunicato-stampa di un Assessore?
Le piaccia o no, la legge vigente non le consente di manipolare a proprio piacimento i termini di presentazione delle osservazioni al Piano, tanto meno attraverso un provvedimento formale inadeguato di evidente nullità, a meno che il Piano stesso non parta integralmente daccapo attraverso un formale atto di ri-adozione e quindi faccia ripartire i termini stessi “ex nunc”.
Averlo evitato ad onta degli impegni assunti significa mettere a repentaglio le osservazioni che ella stessa sollecita, perché già fuori termini, con buona pace anche del collega Amati, corso generosamente in suo soccorso pur nell’esplicitata consapevolezza di un impegno non mantenuto.
La sensazione sgradevole è che l’eccesso di lodi abbia indotto in qualcuno un delirio di onnipotenza di cui dobbiamo cominciare seriamente a preoccuparci.
Ci farebbe piacere sapere cosa pensino i colleghi di maggioranza che avevano plaudito alla riadozione ed oggi si trovano di fronte ad un calesse”.
“L’assessore Barbanente è tanto affezionata ad un Piano Paesistico amplissimamente rigettato dalla comunità pugliese da smarrire perfino quelle doti di equilibrio e di competenza che tutti le riconoscevamo.
Come si può pensare, infatti, di ritenere, su un provvedimento che aggredisce su tutto il territorio regionale rilevantissimi e legittimissimi interessi, che possano essere allegramente ignorate questioni giuridiche di solare evidenza quale l’impossibilità di inapplicare una legge attraverso una delibera di Giunta, se non addirittura un comunicato-stampa di un Assessore?
Le piaccia o no, la legge vigente non le consente di manipolare a proprio piacimento i termini di presentazione delle osservazioni al Piano, tanto meno attraverso un provvedimento formale inadeguato di evidente nullità, a meno che il Piano stesso non parta integralmente daccapo attraverso un formale atto di ri-adozione e quindi faccia ripartire i termini stessi “ex nunc”.
Averlo evitato ad onta degli impegni assunti significa mettere a repentaglio le osservazioni che ella stessa sollecita, perché già fuori termini, con buona pace anche del collega Amati, corso generosamente in suo soccorso pur nell’esplicitata consapevolezza di un impegno non mantenuto.
La sensazione sgradevole è che l’eccesso di lodi abbia indotto in qualcuno un delirio di onnipotenza di cui dobbiamo cominciare seriamente a preoccuparci.
Ci farebbe piacere sapere cosa pensino i colleghi di maggioranza che avevano plaudito alla riadozione ed oggi si trovano di fronte ad un calesse”.
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