BARI - Sui rifiuti nocivi eventualmente tombati in Puglia, il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ha scritto ai presidenti di Senato e Camera, per chiedere riscontri ufficiali alle dichiarazioni del pentito Schiavone, agli atti della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Nella nota al sen. Pietro Grasso e all’on. Laura Boldrini, Introna sottolinea di aver appreso, esclusivamente da fonti di stampa, che nel 1997 il pentito di camorra Carmine Schiavone avrebbe alluso all’estensione, in una presunta “discarica Puglia”, di attività illecite legate allo smaltimento di rifiuti tossici, inquinanti, certamente nocivi e perfino radioattivi. Queste dichiarazioni del collaboratore di giustizia, rilevate dopo la desecretazione dei verbali delle audizioni, non avrebbero tuttavia fornito alcun riscontro oggettivo.
+ Il procuratore, non correremo dietro fantasmi
Schiavone ha riferito infatti di avere appreso dei fatti criminosi per mero “sentito dire”, non essendo a conoscenza diretta di eventi e circostanze.
Di fronte a tali notizie il presidente del Consiglio regionale della Puglia chiede ai presidenti delle Camere di conoscere innanzitutto “quali attività d’indagine abbiano svolto la Commissione bicamerale sui rifiuti e quelle successive, in ordine allo specifico accertamento delle dichiarazioni raccolte”. Di sapere, inoltre, “se i verbali siano stati trasferiti alle Autorità Giudiziarie e se la Commissione Parlamentare e le successive, avendo la proprietà esclusiva degli atti secretati, abbiano verificato gli esiti delle eventuali investigazioni su questa specifica notizia di una potenziale attività criminale nel territorio pugliese”.
“Il Consiglio regionale e soprattutto l’intera comunità pugliese hanno il diritto di conoscere a quali danni e rischi effettivi sia stato e risulti tuttora esposto il territorio pugliese o parti di esso”, sottolinea Introna nella richiesta. “Questo anche nella prospettiva di una tempestiva e indifferibile bonifica, alla quale le aree interessate dovranno essere necessariamente sottoposte, qualora le notizie preoccupanti apprese risultino rispondenti al vero”.
La conoscenza degli atti delle Commissioni, sostiene il presidente e la “pronta attivazione delle Procure interessate e di quelle pugliesi in particolare, come riferiscono fonti di stampa, dimostrano una tensione positiva sulla vicenda, tesa al chiarimento dei fatti. Per Introna “è consigliabile prudenza, sono da mettere al bando tutti gli atteggiamenti che lungi dal fare chiarezza determinano soltanto ingiustificato allarmismo e immotivata preoccupazione tra i cittadini, finendo per intralciare il lavoro della Magistratura”.
VENDOLA INVITA ALLA PRUDENZA - “Anzitutto, è bene ricordare che stiamo parlando di dichiarazioni secretate, fino a pochi giorni fa, rese dal ‘pentito’ Carmine Schiavone innanzi alla Commissione parlamentare di indagine sul ciclo dei rifiuti nel 1997 e che alluderebbero a smaltimenti illeciti a loro volta risalenti a una decina di anni prima. Credo sia giusto che la comunità pugliese debba sapere se quelle dichiarazioni rendevano necessario un successivo approfondimento investigativo e se esso vi sia stato. E tuttavia la verifica di tali fatti va compiuta attraverso corretti canali istituzionali, dal momento che varie ed autorevoli istituzioni sono state via via competenti sul punto.
Nel frattempo, abbiamo tutti il dovere di non alimentare allarmismi o avvalorare sospetti di inerzie. Insomma, vorrei invitare tutti i rappresentanti della politica regionale alla responsabilità ed alla prudenza che vanno coniugate con la ‘massima allerta’ che giustamente è scattata in queste ore”
+ Il procuratore, non correremo dietro fantasmi
Schiavone ha riferito infatti di avere appreso dei fatti criminosi per mero “sentito dire”, non essendo a conoscenza diretta di eventi e circostanze.
Di fronte a tali notizie il presidente del Consiglio regionale della Puglia chiede ai presidenti delle Camere di conoscere innanzitutto “quali attività d’indagine abbiano svolto la Commissione bicamerale sui rifiuti e quelle successive, in ordine allo specifico accertamento delle dichiarazioni raccolte”. Di sapere, inoltre, “se i verbali siano stati trasferiti alle Autorità Giudiziarie e se la Commissione Parlamentare e le successive, avendo la proprietà esclusiva degli atti secretati, abbiano verificato gli esiti delle eventuali investigazioni su questa specifica notizia di una potenziale attività criminale nel territorio pugliese”.
“Il Consiglio regionale e soprattutto l’intera comunità pugliese hanno il diritto di conoscere a quali danni e rischi effettivi sia stato e risulti tuttora esposto il territorio pugliese o parti di esso”, sottolinea Introna nella richiesta. “Questo anche nella prospettiva di una tempestiva e indifferibile bonifica, alla quale le aree interessate dovranno essere necessariamente sottoposte, qualora le notizie preoccupanti apprese risultino rispondenti al vero”.
La conoscenza degli atti delle Commissioni, sostiene il presidente e la “pronta attivazione delle Procure interessate e di quelle pugliesi in particolare, come riferiscono fonti di stampa, dimostrano una tensione positiva sulla vicenda, tesa al chiarimento dei fatti. Per Introna “è consigliabile prudenza, sono da mettere al bando tutti gli atteggiamenti che lungi dal fare chiarezza determinano soltanto ingiustificato allarmismo e immotivata preoccupazione tra i cittadini, finendo per intralciare il lavoro della Magistratura”.
VENDOLA INVITA ALLA PRUDENZA - “Anzitutto, è bene ricordare che stiamo parlando di dichiarazioni secretate, fino a pochi giorni fa, rese dal ‘pentito’ Carmine Schiavone innanzi alla Commissione parlamentare di indagine sul ciclo dei rifiuti nel 1997 e che alluderebbero a smaltimenti illeciti a loro volta risalenti a una decina di anni prima. Credo sia giusto che la comunità pugliese debba sapere se quelle dichiarazioni rendevano necessario un successivo approfondimento investigativo e se esso vi sia stato. E tuttavia la verifica di tali fatti va compiuta attraverso corretti canali istituzionali, dal momento che varie ed autorevoli istituzioni sono state via via competenti sul punto.
Nel frattempo, abbiamo tutti il dovere di non alimentare allarmismi o avvalorare sospetti di inerzie. Insomma, vorrei invitare tutti i rappresentanti della politica regionale alla responsabilità ed alla prudenza che vanno coniugate con la ‘massima allerta’ che giustamente è scattata in queste ore”