MILANO - Coinvolgere le Regioni nel processo decisionale europeo, alleggerire i vincoli del patto di stabilità sul cofinanziamento, valorizzare il protagonismo delle istituzioni regionali per restituire ai cittadini fiducia nell’Unione. Sono i temi sui quali si è sviluppato l’intervento del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, nell’Assise sul ruolo delle Assemblee legislative regionali in Europa, che si è svolta a Milano, a conclusione della settimana europea sul processo di integrazione e le politiche comunitarie.
“C’è da sconfiggere la disaffezione degli italiani nei confronti dell’UE: il consenso scende, pericolosamente, al 50% dei cittadini”, ha notato Introna. “Per farlo, per ridare vigore all’idea europea, inalterata nella sua validità ma scalfita nei consensi, occorre fare sistema tra Stato e Regioni nel rapporto coi vertici e la burocrazia della Comunità”. Ma questo confronto con gli organi continentali è ad handicap per le periferie, a causa di un difetto di comunicazione con Roma, che ritarda nel dare visibilità e titolarità alle Regioni stesse. “Come possono sentirsi europei a Lampedusa, se l’Europa lascia sola l’Italia davanti a un’emergenza quotidiana – ha detto Introna - come si può colmare la distanza dalla Puglia a Bruxelles se le Regioni sono marginalizzate, se il governo italiano è in ritardo nell’attuazione dell’art. 117 della Costituzione?”.
Il presidente del Consiglio regionale pugliese lo ha affermato nel Pirellone, davanti ai colleghi della Conferenza dei Parlamenti regionali, al presidente del Comitato europeo delle Regioni, lo spagnolo Ramón Siso, a parlamentari europei ed ai presidenti delle Commissioni alle politiche dell'Unione di Senato e Camera, Vannino Chiti e Michele Bordo. Si è collegato in audioconferenza il ministro Enzo Moavero.
Per Introna, il governo nazionale deve aiutare le Regioni ad ottenere che il cofinanziamento rimanga fuori dal patto di stabilità. La “nettizzazione”, ha ricordato, ha costretto la Puglia ad uno sforamento controllato, pagato con penali in termini di assunzioni e indebitamento. E questo anche se la nostra si dimostra tra le Regioni più capaci di rispettare e superare le percentuali di spesa delle risorse comunitarie.
“Dobbiamo consolidare la sinergia Stato-Regioni, poi la squadra Italia potrà dialogare con più efficacia con l’UE” e la prima occasione per far bene, per creare un sistema virtuoso è offerta dalla legge di stabilità in corso di adozione. La richiesta di Introna ha ottenuto il consenso del presidente Maroni. Il governatore lombardo si è schierato con la Puglia e si prospetta una collaborazione Nord Sud: ha proposto un incontro tra la macroregione padana e quella ionico adriatica. Un modello che può essere replicato su scala nazionale, osserva Introna, per dare più forza alle Regioni e superare il gap nel dialogo col governo nazionale e l’Europa.
Sempre dalla Puglia, nell’Assise di Milano è arrivato un altro contributo. Il presidente Introna ha fatto il punto della legge regionale pugliese n. 24/2011. Norme attuali, che puntano a favorire la partecipazione alla formazione e attuazione del diritto dell'Unione, ma che stentano a decollare. La Puglia si è incamminata sulla strada della collaborazione tra Giunta e Consiglio, mettendo in campo un gruppo di lavoro misto che si sta rivelando uno strumento efficace per sciogliere i nodi e risolvere i ritardi. Anche questo un modello da seguire, una sinergia tra gli organi regionali, una buona prassi da esportare.
“C’è da sconfiggere la disaffezione degli italiani nei confronti dell’UE: il consenso scende, pericolosamente, al 50% dei cittadini”, ha notato Introna. “Per farlo, per ridare vigore all’idea europea, inalterata nella sua validità ma scalfita nei consensi, occorre fare sistema tra Stato e Regioni nel rapporto coi vertici e la burocrazia della Comunità”. Ma questo confronto con gli organi continentali è ad handicap per le periferie, a causa di un difetto di comunicazione con Roma, che ritarda nel dare visibilità e titolarità alle Regioni stesse. “Come possono sentirsi europei a Lampedusa, se l’Europa lascia sola l’Italia davanti a un’emergenza quotidiana – ha detto Introna - come si può colmare la distanza dalla Puglia a Bruxelles se le Regioni sono marginalizzate, se il governo italiano è in ritardo nell’attuazione dell’art. 117 della Costituzione?”.
Il presidente del Consiglio regionale pugliese lo ha affermato nel Pirellone, davanti ai colleghi della Conferenza dei Parlamenti regionali, al presidente del Comitato europeo delle Regioni, lo spagnolo Ramón Siso, a parlamentari europei ed ai presidenti delle Commissioni alle politiche dell'Unione di Senato e Camera, Vannino Chiti e Michele Bordo. Si è collegato in audioconferenza il ministro Enzo Moavero.
Per Introna, il governo nazionale deve aiutare le Regioni ad ottenere che il cofinanziamento rimanga fuori dal patto di stabilità. La “nettizzazione”, ha ricordato, ha costretto la Puglia ad uno sforamento controllato, pagato con penali in termini di assunzioni e indebitamento. E questo anche se la nostra si dimostra tra le Regioni più capaci di rispettare e superare le percentuali di spesa delle risorse comunitarie.
“Dobbiamo consolidare la sinergia Stato-Regioni, poi la squadra Italia potrà dialogare con più efficacia con l’UE” e la prima occasione per far bene, per creare un sistema virtuoso è offerta dalla legge di stabilità in corso di adozione. La richiesta di Introna ha ottenuto il consenso del presidente Maroni. Il governatore lombardo si è schierato con la Puglia e si prospetta una collaborazione Nord Sud: ha proposto un incontro tra la macroregione padana e quella ionico adriatica. Un modello che può essere replicato su scala nazionale, osserva Introna, per dare più forza alle Regioni e superare il gap nel dialogo col governo nazionale e l’Europa.
Sempre dalla Puglia, nell’Assise di Milano è arrivato un altro contributo. Il presidente Introna ha fatto il punto della legge regionale pugliese n. 24/2011. Norme attuali, che puntano a favorire la partecipazione alla formazione e attuazione del diritto dell'Unione, ma che stentano a decollare. La Puglia si è incamminata sulla strada della collaborazione tra Giunta e Consiglio, mettendo in campo un gruppo di lavoro misto che si sta rivelando uno strumento efficace per sciogliere i nodi e risolvere i ritardi. Anche questo un modello da seguire, una sinergia tra gli organi regionali, una buona prassi da esportare.
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